23.1.13

Chieti - Pilato e gli studenti Erasmus


E' il caso di dirlo:" Quando una decisione pilatesca, presa all'ultimo momento, riesce a scontentare tutti". Nonostante la volontà politica, il perentorio invito dell'Ue e gli auspici venuti da ogni parte, nulla di fatto per i circa 25 mila studenti italiani che studiano all'estero con l'Eramus: non potranno votare alle prossime elezioni di febbraio. La causa delle difficoltà insuperabili non sono dovute principalmente al tempo ridotto di intervento, ma soprattutto a motivi di costituzionalità. Resterebbero fuori, infatti, gli altri studenti - non Erasmus - iscritti in un paese straniero, che secondo stime del 2010 sarebbero almeno altri 26 mila. Il Consiglio dei ministri, riunito nel tardo pomeriggio, ha valutato «approfonditamente, grazie alle relazioni dei ministri dell'Interno Cancellieri e degli Affari Esteri Terzi, la possibilità di consentire agli studenti Erasmus la partecipazione al voto dall'estero per le prossime elezioni politiche, come auspicato in precedenza»

3 commenti:

  1. tanto se fossero stati in patria di certo non si sarebbero alzati presto la mattina per andare a votare magari PD, PDL o UDC
    altra cosa sarebbe se si allestissero all'interno delle sedi elettorali chioschetti con alcolici e superalcolici gentilmente offerti dai vari caporioni in lizza

    RispondiElimina
  2. Posto che 20 mila voti non segneranno certo le sorti del Paese... Gli studenti Erasmus non sono dei reclusi. Se ci tengono tanto a votare, possono fare anche una capatina a trovare i famigliari. La maggior parte si trova in un paese europeo...

    RispondiElimina
  3. E' un finto problema perchè potrebbereo farli votare in ambasciata oppure farli tornare a casa per un paio di giorni visto che il ministro metterebbe a loro disposizsione biglietti a prezzo ridottossimo (ne approfittano anche diversi italiani all'estero per lavoro). Spero proprio che per quanto riguarda i giovani di ERASMUS il voto per la maggioranza di loro è l'ultima delle preoccupazioni specie se sono nelle zone di Barcellona e dintorni. Per gli emigrati all'estero stabilitisi li, le vicende italiane interessano poco avendo per lo piu tagliato i ponti con il paese che li ha mandati all'estero e si presume che si siano sistemati perchè in caso contrario tanto valeva rimanere a casa proria.

    RispondiElimina