13.7.13

Chieti - In arrivo i compiti per le vacanze


Quasi uno studente su due dichiara guerra ai compiti per le vacanze. E’ quanto emerge da una ricerca di Skuola.net svolta in questo primo periodo di vacanze scolastiche. A differenza di quanto avveniva in passato, oggi sembrano avere un prezioso alleato: i genitori, come rivela una ricerca dell’Università Milano – Bicocca divulgata recentemente. Secondo i dati raccolti, l’86% dei genitori considera fastidioso obbligare i propri figli a studiare in estate. Dicono che questi compiti, spesso tanti, sono inutili. I compiti delle vacanze dovrebbero essere qualcosa per non spegnere la mente dopo mesi di lavoro, tipo la lettura di qualche libro, qualche cosa di divertente per tenere occupata la mente magari in italiano o la lingua straniera... ma NON UNA SECONDA SCUOLA A CASA!!! LE VACANZE SONO FATTE PER RIPOSARE! All’inizio dell’estate la metà degli studenti dichiarava di non essere intenzionato a svolgere i compiti per le vacanze. Tuttavia man mano che si avvicinava l’inizio dell’anno, la percentuale di dissidenti si ridurrà notevolmente. Insomma la paura di un brutto voto spaventa e rappresenta sempre un deterrente efficace.

@enio

7 commenti:

  1. Poveri ragazzi che hanno solo 3 mesi per leggere 4 libri (uno ogni 22 gg) fare 3 traduzioni ( una al mese) fare una tesina (copiandola da wikipedia) e poco altro. Io col mio ci rido, ma leggere di certe preoccupazioni per le fatiche dei figli mi fa rimanere allibito...

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  2. Va bene tutto, purché non si faccia leggere "Il vecchio e il mare" come mi è successo alle elementari. Da quel momento Hemingway non l'ho sfiorato neanche di striscio. Mille volte meglio Silone.

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  3. Non servono proprio a niente. Libri, sì, in grandi quantità,ma ai ragazzi non piace quasi più leggere. I genitori odiano i compiti dei figli, siano delle vacanze o meno. E su questo, da maestra, avrei da dire tanto ma mi astengo.Soon in ferie anch'io... ;-)

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  4. poverelli
    sti ginitori
    mo' je tocca persino de fà li compiti delle vacanze
    ma loro si rifiutano, so stanchi se vonno arriposà
    je basta dav'è sfasciato la scuola bubblica.
    Ai miei tempi dai preti c'annavano li somari, oggi chi nun va dai preti poi se aritroverà male, a meno che nun sia uno scienziato

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  5. Anch'io la penso come te, megliio dedicare le vacanze a leggere dei buoni libi e a ritemprare il corpo.

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  6. Ciao Enio, sono d'accordo su questa analisi, ma, secondo me, bisognerebbe trovare una via di mezzo. E' chiaro che se si lasciano liberi di decidere i ragazzi(e) decideranno di andare a divertirsi, ma Nello stesso tempo bisogna che non siano neanche costretti a ristudiare durante tutta l'estate, come succedeva ai miei tempi. Io avevo anche doppia pena perché dovevo fare anche i compiti di mio fratello che preferiva andare alla spiaggia. Un salutone

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