15.11.10

Furlan torna libero!

Marco Furlan (Padova, 16 gennaio 1960) e Wolfgang Abel (Düsseldorf, 25 marzo 1959) furono due serial killer che commisero omicidi nel nord-est dell'Italia, in Germania e in Olanda tra il 25 agosto 1977 e il 7 gennaio 1984 rivendicando i propri crimini con volantini firmati con la sigla Ludwig. Due persone al di sopra di ogni sospetto. L'aspetto che maggiormente colpì l'opinione pubblica al momento dell'arresto dei membri del gruppo "Ludwig" fu l'origine sociale di Furlan e Abel, figli dell'alta borghesia di Verona e provenienti dal quartiere di Borgo Trento, all'epoca - ed ancor oggi - uno dei più prestigiosi del capoluogo scaligero. Oggi uno di questi serial killer, appunto Furlan, torna il libertà. Il giudice del tribunale di sorveglianza di Milano Cristina Ceffa ha depositato oggi il suo provvedimento con cui ha deciso che Furlan non è più socialmente pericoloso e quindi, come ha spiegato il difensore dell'uomo, l'avvocato Corrado Limentani, è venuta a cadere la misura di sicurezza della libertà vigilata e dunque è tornato libero definitivamente.

Martedì scorso si era tenuta l'udienza sulla revoca o meno della libertà vigilata durante la quale, alla presenza di Furlan, era stata letta e discussa la relazione aggiornata dei servizi sociali che aveva stabilito che l'ex componente della formazione neonazista ''ha concluso il suo percorso dal punto di vista psicologico - aveva riferito il legale - raggiungendo un suo equilibrio''.

Furlan, condannato definitivamente a 27 anni di carcere per dieci omicidi commessi dall'82 all'84 (tra le vittime barboni, prostitute, omosessuali e preti, tra cui anche un prete: padre Armando Bison, ucciso nel febbraio del 1983) venne arrestato per la prima volta insieme al suo complice, Wolfgang Abel, nel 1984. Quattro anni dopo usci' dal carcere per scadenza termini, e nel 1991 fuggì dalla dimora obbligata per essere poi riarrestato a Creta nel maggio 1995. Nel 2008, dopo aver scontato 18 anni di reclusione (grazie anche ad alcuni condoni e alla buona condotta) venne scarcerato e affidato in prova ai servizi sociali dal giudice Ceffa. A settembre dell'anno scorso, poi, la misura di sicurezza del ricovero in casa di cura (prescritta insieme alla sentenza definitiva in quanto giudicato seminfermo di mente) venne sostituita dallo stesso giudice in libertà vigilata. Furlan, laureatosi in ingegneria informatica, lavora per una societa' del settore.


2 commenti:

  1. certo che il nostro sistema di amministrare la giustizia è alquanto buffo in america questo quì manco si ricorderebbero chi fosse e quello che aveva fatto... noi invece c e lo ritroviamo a camminare tra la gente perbene!

    RispondiElimina
  2. @Gus
    sfondi una porta aperta io lo avrei tenuto lì ancora un bel pò. Laureato si, ma anche un pò stronzo, non credi... non si è mai pentito degli efferati delitti commessi... tanto lui le persone che ha ucciso le riteneva merda da spalare... Non solo lo avrei tenuto dentro ma avrei anche buttato la chiave. Io comunque non faccio testo perchè sono un "buono"

    RispondiElimina