26.9.14

Chieti - Stupro si, ma con l'attenuante


Per chi stupra una donna, c'è anche l'attenuante. In Italia si possono commettere numerosi stupri, portati a totale compimento - con la sopraffazione fisica della donna e della sua dignità - e nonostante ciò vedersi concessa l’attenuante di aver commesso un reato di non troppo rilievo, per il quale si può ottenere la riduzione della pena. È quanto sostiene la Cassazione, che si è espressa in disaccordo con un verdetto di merito che, invece, riteneva che una violenza sessuale portata a estremo compimento sia di per sé un reato grave e non un episodio di «minore gravità».Io resto swenza parole per la sentenza. Comunque se si prendono come esempio certi politici che per 20 anni hanno governato, contribuendo alla cultura della donna come oggetto, non mi stupisco dei risultati ottenuti.

@enio

10 commenti:

  1. Forse qualcuno della Cassazione ne è stato coinvolto.. Altrimenti non si capisce perchè fare una riduzione della pena, è assurdo!! Per conto mio è uno dei reati più gravi che ci possano essere.

    RispondiElimina
  2. Pensavo che in testa alle categorie che stanno rovinando l'Italia ci fosse quella dei politici. Oggi la magistratura ha effettuato il sorpasso...

    RispondiElimina
  3. Concordo con te circa la scemenza della Corte che possa giustificare un'attenuante per chi fa violenza ad una donna. Ricordo ancora di quel giudice che fece la stessa congettura dicendo che la donna portando la gonna aveva "favorito" la violenza che le fu fatta, perché se non voleva essere violentata avrebbe dovuto mettersi i jeans (!!!) secondo lui una "novella cintura di castità" perché essendo troppo attillati sono difficili da sfilare. Per quanto riguarda la poca considerazione del corpo politico nei confronti delle donne, riducendole ad un oggetto, diciamo che è un'arma a doppio taglio. Ricordiamo che tante donne considerano ancora, nonostante l'emancipazione, il matrimonio o il concubinaggio con un uomo potente il salvacondotto per una vita agiata....

    Per quanto riguarda la violenza sulle donne, da un uomo ci si può aspettare di tutto e la violenza più grande è contro le donne, i bambini e tutti gli indifesi in genere sia umani che animali, ma non dimentichiamo la continua violenza verso il nostro pianeta. Tutto gravita attorno il potere: se l'uomo non riesce ad ottenere con le buone passa alla violenza o ripete la violenza subita...

    RispondiElimina
  4. Vergogna! C'è solo da augurarsi che capiti alle loro figlie e mi dispiace molto per le figlie.

    RispondiElimina
  5. Violenza in stato di ubriachezza, se non erro è questa l'attenuante.
    In pratica se ora mio marito decide di violentarmi, va ad ubriacarsi così una volta agito, se io l'accuso di ciò che ha fatto, può venirne fuori grazie all'attenuante.
    Una volta uscito fuori, può tranquillamente umiliarli tornando a vivere con me e facendomi violenza psicologica. Non posso dire vai via se non ho un guadagno.
    Povera me!!!!!
    Povere donne, ma che vergogna!
    Non si dovrebbe neanche discutere su certe cose, è sbagliato e basta!!!!
    Ciao Enio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io comunque sono per la condanna dello stupratore in ogni caso. Costringere una donna non consenziente ad avere rapporti sessuali completi è sempre una carognata. Anche il «Telefono rosa» ha protestato per il verdetto che «sminuisce» la gravità «di un delitto così efferato come lo stupro» e «questo avviene in un momento particolarmente grave e violento per le donne, dove quasi ogni giorno una donna viene uccisa», ha detto la presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli. Secondo il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, la sentenza indica che «urge la riforma della giustizia: continuo a esser ancor più convinto che per gli stupratori serve la castrazione chimica». Per Barbara Saltamartini (Ncd), il verdetto «indigna ed è una ulteriore violenza contro le donne».

      Elimina
    2. xPia

      Nel caso specifico, da parte dei giudici d’appello - ha sostenuto l’imputato nel ricorso - sarebbe «mancata ogni valutazione globale», in particolare «in relazione al fatto che le violenze sarebbero sempre state commesse sotto l’influenza dell’alcol». La Cassazione gli ha dato ascolto e, pur senza dare spazio alla storia dell’alcol, ha scritto che «ai fini della concedibilità dell’attenuante, assumono rilievo una serie di indici, segnatamente riconducibili, attesa la «ratio» della previsione normativa, al grado di coartazione esercitato sulla vittima, alle condizioni fisiche e mentali di quest’ultima, alle caratteristiche psicologiche, valutate in relazione all’età, all’entità della compressione della libertà sessuale ed al danno arrecato alla vittima anche in termini psichici». Comunque la si metta, il caso non può che creare commenti contrastanti come quelli che si riscontrano anche in questo blog. Una cosa è certa è che questi sono di scandalo per una sentenza a dir poco strana o meglio controcorrente in un periodo in cui si sentono di stupri quotidianamente.

      Elimina
  6. Nel dettaglio, accogliendo il ricorso di un violentatore - al quale la Corte di Appello di Venezia aveva confermato la condanna del gip di Vicenza, che escludeva la minore gravità dato che l’uomo aveva imposto con violenza rapporti completi alla sua compagna - la Suprema Corte ha sottolineato che «così come l’assenza di un rapporto sessuale completo non può, per ciò solo, consentire di ritenere sussistente l’attenuante, simmetricamente la presenza dello stesso rapporto completo non può, per ciò solo, escludere che l’attenuante sia concedibile». Serve «una valutazione del fatto nella sua complessità». Così, però, avverte l’avvocato Giulia Bongiorno si rischia «di derubricare il reato: mi sembra estremamente difficile immaginare un caso di violenza sessuale con penetrazione che possa essere poco grave», ha aggiunto in totale disaccordo.

    RispondiElimina
  7. Il magistrato era uomo per caso? Stupro è stupro senza tante attenuanti.

    RispondiElimina
  8. Stiamo andando indietro proprio su tutto!

    RispondiElimina