13.1.15

Chieti - XTC - English Settlement




Era il dicembre 1967, quando i Doors di Jim Morrison scagliarono sul mondo un apocalittico "music is your only friend / until the end": togliete "only" (insomma, non esageriamo) e l'Anatema si tramuta in Verità. La musica parla attraverso una sola lingua, ma in molti dialetti, tanti di questi sono sconosciuti perché parlati in angoli remoti, altri sono considerati espressioni morte come il cuneiforme assiro, e il risultato è che dalla fonte di musica più economica a disposizione, detta altrimenti "radio", esce una sorta di slang uniforme. Sul mio blog, nel 2015, ogni tanto troverete un disco ( uno dei miei LP ) raccontato, e se il racconto vi incuriosirà, cercatelo pure sul web (sotto qualunque forma) e ascoltatelo. Poi esprimete un vostro giudizio:

a) ascoltare il decantato, disco e stroncarlo con una vostra bandierina nera, enunciandone possibilmente  i motivi.
b) ascoltatelo ed elevatelo al top, con una bandierina verde, enunciandone il motivo
Bene, salpiamo alla volta ciel col mio primo isolotto imbandierato.


XTC - English Settlement (1982)
Se i Beatles erano i FAbFour, gli XTC possono certo fregiarsi del titolo dei FabThree. Sconfinata fantasia poliedrica britannica, ironia ai massimi storici in questo "album verde" trasparente d'amore per beat e psichedelia anni '60 riletti con i mezzi degli anni '80: un caleidoscopio di canzoni dallo stile disparato ma sempre accessibile, con un gusto per i piccoli particolari sonori che rendeva ogni successivo ascolto una miniera di sorprese. Se vi incantate davanti alla vetrina di una pasticceria, questo è l'equivalente musicale... gli arpeggi di chitarra di "Yoacht Dance" / la sezione centrale di "Melt the Guns", tutta archi e filtri/ l'AfroBeat di "its Nearly Africa". Gli XTC (ovvero "ecstasi") iniziarono la carriera ai tempi della "new wave" con velleità piu` o meno sperimentali (una nevrosi "industriale" unita a un nervosismo punk), ma con il passare del tempo si sono rivelati semplici artigiani del pop, sulla scia di una delle tradizioni piu` vetuste del Regno Unito, che risale almeno alle operette di Gilbert & Sullivan e passa per le tante Petula Clark degli anni '50, per il Merseybeat e per il glam-rock. L'opera complessiva degli XTC è senz'altro imponente come nessun'altra in questo campo. Disco dopo disco, gli XTC hanno affossato tutta la concorrenza nel campo della canzone melodica britannica, dai Beatles a Elton John, fino a pervenire a una forma di barocco della canzone di tre minuti.

4 commenti:

  1. Complimenti per la tua conoscenza nel campo discografico e di quello tosto.
    Lo stesso non posso dirlo per me, sono una campana.

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    1. non è che sono un profondo conoscitore deella musica, ma posso darti delle indicazione di quella che ho ascoltata dai numerosi LP... Gli XTC (ovvero "ecstasy") dicevo si formarono nel 1976, agli albori dell'evo punk. A guidare il gruppo erano i cantautori Andy Partridge e Colin Moulding. I primi singoli (i famosi 45 giri) erano ancora legati all'isteria dei punk. Science Friction (1977) fondeva il balbettio di My Generation degli Who e il ritmo frenetico del punk-rock con la veemenza di un piano boogie e la baldanza di un sintetizzatore da vaudeville.

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  2. Cado dalle nuvole. Non mi aspettavo che tu avessi questi interessi. Io so poco o niente di quello che scrivi. Forse in quegli anni ero in tutt'altre faccende affaccendata:-)

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    1. io sono un "vecchietto arzillo" e nel mio passato c'è anche la musica, quella di "Bandiera Gialla", quella degli inizi del rock americano e posseggo un bel numero di LP ..... questi signori, sconosciuti ai più, per qualche anno hanno proposto canzoni costruite attorno a un ritornello e ancora vincolate ai tre minuti, come se decenni di musica rock non fossero mai esistiti. Il tempo ha, insomma, anche messo in luce senza pieta` i limiti della loro arte. Se da un alto bisogna riconoscere agli XTC di essere intrattenitori infallibili, dall'altro si puo` dire che nessuno sa far sbadigliare con dei perfetti ritornelli come gli XTC. Da un'altra prospettiva, insomma, gli XTC non sono inventori di memorabili melodie: sono affossatori di memorabili memorie.

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