18.11.13

Chieti - Le botteghe del centro storico


Lo storico quartiere Trivigliano di Santa Maria a Chieti, ha una strada lunga 150 metri che la attraversa longitudinalmente. Ci sono 18 “puteche”, (espressione dialettale per botteghe) chiuse. Sono troppe! Perché questo abbandono? Le cause sono la crisi economica, i cari affitti, i centri commerciali, la poca sinergia con le istituzioni, non ultimo il non fare gruppo. Alcuni giorni fa i residenti e alcuni amministratori comunali, si sono riuniti per trovare una soluzione. Qualche idea è stata accettata,ora bisogna realizzarla. Non è semplice, perché i commercianti hanno ottenuto il non funzionamento delle telecamere che impedivano alle vetture di transitare.La chiusura della strada al traffico veicolare, come avviene in tutti i centri storici, per loro sarebbe perdere clienti. Il discorso si è concentrato sulla movida che non esiste.Fintanto ci sarà maleducazione, dispetti, il non colloquio, per le poche persone che fanno porcate, ci rimettono tutti. Se un giovane volesse aprire un locale, grosso rischio, deve programmare che l’affitto è la prima mannaia.Poi ci sono le tasse alle quali l’amministrazione non può rinunciare, anche se per correttezza di cronaca, nei grandi eventi, il comune non fa pagare l’occupazione di suolo pubblico.

Se poi i residenti non accettano il vocio dei frequentatori di queste botteghe, perché da fastidio, nelle ore serali, ecco che la strada resta malinconicamente vuota, con le serrande abbassate e le luci spente. Fra le idee c’è anche la presenza del buttafuori, ma specialmente maggiore sorveglianza delle forze dell’ordine. La lamentela più offensiva per le botteghe è che le vie del quartiere sono diventati orinatoi.Fatto presente che tutti i locali hanno i servizi igienici, il diverso che fa questo dispetto che esageratamente è stato evidenziato, danneggia la maggioranza delle persone educate che frequentano i locali e non incentivano altri ad aprire qualche “puteca”. Quanti residenti, padroni di cani, portano questi animali a fare la pipi e la popò, specialmente nelle traverse della via principale, dove l’odore del liquido maleodorante degli umani e dei cani, si mescola? L’aggravante dei cani è che fanno anche la popò. Che schifezza!

Scritto da: Luciano Pellegrini
Le foto sono al link: Botteghe

3 commenti:

  1. C'era stata la proposta del consigliere del sindeaco Vitale (lungimirante tra l'altro) di attrezzare una via per l'apertura di negozi da affidare in gestione a ragazzi della nostra città, che avessero voluto intraprendere un'attività a Chieti, ma mi pare che non abbia acvuto molto successo. Il problema, purtroppo oggi, non è assegnare una via, un negozio, magari alleviare il peso fiscale per la nuova attività, ma il fatto che le banche non danno più un soldo e pertanto, per partire pur avendo buona volontà è difficilissimo. Alcune città hanno introdotto il microcredito a cui i nuovi negozianti possono accedere e rimborsare a tassi agevolati i soldi presi a prestito, saltando le banche tradizionali, ma come tu sai da noi a Chieti, questo è oggi IMPOSSIBILE, i soldi, pochi, a sentire il sindaco, vengono spesi in altra maniera... è da qualche giorno la notizia sui media che non è stato neanche approvato il bilancio 2013 tanto è lo scoperto di quest'anno in confronto alle previsioni d'entrata non riscosse. La città, la parte storica, si impoverirà sempre più di negozi e negozietti, quelli di una volta per intenderci e soccomberà alla "potenza" dei grossi centri commerciali, i quali chiuderanno anche loro, a causa del fatto che se la gente non guadagnando, non spende più o al massimo lo fa solo per il mangiare, indispensabile, facendo magari la spesa al mercatino rionale giornaliero in piazza Malta, acquistando direttamente dal canestro del contadino che giornalmente vende i frutti del suo campicello.

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  2. Proprio l'altro ieri percorrevo a bordo della macchina di mio figlio una lunga strada che soltanto sei o sette mesi fa era popolatissima di persone e negozietti molto frequentati. Adesso il nulla completamente, come a Chieti.

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  3. Ma davvero, che inciviltà! Doppio motivo di scoramento, i negozi che chiudono in continuazione (anche a Milano) per via della crisi e i maleducati che non hanno rispetto per gli altri, ma nemmeno per se stessi, se non sono capaci di imparare piccole regole che prima ancora che di educazione sono regole di buona convivenza con gli altri.

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