19.9.11

Chieti - Di Pietro, ma che c'azzecca ?


E noi che credevamo lui fosse diverso da tutti gli altri politicanti di professione, che una volta al potere o si riempiono le tasche con i soldi dei contribuenti o si arricchiscono concedendo favori in cambio di mazzette o fanno eleggere nei posti che contano, quelli da 12mila euro al mese parenti o cortigiani. Ma stavolta,  forse in virtù di quei valori sempre reclamiozzati dal suo partito, deve essergli andata maluccio perchè all'indomani della presentazione delle liste da parte dei partiti e del congresso dei dipietristi a Vasto, gli appartenenti al circolo dell'Idv di Termoli hanno deciso di lasciare in blocco il partito contestando la decisione del leader Antonio Di Pietro di candidare il figlio Cristiano Di Pietro. L'annuncio è stato diffuso oggi. Per il circolo termolese tale candidatura è risultata sulla falsariga di quella del figlio di Umberto Bossi della Lega Nord. "Essa appare figlia della stessa concezione familistica e privatistica che presumibilmente ha mosso il capo della Lega Nord, Umberto Bossi a candidare e a far eleggere il figlio al Consiglio Regionale della Lombardia o il presidente del Pdl Silvio Berlusconi a candidare e a far eleggere Nicole Minetti allo stesso Consiglio Regionale Lombardo". Per tali motivazioni l'intero Circolo ha maturato l'uscita dal partito. "Si decide, seduta stante, di interrompere la propria esperienza politica con l'Idv. Gli stessi componenti, inoltre, confermano la loro appartenenza al centrosinistra, con l'auspicio che le prossime elezioni regionali possano essere occasione di un reale cambiamento della politica nel Molise". Volete vedere che da Termoli parte una crociata moralizzatrice atta a riformare la politica italiana?

 enio
 

10 commenti:

  1. @Lorenzo

    sai che lui ci aveva eci ha riempito di chiacchiere da più di vent'anni, da quando si interessava di mani pulite... sulla scia ha fondato un partito di perbenisti dal niente e si sperava che continuasse così all'infinito, ma vedo che ha imparato presto a destreggiarsi e a tentare di accaparrarsi un pò di utili... non sarei sorpreso, a patto che trascrivessero anche le sue di intercettazioni che di sera, davanti a casa sua in quel di Vasto, non si formi un capannello di gnocche pronte ad essere deflorate... in cambio di qualche favore! Per me sono tutti uguali destri e sinistri solo differiscono nella quantità di denaro arraffato in virtù solo della loro collocazione politica!

    RispondiElimina
  2. Lo vedrei bene con Bossi a cantare "Figli So Piezz E Core" :)

    RispondiElimina
  3. Ciò che ha sempre affermato Di Pietro, a destra esiste solo un mercato delle vacche, e fino a ieri ha
    avuto ragione, ma lui ora questo mercato lo ha spostato a sinistra, e se non è mercato questo, che
    sarebbbe.

    Nominati, ma no, vengono eletti, ma certo la posizione nella lista non incide, ma avere i
    primi posti è meglio che essere gli ultimi. Essere figli di, vale solo per gli altri, per i figlii di Di Pietro c'è
    una differenza.

    E sapete quale è la differenza, solo il nome, altrimenti si chiamerebbero con un nome
    che accomuna tutti i parassiti, tutte trote d'allevamento.

    RispondiElimina
  4. Difensori dei valori e delle poltrone! Si tratta dello stesso Cristiano Di Pietro che si è dimesso dal partito in quanto indagato dalla Procura di Napoli per quella che il padre definì un "chiacchiericcio" nel quale era coinvolto anche l'imprenditore Mautone.

    Si è dimesso dal partito ma non da consigliere provinciale. E' lo stesso Cristiano Di Pietro che appena ricoperto l'incarico di consigliere provinciale a Campobasso aderì, secondo quanto riportato da "La voce della Campania", all'iniziativa aboliamo le provincie".

    Sempre lui, mentre predicava ed auspicava una riduzione dei costi, godeva di rimborsi super per le trasferte in quanto il rimborso, in Provincia, non veniva calcolato in base al costo della benzina, ma in base alla cilindrata dell'auto usata e lui guidava "un'utilitaria" Bmv 530 di 3000cc di cilindrata con conseguente salasso per le casse pubbliche.

    Vabbè, se queste sono i comportamenti dell'IDV c'è da guardarsene bene.

    RispondiElimina
  5. E dopo il trota (di U. Bossi) venne il tonno (di Di Pietro).
    L' Italia è ben rappresentata.

    trota presidente
    tonno vice

    e dopo 2,5 anni si invertiranno le posizioni

    RispondiElimina
  6. Ma allora dovrebbero mettere in discussione fatti così in tutta Italia, non che si crea solo il caso ad personam...

    RispondiElimina
  7. Di pietro ha capito dove sono i "valori" e naturalmente adesso che nè ha l'occasione, nè approfitta. Sa che i soldi fanno comodo a tutti... e dato che i Politici ne guadagnano un botto vuoi che un padre non sistemi anche il " cocco di papà " ? andiamo avanti così ! facile esser antiberlusconiano e non proporre alternative, stessa cosa anche nel PD.... ora ci mancava pure quest'altra sua "dipietrata" e ha fatto bingo!!!!... che uomo TRISTE!

    RispondiElimina
  8. E si purtroppo mi duole dirlo, Di Pietro è stato contagiato dalla malattia di tutta la casta.
    Il difensore dei dipendenti Alitalia, ora tiene famiglia, anche lui ne più ne meno come Bossi e forse
    anche più di Bossi, IDV in mano a poche persone, e chi dissente è fuori. Dopo il figlio, assiso sulle
    poltrone della provincia o comune, ora è la volta del figlio candidato alla regione Molise, chi non lo
    farebbe? Ma se lo fa Bossi, è una truffa è un furto, è usurpazione di poltrone, e badate bene non voglio
    assolutamente difendere Bossi. Ma intendo esclusivamente vedere se c'è qualcuno che possa dire
    a Di Pietro che ciò che vale per altri o che lui predica per altri, vale anche per lui, e dovrebbe avere ancora
    più valore per lui che per altri. Certo una poltrona in regione, significa avere sistemato un figlio per l'eter
    nità, un 27 del mese da 15.000 euro, ed una pensione che male che vada anche se minima, parte da
    3000 euro in su. E naturalmente con un partito e contanto padre alle spalle, la poltrona sarà incollata
    (se ci arriva) alle terga di cotanto figlio. E Di Pietro ogni volta che apre bocca, si ricordi che non è e non
    sarà migliore di Bossi. Bossi ha nel partito ladj B, Di Pietro, ladj mura, Bersani la marchesa, le amazzoni
    della politica, proprio come gheddafi che ne schierava 40.

    RispondiElimina
  9. ma ditemi voi chi è talmente onesto di rifiutare una poltrona, che sarà usata solo per appoggiarci le terga, con un "misero" compemso di 15.000 euro al mese più tutti gli annessi e connessi, e con un vitalizio (che auguriamo a tutti di non arrivarci) che dopo una legislatura sarà di oltre 5000 euro, ed una buonuscita al momento di oltre 10.000 una tantum. Di Pietro dovrebbe andare in giro con la maschera di zorro,ma solo per evitare la vergogna che lo sommerge, ieri tentava disperatamente di convincere i suoi elettori da Yutube, che non c'era niente di strano se il suo figliolo si candidava, anzi... Comunque lui e tutti i tromboni quelli che predicano da mattina a sera contro Berlusconi, ha detto solo lo metto io quì e guai a chi rompe, li caccio tutti dal partito. A sua volta Berlusconi non ha camuffato il motivo per candidare la Minetti l'ha messa li e guoi a chiacchierare contro la sua decisione Ho sempre speso parole in favore di Di Pietro, ma meglio sarebbe stato se mi fossi mangiato la lingua. Lui e l'IDV, sono la vergogna ambulante, manca solo che giri col piattino. E mentre oltre un milione di giovani Italian hanno già espatriato per trovarsi un lavoro, lui siostema il figlio sperando che sia la collettività a mantenerlo, salvo poi definire la
    miriade di ragazzi che non riescono a trovare un lavoro degno di questo nome fannulloni e parassiti. Altro che crociata moralizzatrice, gli dovrebbero spezzare le gambe gli dovrebbero...

    RispondiElimina