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29.5.18

Ultimo difensore della Costituzione : Mattarella


Gli attacchi violenti ed eversivi scagliati contro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver svolto il suo ruolo di difensore della Costituzione, la dicono lunga sul clima di sfascismo e di assalto antidemocratico alle istituzioni in atto nel nostro. Paese. Il Capo dello Stato ha semplicemente fatto rispettare la Costituzione nel suo equilibrio di pesi e contrappesi, e rispetto delle prerogative presidenziali stabilite dai costituenti a difesa di tutti. Se il governo 5Stelle-Lega non è nato non è responsabilità di Mattarella, ma del diktat irresponsabile che Lega e 5Stelle volevano imporre, aprendo uno squarcio insanabile nella Carta costituzionale, annullando il ruolo di garanzia svolto dal Quirinale in tutta la storia repubblicana. Qualunque ipotesi di mediazione è stata respinta da Salvini e Di Maio, pretendendo come ministro dell’Economia il sostenitore dell’uscita dell’Italia dall’euro. Senza che agli italiani fosse mai stato chiesto se vogliono uscire o no dall’euro.È questo che ha determinato il fallimento dell’ipotesi di governo 5Stelle-Lega, complice un premier incaricato inconsistente e succube dei due diarchi.

28.10.17

Il braccio di ferro e l’errore di Madrid


Mai passare dalla parte del torto, pur avendo ragione. È quello che deve evitare la Spagna nella disputa, sempre più accesa, con la sua Catalogna. Madrid deve ora mostrare la forza non della forza (già sperimentata, non è stata una bella idea), ma dell’abilità nell’indurre i suoi recalcitranti interlocutori a dialogare. Anche se non esiste peggior sordo di chi non vuol sentire, come sta accadendo con le disinvolte autorità di Barcellona. Che fingono di non sentire l’ultimo monito dell’Unione europea: nessun territorio separatista avrà un riconoscimento da Bruxelles. Che girano la testa a fronte dell’ultima decisione della Corte Costituzionale di sospendere la seduta del Parlamento catalano, già convocato lunedì prossimo per proclamare l’indipendenza. Così come non si ascolta, tra gli irriducibili politici di Barcellona, la volontà dell’altra parte «unionista» nella regione autonoma e ribelle. Una parte che alle elezioni politiche ha raccolto la maggioranza dei consensi (non dei seggi a causa della legge elettorale). Ma questa maggioranza silenziosa non ha voce in capitolo.E poi la legge. È alla Costituzione democratica del 1978, che fu confermata con referendum popolare (a Barcellona i sì furono il 90 per cento, ancora più alti che a Madrid), che le istituzioni catalane hanno l’obbligo morale e giuridico di attenersi, come tutti i più grandi intellettuali ripetono. A cominciare dal premio Nobel per la letteratura, Mario Vargas Llosa, che aveva paragonato il referendum a un colpo di Stato. Non esiste il diritto alla secessione, ricordano scrittori, filosofi ed economisti d’ogni idea politica. Intanto, importanti banche e aziende esaminano la possibilità di traslocare dalla Catalogna le loro sedi principali.Dopo il duro discorso di re Felipe è ora di abbassare il tono, la voce e gli sguardi: lavorino tutti per un faccia a faccia tra le parti contrapposte. A costo di assistere a una scena muta, la prima volta.

 

2.10.17

Catalogna, violenza sul voto - Polizia carica, centinaia di feriti


Un’ondata di violenza a senso unico ha attraversato oggi la Catalogna, nel giorno che doveva essere nelle intenzioni del governo di Barcellona quello di una «gioiosa» celebrazione elettorale.È stata invece una giornata da incubo, con centinaia di feriti. La polizia spagnola è intervenuta con la forza in centinaia di seggi elettorali per impedire lo svolgimento del referendum di indipendenza catalano. Ma la mossa di Madrid non ha fermato il voto, come aveva promesso il premier spagnolo Mariano Rajoy, che aveva dichiarato «illegale» il referendum. La maggior parte degli oltre 6mila seggi, dove erano chiamati al voto 5,3 milioni di catalani, ha aperto comunque. E migliaia di persone hanno fatto la coda tutto il giorno davanti ai seggi. Malgrado la polizia spagnola abbia sequestrato molte urne e tagliato i collegamenti internet a più seggi, il ‘govern’ prevede «milioni» di voti. Il conteggio si annuncia non semplice: la vittoria del ‘si« è scontata, ma non è chiaro quanti abbiano votato. Le cariche degli agenti anti-sommossa, che hanno usato contro civili riuniti pacificamente a difesa dei seggi manganelli, pallottole di gomma e lacrimogeni, hanno provocato oltre 760 feriti. Alcuni, secondo il governo catalano, gravi. Le immagini della violenza degli agenti spagnoli, dei volti insanguinati dei civili, di anziani colpiti dai manganelli, hanno fatto il giro del mondo provocando incredulità e condanne.