18.9.09

Folgore


Oggi è il giorno del dolore e del cordoglio, della deprecazione dell'attentato vile che ha ucciso sei nostri bravi ragazzi e 15 inermi civili, e della vicinanza alle famiglie. Tutti siamo afghani. Tutti siamo uniti, come italiani, nel deprecare questa ennesima follia di morte e di distruzione, e nel gridare forte che il terrorismo non riuscirà a piegarci. Detto ciò, però, di fronte a quanto successo ieri a Kabul, qualche domanda ce la dobbiamo porre. A cominciare dal senso ormai di questa missione che dovrebbe essere di peace keeping, e che invece è ormai di partecipazione diretta ad un teatro di guerra, cruenta e sanguinosa. Una guerra che dura da trent'anni, e che non accenna a fermarsi. Non è in questione la presenza internazionale di contingenti italiani, a fianco di altre truppe e di altre bandiere, per mantenere l'ordine e la sicurezza, e preparare la pace. In Libano la missione italiana sta portando i suoi frutti, la tregua regge, gli italiani sono benvoluti. Si continuano a realizzare progetti importanti a supporto dell'economia e della vita dei libanesi. Il confronto, serio, deve vertere su quanto ottenuto in questi anni in Afghanistan dalla missione internazionale Isaf - Nato, a cui l'Italia partecipa con oltre 3200 militari (ed ormai venti vittime lasciate sul campo). Il Paese è in piena guerra, totalmente privo di controllo. Le elezioni che si sono appena tenute sono state una farsa e il governo è inconsistente e privo di legittimazione. Non esiste sicurezza alcuna, né per i civili né per i militari, come dimostra l'attentato di ieri avvenuto non tra le sperdute gole delle montagne afghane, ma in pieno centro a Kabul, la capitale, su una delle vie più importanti e centrali della città. Una sola domanda mi sorge spontanea: " Ha ancora senso restare lì a morire? "


4 commenti:

  1. Purtroppo con la morte nel cuore siamo a 21 morti. E' ora di ammettere che in Afghanistan è in atto una guerra, senza reticenze di sorta, che non possono che apparire demagogiche.

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  2. Gli integralisti islamici hanno preso di nuovo di mira il contingente italiano in Afghanistan. Secondo quanto si è appreso da fonti dello Stato maggiore della Difesa, l'attacco ai nostri militari si è verificato poco fa nell'area di Shindand, una delle più turbolente dell'ovest del Paese. C'è stato uno scontro a fuoco ed un paracadutista è rimasto ferito "in modo non grave" ad un braccio.

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  3. ...è rimasto ferito in modo non grave. Diversi parlamentari (....) stanno chiedendo il ritiro... Ma cosa pensavano,che in zona di guerra ci tirassero i petali di rosa? Ma possibile che gente di 50/60 anni sia sorpresa che ci siano vittime in zone ad alto rischio come quelle? Il dispiacere x i parà deceduti nell'attentato è stato grande, ma tutti gli stati che hanno partecipato all'intervento,hanno avuto decine di tragedie simili alle nostre... Siamo sempre i primi a voler andare per fare "bella figura" ma anche i primi a farsi da parte quando le cose (purtroppo) non vanno come si vorrebbe. Onore a chi rischia in prima persona perchè... ci crede.


    Rememberthai

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  4. ...che cosa stiamo aspettando per andarcene?

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