3.1.14

Chieti - Grazie Giorgio

Nel guazzabuglio dell'Italia di oggi da troppi anni (ormai decenni) infiacchita e addormentata nella sua paura di cambiare, di rischiare, di assumersi responsabilità, di uscire dalle convenienze e dai cinici tornaconti personali, di categoria, di casta, di diritti acquisiti, la figura di Giorgio Napolitano si è stagliata come una stella polare, una bussola capace di far orientare nella tempesta, un punto fermo nella confusione, una guida sicura quando il percorso si è fatto accidentato. Certo, tutto questo pur con i limiti di una personalità politica che è prossima alle 90 primavere, che è figlia dell'altro secolo e della sua cultura, che è legata ad esperienze e riferimenti anche istituzionali bisognosi di profonde e innovative riforme. Sicuramente ciò è avvenuto assumendo un ruolo di Presidente profondamente mutato dai tempi della Prima Repubblica disegnata dai costituenti in cui il Capo dello Stato era una semplice notaio dei partiti, strutturati, ancorati nel Paese e istituzionalmente solidi. Un ruolo nuovo, politicamente più forte e di indirizzo governativo, quello della Presidenza Napolitano, che è venuto determinandosi con lo sgretolamento del sistema dei partiti, l'indebolimento delle leadership, la fragilità - anche decisionale - del quadro generale della politica. Tanto da assumere una vera e propria funzione di supplenza istituzionale e di guida effettiva della Nazione, in attesa di una Riforma che dia compiutezza anche formale ad un cambiamento di fatto già avvenuto, alla oggettiva realtà della Costituzione materiale, che si è nei fatti determinata con le ultime quattro presidenze, da Scalfaro in avanti per fronteggiare il dissolvimento e continua turbolenza del quadro politico in atto. Proprio la trasformazione determinatasi nella Presidenza della Repubblica rende ormai evidente e auspicabile in tempi rapidi la necessaria elezione diretta del Capo dello Stato, secondo un modello di semipresidenzialismo alla francese, magari temperato da un sistema elettorale a doppio turno. Del resto, il peso istituzionale e di comando che il Quirinale ha assunto di fronte al  vuoto di potere della politica richiede un'elezione a suffragio popolare, e non più affidata a qualche centinaio di Grandi Elettori, succubi del bombardamento dei tweet di minoranze chiassose e organizzate.Se oggi l'Italia ha retto come Nazione dopo un ventennio di retrocessione in ogni campo dell'economia, della società, del livello di vita, del grado di istruzione; se l'Italia è sopravvissuta al discredito internazionale di fronte al ludibrio generale che ha circondato per anni premier noti al mondo solo per il bunga bunga e per la propria inettitudine e incapacità di governare; se l'Italia è rimasta unità nonostante le spinte alla disgregazione, alla secessione, all'odio razziale, all'insulto come veicolo di comunicazione politica, questo lo si deve solamente a Giorgio Napolitano, e al ruolo di equilibrio e di propulsione che ha svolto con grande saggezza, moderazione e sapienza istituzionale. Grazie signor Presidente....

@enio


14 commenti:

  1. Napolitano non mi convince, ma certo non appoggio la campagna denogratoria nei suoi confronti.

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    1. Io non stavedo per un'Italia con un governo alla francese ma apprezzo quello che sta facendo quest'uomo, alla soglia dei novant'anni.. e proprio la schiettezza con cui Napolitano ha accettato l'implorante richiesta di un secondo mandato da parte di forze politiche che non sapevano più dove sbattere la testa (ribadendo che il mandato è «vincolato» al conseguimento delle riforme necessarie per far rialzare il capo al Paese), tradotto l'altra sera in un richiamo alto e risoluto e uno scossone energico, nel suo tradizionale discorso alle 20.30, me lo rende simpatico. Un appello alle riforme costituzionali ineludibili, ad un maggiore impulso alla crescita economica e alla creazione di lavoro, al rilancio del progetto europeo in vista anche del semestre di guida italiana. E poi la legge elettorale, l'emergenza carceri, la lotta alla corruzione e al malcostume nella politica e nella pubblica amministrazione. Di più non può fare un Presidente, adesso si aspetta uno scatto in avanti della politica. Le condizioni ci sono tutte per far bene, basta soltanto che lo vogliano.

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  2. Nulla da aggiungere, @enio: sottoscrivo ogni tua parola.

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  3. Oggi lo spread e sotto 200, vuol dire che la stabilità ha pagato. Se l'Italia può ancora farcela, e riscattarsi dalla melma in cui è sprofondata per propria inettitudine e per l'incuria colpevole di una classe dirigente del Paese, ripiegata soltanto a difendere i propri interessi di casta e individuali, lo si deve a figure come quelle del Presidente della Repubblica. Non certo al vuoto di pensiero (a cui corrisponde un vuoto blaterare) di caudilli del web, principi del populismo demagogico e dell'inconcludenza dei fatti.
    Proprio sopra tale pantano di rissa politica continua e di urla sguaiate, il profilo di Napolitano spicca e risalta per chiarezza di pensiero e volontà di azione, imponendosi come imprescindibile riferimento del popolo italiano. Ed è per questo che il Quirinale è preso di mira come obiettivo principale da parte di frange dell'opposizione, estremiste e di scarsa cultura istituzionale, convinte che il tanto peggio risulti a loro tanto meglio...

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  4. grande, grande, grande, grandissimo
    si merita appieno tutti quei soldi che l'immaginifico bobbolo tahjano spende per mantenerlo
    soldi spesi bene
    per il futuro del valoroso bobbolo e di tutti i suoi figli

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    1. a parte il fatto che chiunque fosse stato al suo posto avrebbe preso i suoi soldi, almeno lui ha raddrizzato i politici italiani costringendoli a rigare secondo le sue direttive per non mandare in malora l'Italia. L'Italia pertanto, deve essere profondamente grata e riconoscente a questo anziano servitore dello Stato che, in un'età in cui è giusto godersi il riposo di una vita intensa di impegni, ha accettato il gravoso compito di cui una classe politica (implorante) sfatta e impotente, o soltanto parolaia, non è stata in grado di farsi carico.
      Restera

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  5. sono i politici locali,amministratori comunali a curarsi che i cittadini abbiano acqua potabile facendo fare l'analisi settimanalmente della stessa e sostituendo le vecchie tubature marce.L'utente finale lo deve pretendere viste le bollette che arrivano per il pagamento dell'acqua.

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  6. caro Napolitano….
    …lei non è il mio presidente per molti motivi: 1° perché fa gli interessi di tutti, (lei compreso) meno che quelli dei cittadini italiani che sono quelli che vi pagano lo stipendio; 2°: mi risulta che si è da poco alzato di nuovo lo stipendio, e ora viene qui a fare il prediconzolo sui politici che dovrebbero fare sacrifici 3°: movimento 5 stelle a parte, voi politici siete una massa di cialtroni,ipocriti, chiacchieroni, che parlano sempre al futuro remoto (faremo, potremo, toglieremo, vedremo etc etc) e lei è quello che porta la bandiera mentre per quanto riguarda i vostri interessi, le cose riuscite a farle in 4 e 4 otto, magari riunendovi in sedute notturne come i carbonari… 4°:Mi sorprende che una persona di una certa età, pensi ancora ai soldi e al potere, invece di cominciare a pensare alla sua anima… Lei per me non ha nemmeno l'unghia del grande Pertini e a leggere i commenti sparsi nel web, per il 99,9 per cento non lo è nemmeno per gli Italiani tutti….si vergogni, lei e tutta la classe politica, perché siete voi, con la vostra ingordigia, che ci avete portato al punto in cui siamo, siete voi, la rovina dell'Italia e dei ragazzi che, noi poveri fessi, abbiamo messo al mondo, cui farete trovare solo macerie e povertà..….l'Italia era chiamato il "belpaese", …ora è la pattumiera dell'Europa intera… grazie e buon anno a tutti, e spero che sia l'ultimo in cui lei va in tv a dire fesserie o a fare i suoi insulsi "moniti"...

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  7. Mi è piaciuto il suo discorso di fine anno. Molto sensato e molto umano.
    Un abbraccio forte e buon 2014!

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  8. Sono d'accordo su tutto con te, caro Enio e in particolare sul tributo di Napolitano.

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  9. Non sono d'accordo sull'elezione diretta del capo dello stato: il capo dello stato : secondo la nostra costituzione deve essre per quanto possibile rappresentante di tutti i cittadini ,e con l'elezione diretta andremmo incontro a nuove derive populiste con esiti imprevedibili
    Quello che si è verificato ultimamente è il frutto di una degenerazione della politica che ha radici lontane ma a cui il berlusconismo ha dato un' accelerazione e un'impronta determinanti. Non è cambiando le forme istituzionali che si cambia la politica, ponendo la speranza nell'Uno salvatore!
    Bisogna faticosamente , a partire anche dalla legge elettorale, ritrovare la dignità della partecipazione attraverso i partiti, cercare di ritrovare l'etica perduta e la coscienza della responsabilità del bene comune , valori che devono essere di tutti coloro che si occupano della cosa pubblica, non di uno solo.

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  10. Arrivo in ritardo ma mi ritengo fortunato per aver letto post e commenti che sono seguiti. Imperdibile il post!! Vera fantapolitica!

    Ciao Enio e buona serata. Come immaginerai, ho un'opinione diametralmente opposta del nostro Presidente. Pessima direi. I commenti che mi hanno preceduto ne hanno espresso appieno le motivazioni.

    Figurati che sono d'accordo pure con il nostro Lorenzo.... è tutto dire!! Ovviamente, quando si limita ad esprimere le sue riflessioni sul Presidente!

    Enio, secondo me stai fraintendendo. Il suo "spronare" i partiti è solo ed esclusivamente dovuto al fatto che lui è il massimo rappresentante della vecchia politica che non vuole andare in pensione e, conseguentemente, lui sta tentando di salvare il baraccone da quella che, prima o poi, sarà la sua fine! E' un conservatore... altro che innovatore!

    E poi, scusa, ma vuoi che ti faccio l'elenco di tutte le minchiate che è stato capace di fare o dire in 8 anni di Quirinale?

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    1. bentornato Carlo anche se diametralmente opposti i tuoi commenti sono graditi. Io invece credo che Napolitano, tirato nuovamente dentro per la giacchetta un pò da tutti stia dando un grande esempio di coerenza politica. Che poi non sia un innovatore, non ci piove, ma lui è lì per tener insieme sti politici che lasciati a loro porterebbero l'Italia allo sfascio.Nel suo discorso lui l'ha ribadito, aspetterà ancora un pò per vedere almeno la riforma elettorale altrimenti lascerà per andarsi a godere gli ultimi anni che gli rimangono con i suoi cari.... staremo a vedere !

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    2. Ciao Enio.

      Premetto: il discorso di Napolitano non l'ho voluto ascoltare e, peraltro, mi sono rifiutato di leggere qualsiasi commento giornalistico, sullo stesso. Quindi, appare evidente che io non ho nessuna idea di cosa può aver detto e, conseguentemente, non è su quel discorso che esprimo le mie riflessioni.

      Premesso questo, ti dico dove sta il limite del tuo discorso. Quando affermi "...è lì per tener insieme sti politici che lasciati a loro porterebbero l'Italia allo sfascio..." affermi un'enormità.

      Non è una prerogativa del Presidente della Repubblica "tenere" lì i partiti. E', volente o dolente, prerogativa del popolo elettore che, dopo aver deciso attraverso l'urna, aspetta di vedere formato un governo e costituita una maggiranza parlamentare che sostiene quel governo.

      Se ciò non avviene, secondo le attuali modalità, si torna alle urne... non è il Presidente che impone l'accordo inciucio tra Pd e Pdl... non è il Presidente che può esprimere critiche sul M5S o escludere lo stesso, visto che è il secondo partito ad aver vinto le elezioni (nonostante quel Movimento non lo sopporti)... non è il Presidente a dettare l'agenda di governo (come ha fatto con i suoi "saggi").... e nemmeno a subordinare la sua permanenza al Quirinale alla vita del Governo.

      Tutto questo l'ha fatto Napolitano ma non è scritto nella Costituzione e nemmeno nella legge elettorale attuale.

      Quando, se accadrà, avremo un Presidente della Repubblica con questi poteri, allora vedremo. Ma oggi, NON è così.

      E questo, è solo uno dei tanti "orrori" di questo attuale Presidente e dell'attuale momento politico.

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