13.6.12

Chieti - GIULIANO PARDI E IL MOTOCROSS

Giuliano Pardi, titolare dell'omonimo team Pardi Racing e della scuola  Cross, ha una officina in  via dei Vigneti, 13 a Chieti, poco distante dall'agglomerato urbano del Tricalle. Pardi compirà 60 anni il prossimo mese di Settembre. Nel corso dell'intervista  mi ha raccontato che all'età di 14 anni ha iniziato a lavorare in una officina meccanica e ad avere la passione dei motori. In seguito, per poter guadagnare, ha dovuto fare diversi lavori come  il saldatore, l'idraulico ed altro senza mai diminuire il suo interesse per  le moto. Quando poteva, si recava nel rimessaggio degli attrezzi agricoli del padre dove era possibile studiare il funzionamento dei motori dei vari macchinari lì parcheggiati. La svolta a 20 anni. Si iscrisse all'artigianato, apre una officina di moto fuori strada  nel locale del padre. Non gli sembra vero e ben presto lavorando intensamente riesce ad acquistare una moto, Simonini da 50cc ; la modifica, la personalizza, la guida  e con questa nel 1972 vince la prima gara di motocross a  Esanatoglia (MC). E'  l'inizio di una lunga carriera che lo ha visto sempre primo in altre gare e perfezionare la sua passione di meccanico. Sono rimasto impressionato dal numero delle coppe che brillano negli scaffali dell'officina e a tutt'oggi  i suoi avversari hanno un po' di timore a competere con il “ team” Pardi ben sapendo che mai riusciranno a vincere. Con un po' di commozione, Pardi mi ha fatto notare che fra le tante magliette esposte, quella a lui più cara è la maglietta nera con la quale ha vinto la sua prima gara. E' primo per 24 volte nel campionato italiano nelle varie categorie ed ha ottenuto un terzo posto al mondiale in Spagna e diversi piazzamenti a livello europeo sempre con le moto della  Honda La Pardi Racing è sulle piste da oltre 36 anni creando la prima squadra di circa venti persone nel 1975. Piste di sua proprietà, omologate, sono dislocate una ad Alanno e l'altra ad Ortona. La pista di Ortona è su sabbia dove mi ha fatto notare senza vantarsi, ma con un sogghigno, è “ imbattibile”. La scuola cross ha creato tanti talenti seguiti personalmente da lui. L'ultimo, Felice Compagnone, cavalca una Honda 450 e spadroneggia nei campionati italiano ed europeo. E poi ci sono Camerlengo, Traversini, Cinelli, Cherubini, Bricca... Sono stati tutti ragazzini impauriti di fronte al primo "salto", hanno vissuto anni di allenamenti estenuanti, tra fango, sudore e lividi: È uno sport duro, ma io sono lì per capire se un corridore rischia di farsi male o no. E se rischia non corre. Il motocross è una disciplina sportiva motociclistica che si pratica su circuiti sterrati chiusi. 

I campi da cross sono generalmente abbastanza lunghi tra i 2 e i 3 km e incorporano alcune zone naturali e altre parti come le whoops, che "sono dossi artificiali bassi e brevi in rapida successione". Sono realizzati dall'uomo e permettono ai piloti di fare quei salti spettacolari che tanto affascinano il pubblico e che rendono questa disciplina molto scenografica. I modelli delle motociclette hanno motori a quattro tempi e le loro cilindrate possono essere di 125, 250 e 450. Ho chiesto a Pardi se per gareggiare occorre una preparazione fisica dettagliata. La risposta è stata affermativa perché  questo sport sollecita moltissimo i polsi, le spalle e le ginocchia dei piloti. Tutto ciò può essere capito guardando un “crossista” passare su delle Whoops. Il pilota deve mantenere un controllo precisissimo del motociclo poiché anche un minimo errore in zone come le rampe di salto prese a tutta velocità può costare caro. Le braccia e le gambe dei piloti sono in costante movimento durante tutta la gara per controllare la moto, attutire i colpi, durante gli atterraggi, e ammortizzare la caduta. Quindi tanta palestra con aerobica e pesistica. Però per vincere occorre oltre all'esperienza anche una condizione mentale perfetta. Infatti chi conosce 

Pardi sa che instaura con i ragazzi un rapporto di grande amicizia ma anche di estremo rigore e prima di ogni gara parla con i ragazzi spronandoli a dare  il meglio e a lottare sempre e solo per la vittoria perché è nella sua filosofia non essere perdenti. Parlando della sua  sua carriera dice che non sarebbe mai arrivato dove è oggi se al suo fianco non avesse avuto il sostegno sia del fratello Tonino che di tutta la sua famiglia, soprattutto della moglie Mariagrazia che con amore e tantissima pazienza ha sempre assecondato le sue richieste standogli vicino concretamente ed infondendogli coraggio nei momenti difficili. Gli ho chiesto se ha una precisa regola prima della gara. Certamente si, le moto vengono preparate tutte un paio di giorni prima, moto che vengono adattate alle caratteristiche fisiche del pilota considerando il suo peso e la sua altezza. Da diverso tempo organizza un evento internazionale con il moto club “Ferentum  Francavilla al Mare “, il “ Supermarecross che in genere si svolge in primavera. E' andato in pensione ma ha lasciato il testimone in mani sicure, al figlio Daniele che ha creato  una nuova società : “La Pardi Moto”. Pardi  però è sempre presente ed avendo più tempo è diventato imprenditore producendo con orgoglio pezzi di ricambio per moto. Nel concludere l'intervista ancora una volta ha messo in evidenza l'importanza della moglie che spesso funge da mamma per gli allievi e che sa preparare, nel camper, ottimi pranzi: “per vincere occorre anche mangiare bene”.


Scritto da:Luciano Pellegrini

Per vedere le foto clicca : FOTO-PARDI_MOTOCROSS

3 commenti:

  1. il motocross, uno sport puro, da duri della moto dove forza abilità, tecnica e moto ben preparata ti fanno vincere. Io da giovane ho posseduto un benelli 50 ma lo utilizzavo per gli spostamenti dalla Madonna della Vittoria al vecchio ospedale per andare all'Industriale e facevo il primo pezzo, fino alla Piana Vincolato sterrato... allora non c'era ancora la strada asfaltata.

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  2. hai capito sto Pardi, i ragazzi li sprona solo alla vittoria, ma qualcuno non aveva detto che l'importante era partecipare ?

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  3. altri tempi, altre passioni,
    ancora me arricordo quando da bimbetto la domenica er mi padre pe portava alli cavoni e lì ce ne staveno de matti a fa su e giù in mezzo al polverone, i più drogati partecipavano con la vespa o la lambretta allora rigorosamente 125

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