
Gentili
amici, che mi leggete, vi comunico che il rischio speculazioni incombe
sull'Italia perchè in autunno noi avremo nuovamente gli ingredienti per una
"tempesta perfetta". Non c'è stato ancora il previsto boom economico
e, nostro malgrado, stiamo registrando una crescita prossima allo zero. Lo
ricordate Salvini che inveiva contro i burocrati di Bruxelles perché secondo
lui non imbroccavano mai i nostri dati di crescita e Di Maio, che sul balcone
festeggiava raggiante il deficit italiano, scommettendo sulla nostra ripresa
economica dovuta, secondo lui, al Reddito di Garanzia. Per mesi i “pupi” hanno
sbandierato un aumento del PIL del 2,4%, per poi rifare i conti e attestarsi su
un più realistico 0,2%, il più basso d'Europa. E' vero che l'Italia è sempre
stata il fanalino di coda in Europa, ma occorre sottolineare che mentre nel
2017 il differenziale tra Italia ed eurozona era dello 0,7% quest'anno il
differenziale sarà dell'1.2%. Mentre gli investimenti nel 2017 aumentavano del
4,3% oggi sono meno dello 0,3%. Rispetto al 2017 abbiamo perso 350 mila posti
di lavoro di cui 100 mila a tempo indeterminato. Si tratta prevalentemente di
una crisi di fiducia perchè questo governo non convince nessuno sul piano
economico. L'OCSE ha dichiarato questa settimana, che la ripresa sarà,
purtroppo, uguale a ZERO e che gli investimenti sono attualmente sotto ZERO e
che la produzione industriale sta tornando in territorio negativo. Il debito
pubblico sta paurosamente aumentando in quanto le politiche economiche del
governo giallo-verde ( quota cento e reddito di garanzia in primis ) sono state
finanziate con denaro a deficit (oppure prelevato da altri pensionati). Tutti
oggi hanno capito che questi interventi non stimoleranno ne crescita e ne
lavoro. Se a questo aggiungiamo che Salvini in queste settimane attacca
nuovamente l'Europa preannunciando lo sforamento del deficit con parole tipo
"io posso indebitarmi quanto voglio e me ne frego delle regole"
(aggiungo io, tanto poi pagheranno gli italiani) , possiamo stare certi che i
grandi investitori internazionali si rivolgeranno ad altri mercati e che gli speculatori
aspetteranno il momento giusto per scommettere negativamente sul'Italia e
spezzarci le reni. Non basterà la nuova immagine di Di Maio che ogni giorno dà
dell'irresponsabile a Savini a salvarci. Sono entrambi responsabili delle
politiche economiche di questo governo e il mercato finanziario italiano
entrerà a breve in una fase di grande volatilità. Le cose peggiori le vedremo
in autunno con la manovra finanziaria, quando si dovrà decidere se aumentare
l'IVA oppure fare nuovo deficit. Da noi, in Trentino, le cose non vanno meglio;
anzi in salsa trentina il governo non può definirsi competente. Le decisioni
importanti passano da Fugatti, attuale leader e lo stesso deve confrontarsi con
Salvini. Un tappo istituzionale che rallenta e distorce tutte le decisioni. A
fronte di alcune scelte indovinate come quella di decentrare gli incontri di
Giunta sui territori si ha l'idea che non ci sia una regia economico-politica
del bilancio provinciale: a distanza di 24 ore si annunciano notizie tra loro
contrastanti; 30 milioni in più alle famiglie che fanno figli e 120 milioni in
meno (in 4 anni) alla sanità pubblica, che si rivolge prevalentemente alle
famiglie, ma sopratutto dopo aver prospettato nei mesi scorsi migliorie e
investimenti nei reparti nascite degli ospedali decentrati. Come a livello
nazionale anche in Trentino il governo è in perenne campagna elettorale e non
fa i conti con la realtà. E quando prende decisioni economiche non tiene conto
delle condizioni dei soggetti beneficitari; vedi i biglietti gratuiti sugli
autobus ai pensionati, vedi le rette nei nidi, vedi il sostegno ad ogni figlio
fino a tre anni, vedi le case gratuite a chi ritorna nei paesi di montagna...
@enio