15.11.12

Chieti, ciao ciao ciao...



Chieti, ciao, ciao, ciao. È un riadattamento di una nota canzone, IDEATA dopo la riunione di martedì 13 Novembre al Supercinema di Chieti, con i cittadini, per chiedere al governo che Chieti deve restare PROVINCIA. Cantiamo Chieti. Della canzone che tra la fine dell’ottocento e primi anni del novecento che accompagnava la fatica stagionale delle mondine nelle risaie, i partigiani, con alcune variazioni, hanno elaborato il canto più significativo della Resistenza, che può essere anche non condivisa, ma ha avuto una funzione determinante nella nascita della Repubblica democratica. Non vorremmo, come ha detto Paolo Ciammaichella, che Chieti, dopo essersi salvata dall’occupazione tedesca e dai bombardamenti Alleati con la dichiarazione di “città aperta”, venga privata della sua identità storica da un governo tecnico che non conosce né storia, né geografia, che pensa che l’Italia sia soltanto economia. Ma se tutto è economia l’economia non è tutto. Così la canzone può essere ulteriormente aggiornata e adeguata.

CHIETI CIAO

(variazioni a cura di Mario D’Alessandro)



Una mattina ci siam svegliati,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
Una mattina ci siam svegliati

ed è arrivato il “professor”.

Con un decreto ci butta via,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
Con un decreto ci butta via.
E ci vuole far morir.

E se io muoio da pescarese,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da pescarese,
qui mi voglio seppellir.

Mi seppellirai laggiù a Sant’Anna,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
Mi seppellirai laggiù a Sant’Anna
sotto l'ombra di un bel fior.

Tutti quelli che passeranno
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Tutti quelli che passeranno
potran dire «Che bel fior!».

“È questo il fiore del teatino”,
O Chieti, ciao! Chieti, ciao! Chieti, ciao, ciao, ciao!
È questo il fiore del teatino

Che vuol la sua identità!”



Chieti, 14 novembre 2012                                                  Scritto da: Luciano Pellegrini

3 commenti:

  1. io, come ebbi a dire a suo tempo non sono niente affatto preoccupato di accorpare la Provincia di Chieti con quella di Pescara, se questo comporterà una riduzione delle spese della politica nella nostra regione. Non capisco i campanilismi che si riversano sulla questione come se fosse una partita di calcio Chieti-Pescara con i tifosi a scannarsi di insulti da una curva all'altra...

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  2. e che cazzo,
    così tuttedentratto,
    cancellare anni ed anni di gloriosa storia
    è chiaro che il bobbolo non riesce a capire
    altra cosa sarebbe se si fosse fatto pronunciare il bobbolo con un referendum, tipo:
    "Vorreste Voi mantenere in piedi una struttura chiamata provincia alla modica cifra di 1000 euri annui da versarsi per ogni residente nel suddetto territorio?"

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  3. @fracatz

    quì si sta giocando una partita persa in partenza in quanto i politici nostrani (quelli con il culo sullo scranno di Roma)hanno dato parere favorevole alla riduzione del numero delle province in Italia, salvo adesso fare chiacchiere e riunioni inutili per spingere il popolino a ribellarsi. L'anno buttato sulla storia sull'amor proprio, tutte cose che all'atto pratico non fanno risparmiare un euro. La cosa che fa incazzare il popolino e che Pescara, in quanto più popolosa di Chieti, diventa capoluogo della nuova provincia... altri cazzi non ce ne sono! Con queste premesse andranno a Roma a protestare con Alfano (referente del governo teatino)che naturalmente, contando adesso come l'asse di bastone, con la briscola a de3nari. li manderà a cagare in maniera elegante e ferma... La partita secondo me è stata già giocata e la città di Chieti ha perso per scarso impegno dei giocatori che si sono messi a giocare nei tempi supplementari, per salvare almeno la faccia.

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