21.12.10

E' morto Bearzot

È morto Enzo Bearzot. L'ex ct azzurro campione del mondo nel 1982 aveva 83 anni. Bearzot è nato ad Aiello del Friuli il 27 settembre 1927 e prima di diventare allenatore della nazionale è stato anche giocatore vestendo le maglie di Pro Gorizia, Inter, Catania e Torino. Bearzot ha collezionato anche una presenza in Nazionale da giocatore e in totale ha disputato 251 partite nella massima serie. Al termine della sua carriera da giocatore, nel 1964, iniziò l'apprendistato tecnico sulla panchina del Torino prima come preparatore dei portieri e poi da assistente di Nereo Rocco, poi di Fabbri e, successivamente, nella stagione 1968-1969, divenne allenatore del Prato (in serie C). Entrò ben presto nei quadri federali, inizialmente come allenatore delle giovanili (under 23 all'epoca) ma ben presto venne promosso ad assistente di Valcareggi nella Nazionale maggiore e quindi a vice del suo successore, Fulvio Bernardini. Nel 1975 è stato nominato commissario tecnico (condivise la panchina con Fulvio Bernardini fino al 1977). I primi importanti frutti del suo lavoro iniziarono a vedersi ai mondiali del 1978, terminato al quarto come l'Europeo casalingo del 1980. Il miracolo avviene in Spagna nel 1982: nonostante una critica feroce da parte dei giornalisti (che lo portò a introdurre la novità del silenzio stampa), riuscì a portare la Nazionale sul tetto del mondo, grazie anche a una preparazione morale, basata sulla forza del gruppo, oltre che tecnica e grazie a giocatori come Cabrini, Zoff, Conti, Collovati, Scirea, Gentile, Bergomi, Oriali, Tardelli, Graziani, Rossi, Altobelli, Antognoni. Dopo il Mondiale vinto, non riuscì a qualificarsi all'Europeo successivo, dimettendosi dopo il deludente Mondiale 1986. Il 'Veciò, soprannome con il quale era ormai famoso, non si riconosceva più in quel calcio in cui il denaro stava diventando l'elemento più importante. Detiene il record di panchine azzurre: 104, davanti alle 97 di Vittorio Pozzo.

5 commenti:

  1. grandi uomini, ambedue fumatori di pipa che hanno lasciato un grandissimo vuoto nel mondo dello sport italiano. Ricordo la loro immagine che li ritraeva mentre giocavano a carte sull'aereo che li riportava a casa.

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  2. Una leggenda vivente, da oggi è un mito! La sua pipa, l'esultanza di Pertini a fianco di re Carlos di Spagna, la partita a carte sull'aereo, Pablito Rossi. Immagini immortalate nella mia mente, una bellissima Italia oggi sempre più lontana. Bravo per averci fatto sentire, per un attimop, gli uomini più felici del mondo.

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  3. Il suo naso, da boxeur, e la pipa, perennemente accesa, hanno fatto la felicità dei vignettisti per anni. Erano i segni distintivi di Enzo Bearzot. Detto il 'Vecio', come si fa per tutti i friulani doc anche per quelli che vecchi non sono.Ed in effetti lui non lo e' stato mai, in questo aiutato dalla passione del calcio, che lo aveva preso da ragazzino, quando in un collegio di Gorizia dormiva con la foto di Campetelli, centromediano dell'Inter, sotto il cuscino. Ciao Enzo... che bei ricordi, quando il calcio era ancora uno sport e i CT erano CT e basta.....e adesso....

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  4. Mannaggia a lui e a Lippi, ci han fatto credere che l'Italia sia un bel Paese!

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  5. @Dannox

    calcisticamente noi non siamo secondi a nessuno e abbiamo superato gli Inglesi, inventori di questo gioco e pertanto "maestri" da molto tempo. Noi abbiamo vinto la coppa del Mondo per 4 volte e questo non ce lo dobbiamoo dimenticare.

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