15.4.12

Chieti - Sono già 23 gli imprenditori suicidi

Un suicidio ogni quattro giorni da inizio anno: è il tributo di sangue che imprenditori e manager pagano alla crisi. Una mattanza che, secondo la Cgia di Mestre, conta dal primo gennaio ad oggi 23 vittime. Al Veneto, regione che nell'immagine collettiva per anni è stata esempio di isola felice «motore» dello sviluppo, il triste primato di nove piccoli imprenditori che hanno deciso di togliersi la vita davanti alle crescenti difficoltà anche a ottenere il pagamento di crediti. Lunedì a Vigonza (Padova) nascerà l'associzione familiari imprenditori suicidi, ma intanto la crisi non guarda in faccia nè il nord nè il sud e la lista stilata dagli artigiani dice che Puglia, Sicilia e Toscana hanno finora pagato un conto di tre suicidi - l'ultimo ieri con un manager di 42 anni che si è buttato sotto un treno a Sesto Fiorentino -; poi c'è il Lazio con due vittime; Lombardia, Abruzzo e Liguria con uno. «Il meccanismo si sta spezzando - dice Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia mestrina - questi suicidi sono un vero grido di allarme lanciato da chi non ce la fa più. Le tasse, la burocrazia, la stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti hanno creato un clima ostile che penalizza chi fa impresa. Per molti, il suicidio è visto come un gesto di ribellione». Povere persone capitate in un ingranaggio che li ha stritolati perchè le banche non prestano più soldi o se li danno, li danno a chi non ne ha bisogno, che offra solide garanzie e sia disposto a pagare anche tassi d'interesse altissimi. Questo è uno Stato dove i cittadini onesti preferiscono morire piuttosto che sottostare all'ignominia del disonore e non si può definire comunità civile questa che ogni giorno di più assomiglia ad una associazione a delinquere. Quando questo finirà, i responsabili che hanno legiferato in malo modo in questi ultimi 20 anni, si ripresenteranno alle prossime elezioni, con le stesse facce, sia sinestre che deste, sperando di riottenere il loro "posto al sole" con un bello e ricco stipendio da parlamentare. Questo dimosta quanto questi signori sono lontani dalla gente e non si rendono minimamente conto che la loro popolarità è arrivato a toccare lo zero assoluto perchè ci si è finalmente resi conto, dal loro comportamento, che queste accozzaglie informi, chiamati da noi erronemente partiti, servono solo da contenitore per un gran bel numero di ladri, pronti ad accaparrarsi un bel pò di soldi pubblici per un partito, ma per spenderli, senza nessun controllo, per uso personale. Intanto "fuori" c'è sempre più gente che muore.

enio

9 commenti:

  1. Il suicidio è un gesto che entra in una dimensione oscura, cioè che non si possa interpretare più di tanto. Ho idea che dietro ci sia la voglia di speculare per fare alimentare il conflitto sociale. Purtroppo se ne parla solo ora, ma ho idea che non sia un fenomeno nuovo.

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  2. Suicidi in Veneto ce ne sono parecchi, solo l'anno scorso nella mia cittadina sono stati 4 i giovani a togliersi la vita. Un fenomeno difficile da digerire, adesso però fa notizia che si uccidano gli imprenditori.

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  3. @Kylie

    persone che si suicidiano ce ne sono sempre state, ma che lo abbiano fatto perchè sono rimasti senza lavoro o perchè la loro dittà è fallita è una novità di questi anni. La cosa mi fà ancor di più impressione perchè visto l'andamento della nostra economia, nonnostante gli interventi dei TECNICI professoroni universitari, perchè all'orizzonte non si vedono miglioramenti. La recessione è galoppante e in questi periodi disoccupazione e fallimenti non possono che aumentare.

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  4. A mio giudizio non è una novità, è diversa l'attenzione che si dà al fenomeno, credo che si cerchi la "notizia". Tutto sommato anche il peso sociale dato all'imprenditoria è un fenomeno recente, sotto la cui etichetta si sono annoverate realtà molto diverse fra loro.
    Resta comunque l'assoluta gravità di queste tragedie.

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  5. Sono daccordo con te. Ogni imprenditore che getta la spugna e si arrende o si ammazza per la disperazione genera altri disperati, nei suoi dipendenti, che perdono il lavoro e non portano più a casa uno stipendio alle proprie famiglie.

    Falliscono perchè lo Stato che deve foraggiare un numero imprecisato di parassiti con remunerazioni da capogiro a fronte di nessun utile servizio, non ha i fondi necessari per pagare le imprese le quali aspettano mesi, anni, prima di vedersi il loro lavoro pagato. Fa questo perchè i pagamenti sembra vadano a incrementare la cifra del famoso DEBITO PUBBLICO, così facendo nessuno ne conoscerà il suo reale valore.

    Fin qui l'abbiamo capito tutti, ma gli unici a non voler capire sono i politici che NON RINUNCIANO A NIENTE E SE NE FREGANO SE LA GENTE NON CE LA FA PIU'!!! Il PD rischia di fallire? arrola reclama la sua trance dei rimborsi elettorali. A questa stregua io preferirei fallissero i partiti invece che i piccoli imprenditori.

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  6. Spread che risale, recessione continua, crescita solo annunciata. E poi, tasse. Disgrazie. Tasse sulle disgrazie (aumento della benzina). A farne le spese non sono certo politicanti e professori. Non che sia tutta colpa loro, per carità (solo Antonio Di Pietro poteva arrivare a pensare tanto), ma la situazione è grave. Nell’occhio del ciclone innanzitutto i lavoratori. E i disoccupati, sempre di più. Anche le aziende, però, stanno affogando. Un suicidio ogni quattro giorni da inizio anno: è il tributo di sangue che imprenditori e manager pagano alla crisi. Una mattanza che conta dal primo gennaio ad oggi 23 vittime.

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  7. non credo interessi più di tanto, le nostre origini sono cristiane mica indu-gandhiane, e neanche ebree o musulmane quelli dell'occhio per occhio dente per dente.
    I loro meriti saranno ri-compensati nell'aldilà.
    Pace all'anima loro, comunque.

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  8. E da oggi siamo a 24, un vero bollettino di guerra. Un imprenditore di 62 anni, Roberto Piccinetti, si è tolto la vita questa mattina a Fano, impiccandosi in un capannone della sua azienda, un agriturismo di lusso sulle colline di Gimarra, "Villa Piccinetti". Ancora ignoti i motivi. Sembra pero' che soffrisse di depressione. L'uomo aveva espresso anche qualche preoccupazione per il futuro dell'azienda o forse per gli esiti di una recente ispezione della Guardia di finanza. Il magistrato ha disposto per domani l'autopsia.

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  9. E sono 25 adesso!!!!! Un artigiano edile di 52 anni, rimasto senza lavoro, si e'impiccato in Sardegna perche'non sapeva piu' come mantenere moglie e 3 figli."Scusatemi ma forse non e'solo colpa mia", ha scritto in un messaggio ai familiari lasciato sul tavolo usato per raggiungere la fune con cui si e' impiccato. Era uscito di casa due giorni fa ed era scomparso. Le ricerche non avevano dato esito. Ieri un cognato e'andato in un locale che l'uomo usava come deposito scoprendo il corpo appeso a una trave.

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