30.1.13

Chieti - Salari sempre più bassi rispetto al costo della vita che aumenta


Ci risiamo, mentre la campagna elettorale si infiamma, noi siamo in piena emergenza. Se continua così, la crisi che attanaglia le nostre industrie, diventa depressione perché con la deflazione l'economia rischia di incagliarsi. Servirebbe dare impulso alla contrattazione di secondo livello (artigianato, commercio, turismo, e  industria), sia territoriale che aziendale, in tutti i settori, allargando il più possibile la copertura dei contratti integrativi e garantendo ai lavoratori l'accesso alla tassazione agevolata del salario di produttività perchè nel 2012 la forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,5%) e l'inflazione (+3%), su base annua, è stata di 1,5 punti. Quindi la crescita dei prezzi è stata doppia rispetto a quella dei salari. Si tratta del divario maggiore, a sfavore delle retribuzioni, dal 1995. Il dato è stato diffuso ieri dall'Istat. Per trovare una variazione delle retribuzioni così bassa bisogna tornare al 1983, dunque a trent'anni fa, osserva il Codacons: «È questo il motivo per cui l'Italia non cresce più da 10 anni e ora le famiglie sono sul lastrico: stipendi e pensioni non sono più indicizzate all'inflazione, mentre il costo della vita dal 2002 ad oggi è raddoppiato e le tariffe pubbliche, dall'acqua ai rifiuti, sono cresciute più della media dei prezzi. Un divario dell'1,5% tra retribuzione ed inflazione significa che una famiglia di 3 persone ha avuto nel 2012 una perdita del potere d'acquisto equivalente a 524 euro».Per il comitato di difesa dei consumatori «la priorità del prossimo governo dovrebbe essere il ripristino della rivalutazione delle pensioni e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici ed il congelamento, almeno fino al 2015, delle tariffe». Per adesso i futuri leader, quelli impegnati a combattersi aspramente con un cumulo di chiacchiere, non hanno ancora afferrato il problema. Lo faranno? Magari leggendo i giornali si sbizzarirranno nei prossimi talk show nelle varie TV, promrettendo mari e monti, che poi non potranno mantenere.

enio

8 commenti:

  1. ritornare immediatamente al riprestino della scala mobile, come strumento di salvaguardia del potere d'acquisto del salario... e delle pensioni

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  2. Gli stipendi in passato, anni 70 e 80 aumentati per effetto della scala mobile, crearono l' enorme debito pubblico. Non c'è nulla da fare!
    Se non produciamo ricchezza non possiamo distribuirla !

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  3. se non produciamo ricchezza non possiamo distribuirla (questa regola vale per i morti di fame)
    Dalla lira all'euro in 10 anni, senza aumento di ricchezza o pil, tutti i caporioni si sono triplicati gli stipendi stampando pezzi di carta o btp e il debito sulle spalle dei morti di fame è raddoppiato.
    Controllate quanto quatambiava un magistrato, un onorevole, un dirigente statale, un generale, etc in lire e quanto quatambia oggi in euro,
    La cosa è lampante, nessuno ne parla, nessuno propone un ritorno di TUTTI gli stipendi al tempo della lira, ma cercano come al solito di fottere i più deboli di comprendonio

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  4. Stanno tutti dando di matto in campagna elettorale. Anche il trio della montagna (Monti, Tremonti e Montezemolo).

    Un abbraccio

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  5. Amaramente confermo tutto ciò che hai scritto sul divario tra pensioni (è il mio caso), oltre che stipendi di chi lavora è enorme. Quando si va a fare la spesa ai mercati e supermercati è una vera tragedia.
    Un saluto e...grazie infinite per il tuo commento.
    aldo.

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  6. Mi sembra che l'unico che abbia posto seriamente la questione di dare ossigeno a lavoratori dipendenti e a pensionati sia stato Ferrero.
    Credo che il debito pubblico l'abbiano creato i politici spreconi e le loro clientele e non le giuste retribuzioni!

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  7. Caro Enio, questa è la prova provata che le cazzate raccontate da chi vorrebbe far credere che il problema è il "costo lavoro" è, appunto, una cazzata!

    Ciao Enio e buona giornata. Qualcuno dovrebbe spiegare come mai, pur continuando a diminuire il costo del lavoro, non diminuisce il costo del prodotto finito, quello che poi arriva nella nostra busta della spesa!

    Me l'immagino: direbbe che è troppo alto il costo delle tasse pagate per il lavoro e per noi parassiti, pensionati e pubblico impiego!

    Peccato che i pensionati siano alla fame ed il pubblico impiego, quello contrattualizzato (non quello dirigenziale che è solo il 20% del pubblico impiego totale), abbia stipendi non idicizzati al costo della vita fino al 2014 e fermi al valore del 2009!

    Quindi, perché il costo della vita aumenta nonostante il costo del lavoro sia ai minimi storici(siamo ai livelli della fine degli anni 70)??

    La risposta di un comunista è: perché qualcuno deve arricchire oltre misura mentre tanti devono vivere come i morti di fame! Perché i ricchi ci sono e come!

    Ma ora possiamo stare tranquilli: ci penserà la mummia a farci diventare ricchi!

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  8. Ciao nonno enio
    lascio un saluto e ti auguro un buon mese di febbraio, mese in cui si dovrebbero decidere le sorti del paese ma....cosa potrà mai cambiare? stesse persone, stessi pensieri...boh!
    ciaoooooooo
    Marina

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