Ogni anno in Italia si registrano 4000 nuovi casi di infezione da Hiv e oggi cade proprio la giornata mondiale di lotta all'Aids. Questo 2011 è un anno importante visto che ricorre il trentesimo anniversario di scoperta della malattia, ma, nonostante se ne parli da tempo, molti la vedono ancora come qualcosa di distante. La Lila (Lega Italiana Lotta all'Aids) da anni punta il dito contro il deficit comunicativo, cercando di far passare un concetto semplice ma importante: per proteggersi l'unico strumento valido è il preservativo. Di qui la campagna «Proteggiti semplicemente», con spot e cartoline, in cui vengono ritratti un uomo e una donna vestiti con scafandro e caschi, mentre al loro fianco troviamo altri due ragazzi in biancheria intima che, sorridenti, tengono in mano un profilattico. L'obiettivo ambizioso è quello di arrivare a zero nuove infezioni nel 2015. L'Aids è una parola che fa ancora paura perché associata a un concetto di morte. C'è ancora scarsa informazione, soprattutto attorno alla possibilità di effettuare il test che è anonimo e gratuito e che da solo potrebbe limitare un fenomeno sempre in agguato.Oggi c'è ancora molto da fare a livello informativo perchè le persone sentono l'Aids come qualcosa di lontano, che riguarda l'Africa o, comunque, gli altri. Ci si dovrebbe invece battere per far passare la buona abitudine di effettuare il test, oltre che informare su cosa sia realmente questa infezione. Ad esempio, è emerso che i giovani, nel primissimo rapporto sessuale, non usano mai il preservativo. Magari lo indossano in quelli successivi, ma all'inizio fanno più resistenza e questo potrebbe fregarli. A livello italiano, la fascia d'età più colpita è quella fra i 15 e i 25 anni. Però, più si va avanti, più c'è un graduale innalzamento. Ora ci stiamo avvicinando ai 35 anni. Prima, la trasmissione avveniva anche per via ematica e attraverso lo scambio di siringhe infette. Le persone non avevano modo di accedere a siringhe sterili, si scambiavano la stessa beccandosi l'Aids. Poi c'era che l'uso diegl stupefacenti riguardava prevalentemente i giovani. Ora, da una decina di anni, la trasmissione avviene soprattutto per via sessuale. E quindi, anche se i giovani si avvicinano al sesso presto, la fascia d'età colpita si è notevolmente alzata. Recentemente, per curare l'infezione, si è arrivati ad una fase tre (sperimentazione su uomini e non solo su animali) con il vaccino terapeutico, che avrebbe il vantaggio di agire in modo più profondo contro il virus e che potrebbe permettere lo stop alla sua assunzione e oltre che a funzionare in modo preventivo, proteggere bbe anche dall'infezione. Oggigiorno siamo a buon punto anche se servirà ancora del tempo prima di arrivare alla sua totale debellazione. Nel frattempo, per combattere, quella che fu definita inizialmente, dai cattolici, la PESTE DEL SECOLO, usiamo come arma preventiva, sopratutto il nostro senso di responsabilità.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Io credo che sarebbe utile che si facesse chiarezza anche su quanta gente si ammala ogni anno di tumore e comparare i dati con criteri geografici, professionali etc.
RispondiEliminaCirca l'Africa, credo che l'emergenza sia ancora quella della fame, se a questo aggiungiamo condizioni igieniche precarie (?) , si comprende come mai la gente si ammala di tutto. E poi lo chiamano aids.
le statistiche danno in Italia un contagio ogni 3 ore, o sono sbagliate oppure gli italiani sono degli irresponsabili!
RispondiEliminaCiao Enio e buona giornata. Credo che nel nostro Paese, un'informazione più diffusa e costante, non limitata ad una "giornata" di dibattiti e buoni propositi come da anni avviene, sarebbe la cura più efficace contro l'hiv. Perché, in genere, è la mancanza di informazione che fa calare l'attenzione e, conseguentemente, espone maggiormente al pericolo quei giovani, ma non solo, più esposti al contagio.
RispondiEliminaIl problema è che nel nostro Paese, anche nel giorno in cui si discute di Hiv, c'è chi si pone il problema di dover usare il sostantivo "preservativo" al posto di condom o profilattico, decidendo di vietarne l'uso (Radio Rai) e non valutando che tanti giovani, grazie alla poca cultura che gli trasmettiamo, manco sanno cosa sia il profilattico, figuriamoci il condom e che, nel loro linguaggio creativo, usano tutt'altri termini.
Ne approfitto per lasciarti un buon fine settimana. Lunedì, sapremo di che morte dovremo morire! Ciao.
Mi sono chiesto se siano più pericolose l'epatite e l'HIV o la cardiopatia di cui soffro io. Sai non è che quattro infarti sono cose da niente.
RispondiElimina@il monticiano
RispondiEliminasei in buona compagnia, anch'io ho fatto un infarto e ho dovuto sostituire anche la valvola aortica ed effettivamente eravamo in tanti nel reparto cardiologia per essere rimessi in "pista".
invece per l'Hiv anche usando il preservativo non si è immuni dal contagio che potrebbe verificarsi anche con una trasfusione...
io dico sempre che prevenire e sempre meglio che curare ma penso anche che ci vuole, oggi, anche un pò di culo...
Hai fatto molto bene a ricordare questo grave problema,ultimamente un po'troppo dimenticato.
RispondiElimina