6.4.09

L'inferno, stanotte è arrivato all'Aquila


L'Aquila e le cittadine della sua provincia, questa notte sono state seriamente danneggiata dal terremoto che ha distrutto, per buona parte anche il centro storico. L'80% delle abitazioni sarebbero crollati. Campanili di chiese crollati, edifici sventrati, palazzi pubblici seriamente danneggiati. La gente si trova ora ammassata nelle piazze: Piazza Duomo, Piazza Palazzo, Piazza Castello. Sono cominciati ad affluire a L'Aquila i primi mezzi di soccorso della Protezione civile. Tantissime persone si stanno dedicando in questo momento al salvataggio di anziani rimasti bloccati nelle abitazioni. Il terremoto, avvenuto nella notte, e magnitudo di 5,8 Richter (8-9 Mercalli), ha causato decine di vittime a L'Aquila e nelle zone limitrofe. Nelle frazioni di Paganica e Tempera sono molte le case rase al suolo. Gran lavoro per i vigili del fuoco e per i le persone colpite dal sisma che scavano con le mani nel tentativo di salvare chi potrebbe essere rimasto sotto le macerie. Partiti da tutta Italia i contingenti della Protezione Civile per prestare soccorso alla popolazione abruzzese vittima la notte scorsa del terremoto. Adesso è il momento di piangere i nostri morti evitando le polemiche, poi eventualmente si potrà chiedere a Bertolaso come mai fino a giovedì, giorno di una scossa fortissima, si era detto ai cittadini di stare tranquilli che tutto rientrava nella normalità. Quanti morti e quanti feriti in meno si sarebbero verificati se la popolazione fosse stata giustamente allertata ? Cento i morti alle 17 di lunedì 6 aprile 2009, centomila i feriti e tantissimi dispersi. L'ospedale evacuato, la casa dello studente crollata con otto ragazzi da recuperare, case sventrate e tanta gente disperata in strada, qualcuna ancora in pigiama. La situazione è naturalmente in evoluzione e si spera che altre scosse, i famigerati sciami, smettano di avvicendarsi.





11 commenti:

  1. Pochissimi sono i siti italiani sicuri dal fenomeno terremoto. Ho letto su Google e servizi annessi che un certo Gianpaolo Giuliani già due settimane fa ha preannunciato l'arrivo di terremoti gravi in special modo nella zona dell'aquilano. L'unico ha divenire "disastrato" è stato lui: è sotto processo per procurato allarme. Ma allora i cittadini di chi devono fidarsi? Chi nasce in Italia deve avere un "possente fondoschiena" e tanti santi che fanno miracoli ad ogni piè sospinto per campare fino alla pensione?

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  2. @TatinoDoc

    Bisogna dire ad onor del vero che la situazione sarebbe senz'altro meno grave se i vari governi regionali e gli enti locali competenti, invece di rubare a piene mani, per il partito, tutto il rubabile, negli ultimi venti anni e avessero applicato e costruito secondo le normative antisismiche, visto che il centro Italia è una regione sismicamente piuttosto movimentata e l'Aquila poi è al terzo posto in quanto a sismicità. Per quanto riguarda poi la ricostruzione e i soldi che verranno stanziati... beh l'Abruzzo, è risaputo, non è il Friuli e c'è solo d'augurarsi che i soldi non vadano tutti sprecati, altrimenti anche quì la gente dopo 20 anni si troverà ad abitare nelle rulotte della protezione civile come accaduto dopo il terremoto in Irpinia.Comunque un applauso va fatto ai volontari e non che sono partiti per aiutare tutta quella gente in difficoltà.

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  3. ciao enio..tu sei relativamente vicino, si è sentito anche da te? un abbraccio

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  4. Ciao Enio,
    Ho letto stamani della tragedia. :(
    Come dicevi te nel commento, la domanda su come mai molti edifici nuovi che dovrebbero essere stati antisismici sono crollati nasce spontanea: è vero che la scossa è stata forte, ma non tale da giustificare questo disastro.
    In ogni caso ... Stai bene? A quel che mi sembra di capire a Chieti c'è stato solo tanto spavento ...

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  5. Chieti è circa 100Km distante e ciò nonostante la "botta" è stata tremenda. L'hanno sentita sopratutto ai piani alti dove i libri sono scivolati dalle librerie e i cassetti si sono aperti sbatacchiando.La gente è corsa in strada con la consapevolezza che da un momento all'altro il palazzo potesse crollare. Immaginatevi cosa sarà capitato all'Aquila !

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  6. Il terremoto ha messo in luce magagne anche nella città di Chieti, a parte la chiesa di S. Francesco che è chiusa ai fedeli, si sono verificati danni al Palazzo di Giustizia e al terzo piano del Comune e in più si è dovuto evacuare 37 famiglie da un palazzo già pericolante a causa di fughe di Gas e poi risistemato alla bisogna. Dico meno male che da noi non si è verificato l'epicentro del terremoto e si sentono solo le scosse in lontananza altrimenti di palazzi ne sarebbero rimasti pochi in piedi nel centro sorico e non. Fatevi un giro per Chieti e vedrete che i palazzi stanno in piedi per miracolo (guardate quelli in Via De Turre ) altro che palazzi costruiti tenendo conto della legge antisismica...

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  7. Salgono intanto a 281 i morti accertati, di cui 20 bambini, mentre con il passare delle ore si affievoliscono sempre di più le speranze di non aggiungere altre bare a quella triste lista. Sono infatti ormai trascorse più di 24 ore dall'ultimo salvataggio tra le macerie e siamo ad oltre 72 ore dalla tragedia: tempi che, statisticamente, lasciano poco sperare per quella decina di persone che figurano ancora nella lista dei dispersi. Ieri, poco dopo la mezzanotte, sono stati trovati i corpi senza vita di due dei quattro giovani dati per dispersi nel crollo della Casa dello Studente, all'Aquila.

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  8. ...Non ci è consentito quest'anno ignorare il dolore che raccontano le scene della passione di Gesù. Ignorare quel corpo crocifisso, quel volto trafitto dalle spine. Perché quel dolore non può che ricordarci il lutto piombato all'improvviso nella vita di molti. Ci riporta alle terribili distruzioni, ai volti segnati dalla disperazione, ai corpi inchiodati alla morte che sono sfilati davanti ai nostri occhi in questi giorni. Non possiamo davvero, in questo Venerdì santo, passare oltre la croce, distratti, mentre il dolore devasta persone a noi così vicine e diventa anche il nostro dolore. Pur nella differenza che rimane tra noi e loro, tra il loro smarrimento e l'eco che raggiunge noi, tra le lacrime di padri e madri, di figli e fratelli, di parenti e amici, rimasti in un istante orfani dei loro affetti, e la nostra capacità di sollevarli da tanto dolore. Ma c'è qualcuno che può portare pienamente il dolore di chi soffre e il peso di chi muore e può raccogliere tutte le lacrime versate. In questo Venerdì santo, più che mai, il Crocifisso invoca d'essere riconosciuto come «l'uomo dei dolori che ben conosce il patire», come l'innocente tradito che non si sottrae alla morte e ne beve fino in fondo l'amaro calice, come l'abbandonato che grida nel buio piombato sulla terra e chiede la vicinanza, almeno, di Dio. Se lo si riconosce così, si arriva - prima o poi - ad esclamare, con il cuore trafitto come il centurione del Vangelo: «Davvero quest'uomo era Figlio di Dio».

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  9. @Lorenzo

    hai perfettamente ragione, penso che la sicurezza delle persone conta poco per i costruttori. Sono passati 100 anni dal terremoto di messina, quando Giolitti proclamo' la prima legge su come si dovevano fare le costruzioni in zone terremotate e da allora la situazione è peggiorata piuttosto che migliorare.Delle persone non gle ne frega a nessuno, salvo poi accorgersi dal numero dei crolli e degli sfollati che le case non erano a norma.

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  10. ANNO ZERO DI GIOVEDI' 9 APRILE

    ...Il terremoto che ha devastato l’Abruzzo ha messo in luce, ancora una volta, i danni prodotti dal modo in cui sono state costruite le città, soprattutto i luoghi pubblici come gli ospedali e le scuole. C’è una questione morale che riguarda gli amministratori pubblici, ma anche i singoli cittadini quando vogliono costruire le proprie case? Le regole urbanistiche e le norme sulla sicurezza vengono rispettate o ci si affida alla fortuna anche in zone ad alto rischio sismico, come è appunto l’Aquila? Il nuovo piano casa del governo avrà criteri antisismici, ha assicurato il ministro Scajola; ma c’è il pericolo di un aumento dei rischi, non solo di impatto ambientale? Il terremoto ha causato moltissimi morti e feriti. Ma anche migliaia di sfollati che hanno perso la casa. Per quanto dovranno restare nelle tendopoli, visti i precedenti degli altri terremoti? Che tempi avrà la costruzione della città satellite a L’Aquila? Anche questa volta assisteremo al solito elenco di leggi violate e precauzioni non prese per poi tornare all’Italia dei furbi? O finalmente questa tragedia sarà l’occasione per voltare pagina?

    Resurrezione è il titolo della puntata di Annozero, in onda su Raidue giovedì 9 aprile. In collegamento da L’Aquila Sandro Ruotolo racconterà la città devastata dal sisma, con i servizi realizzati da Luca Bertazzoni e Greta Mauro. Ospiti in studio Guido Crosetto del PDL, l'ex magistrato Luigi De Magistris, candidato alle europee con L’Italia dei Valori, l’esponente di Sinistra e Libertà Claudio Fava, il direttore del Giornale Mario Giordano e il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Enzo Boschi...

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  11. Oggi 13 Aprile 2009, prosegue senza interruzioni lo sciame sismico in Abruzzo: una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita all'Aquila, a Teramo e anche a Roma alle 23,14. L'intensità della scossa, rilevata dall'Ingv a una profondità di 7,5 chilometri nel distretto del Gran Sasso, è stata di magnitudo 4.9 della scala Richter, con epicentro in prossimità del lago di Campotosto. Le località più vicine all'epicentro sono Capitignano, Campotosto, Pizzoli e Barrete. La scossa è stata avvertita anche a Roma e lungo tutta la costa abruzzese. Nel centro dell'Aquila sono da oggi entrate in azione le ruspe. A otto giorni dal sisma sono infatti ormai tramontate le speranze di trovare persone ancora vive sotto le macerie. Si accelerano pertanto le operazioni di sgombero delle macerie, in modo da garantire al più presto il ripristino della viabilità nel centro storico del capoluogo, attualmente inibito al transito sia delle auto sia dei pedoni. Attualmente, le macerie raccolte nel centro vengono convogliate nell'area di Piazza D'Armi, nell'immediata periferia della città, dove vengono caricate sui camion per
    essere smaltite in apposite discariche individuate in più punti della regione.

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