9.6.12

Chieti - I partiti cambino facce o finiranno «grillati»

Sia il PD che il PDL, ormai li separa dall'essere uguali una misera "L", cercano di impapocchiare gli italiani buttandosi a capofitto nell'organizzazione delle primarie. Da una parte, pare che oltre all'attuale leader Bersani, concorrerà anche il sindaco di Firenze: Renzi, che dovrebbe essere il giovane che avanza in un partito di vecchi parlamentari e senatori. Nel PDL sembra si voglia fare la stessa cosa e si voglia contrapporre ad Alfano la superrifatta Santachè. Ormai tutti se ne fottono di queste "miserrime" manovre atte solo a recuperare un pò di elettorato scontento per poter prevalere sull'altro partito politico anche di pochi voti. Tutti sono in guerra con il coltello fra i denti pronrti a lottare fino all'ultima goccia di sangue pur di rimanere attaccati alla cadrega di Montecitorio e poter usufruire a lungo di un pingue stipendio, mente gli altri, quelli che dovrebbero votarli, continueranno a stringere la cinghia e a sudare per arrivare alla fine del mese. Questo movimento caotico come di formiche impazzite, all'interno di un formicaio, quando un fenomeno esterno lo scoperchia, ha un nome solo :Beppe Grillo. Secondo il filosofo Cacciari «Il fenomeno Grillo è il simbolo della miseria dei partiti, ma nello stesso tempo è usato da loro per coprire i loro limiti». Quella di Grillo non è antipolitica, come si legge, che coprirebbe nel sentire della gente l'assenza di strategie politiche dei partiti ma è la continuazione, in grande, della politica dei rottamatori fiorentini. Uno dei primi studiosi del pensiero politico fu il filoso greco Aristotele il quale, sostenendo la natura essenzialmente politica dell'uomo (animale politico), affermava che questi, inevitabilmente, fosse destinato a vivere una vita politica, solidale con gli altri essere umani. Gli italiani sono stanchi dell'attuale classe dirigente, che va cambiata per far posto a generazioni di giovani, di donne e quindi di uomini nuovi. Il management dei partiti oggi dice che si dovrà ritornare fra la gente per recuperare il gap tra il cittadino e la politica. Qui si annida l'errore nel non capire che il management attuale deve andarsene a casa (rottamandosi) senza se e senza ma, altrimenti sarà «grillato» per far posto alle nuove generazioni. Come scriveva recentemente Panebianco «Quantomeno dal punto di vista simbolico è cruciale trasmettere al Paese l'idea che ai sacrifici che si chiedono ai cittadini corrisponda una disponibilità della politica a ridurre i propri privilegi». Ma vi è molta resistenza. Ordunque l'italiano come genere di cittadino non va sulle barricate ma è pronto, se il primo boom non sarà compreso, ad andare nell'urna per il botto risolutivo che si sentirà anche sul colle più alto. Il tempo del politico di professione che si ricicla per tutte le stagioni, caro D'Alema o caro Larussa, cambiando soltanto casacca è finito sulle macerie della Prima e poi della Seconda Repubblica. E questo vale per tutti, ivi compresa la rappresentanza forense.

enio

8 commenti:

  1. Problemucci anche a sinistra con Bersani, visibilmente irritato col capoccia dell'IDV Di Pietro che intanto strizza l'occhio alla Fiom e alla società civile e rinvia la decisione di correre alle primarie indette dal PD a quando si capirà il contenuto del suo programma: «altrimenti - sostiene - sono come una bottiglia vuota». Intanto si affretta a rivolgere a Landini «per vedere se si può fare cardine intorno al lavoro per un programma di governo perché il paese va tenuto insieme».

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  2. All'incontro sul lavoro organizzato dalla Fiom. Bersani ha ha tentato inutilmente di difendere la riforma del lavoro e l'appoggio al governo Monti che nonostante le tante promesse non riesce a far ripartire il lavoro in Italia. Ma viene contestato e fischiato più volte dalla massa vociante tanto che lui stesso si sta rendendo conto di come sia scesa la sua popolarità tra i lavoratori che il suo partito una volta rappresentava.

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  3. Il berlusconismo e l'antiberlusconismo per fortuna oggi sono finiti. Neppure al bar si parla più di politica. - (prima era pieno di scienziati) - E' evidente che da anni la politica non esiste più, sostituita da due "tifoserie" che approvavano o criticavano i singoli provvedimenti "a prescindere".
    Questo dovrebbe, uso il condizionale, spingere chi ci governa, a qualsiasi livello, deve rendersi conto che deve lavorare per la comunità e non per il proprio tornaconto come ha sempre fatto e interessarsi di più dei problemi degli italiani.

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  4. Sono abbastanza schifata da tutto questo.

    Un abbraccio e buon inizio di settimana!

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  5. @Soffio

    è sempre un piacere leggerti, speriamo che le cose dopo il terremoto si aggiustino... deve essere terribile vivere in quella situazione d'incertezza.

    @Kylie

    non sei la sola speriamo che quelli che non vanno a votare per protesta, quasta volta vadano e facciano sentire anche il loro parere e quelli che andavano, riflettano sulla situazione politica italiana prima di dare la loro preferenza.

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  6. La candidatura di Renzi alle primarie spaventa i "senatori" del PD e la a disponibilità di Bersani alla sfida si è già diluita in un calendario tanto incerto quanto sospetto. In particolare, il segretario del PD le ha annunciate «entro l'anno», e non più per il 14 ottobre, come aveva lasciato intendere. Una data che aveva allarmato, fra gli altri, Massimo D'Alema in aria di rottamazione forse. Il quale ha significativamente smesso di mugugnare, anzi ha apprezzato e votato la relazione del segretario quando ha visto le primarie allontanarsi nel tempo...

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  7. Guardo a quello che sta accadendo nel Pdl e nel Pd, senza particolare interesse. O meglio, sono loro che non riescono a suscitare interesse. Nel centrodestra, sappiamo che il nanopriapo sta per annunciare un nuovo partito: dopo Forza Italia (slogan da stadio!!) ed il Popolo delle Libertà (esclusivamente le loro!!) oggi siamo pronti per Italia Pulita (che per rappresentare un partito di inquisiti, indagati, condannati e prescritti... è proprio una presa per il cu..lo agli italiani!!).

    Contemporaneamente, il nanopriapo organizzerà satelliti di liste civiche sul (falso) modello M5S, coordinate dalla Santadeché. Con questo sistema, più che elezioni politiche, assisteremo a "cordate" per conquistare poltrone.

    Nel centrosinistra, l'unico "brivido" l'ha procurato Renzi, determinato (pare) a porre un limite ai mandati elettorali, proposta che coincide con quella del M5S.

    Di programmi non se ne parla, nè a sinistra nè a destra. Per ora, solo accordi di bottega... speriamo che poi pensino anche a noi.

    C'è però una riflessione che credo di aver colto nel tuo post e che è più importante di tutte le chiacchiere di questi signori. E' l'esigenza di riprenderci il diritto a fare politica in prima persona e controllare chi è delegato a svolgerla per nostro conto. Ecco, sono pienamente d'accordo su questo concetto: se continuiamo ad aspettare i soliti signori da delegare e continuiamo ad "abboccare" ad ogni promessa elettorale.... per noi non cambierà mai nulla. Sudditi siamo e sudditi rimarremo.

    Ciao Enio, buona giornata.

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