18.3.15

Chieti - Seghe la vecchie a lu mezze (sega la vecchia a metà)


Seghe la vecchie a lu mezze ,“spezza il periodo della quaresima a metà” è una rievocazione della tradizione pasquale, nel periodo che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo,che si svolge a Chieti, nella quarta settimana di Quaresima. Da dieci anni, l’Associazione Laboratorio Tradizioni d'Abruzzo Lu Ramajette, che coordina le associazioni riunite nella Compagnia Tradizioni Teatine,in collaborazione con il Centro di Antropologia Territoriale per il Turismo UdA, propone alla cittadinanza il Corteo delle pupe a sette gambe, delle vecchie e delle bambole volanti. Le vecchie sono interpretate da tre maschi a viso coperto e rappresentano le parche, che “fanno e disfanno il destino umano” con la conocchia (rocca) inconocchiata, il fuso con la vertecchia e le forbici…” je file, je turce, je taje”. Il corteo inizia con la bambola Quarantana, vecchia, brutta e magra, è la vedova di re carnevale, vestita di nero in segno di lutto, che deve sacrificarsi per 40 giorni. Questa bambola comunica tristezza, preghiera e meditazione al dolore di Gesù Crocifisso. Il Carnevale e la Quaresima, per la cultura popolare, sono fratello e sorella, ma anche marito e moglie, e con la morte di re Carnevale iniziano, in attesa della Pasqua, le sette settimane di Quaresima. Appesi sotto la bambola Quarantana, ci sono sette ingredienti di magro che indicano la purificazione. A seguire, il Corteo delle “camminatrici” in abito tradizionale, che portano una pupa in biscotto con sette gambe, sette lingue e sette piume sulla testa e le bambole volanti, che vengono fatte volare appese ai fili, sulla testa dei partecipanti e sui luoghi che si desidera proteggere. Sono portafortuna per scacciare gli spiriti maligni, ricevere auspici e 



frenare le malattie. La bambola rappresenta anche una via di comunicazione tra la vita e la morte, una caratteristica che si trova nella Bambola Quarantana. La pupa di biscotto ha sette gambe che rappresentano il passaggio e una transizione da Carnevale a Pasqua - sette penne ad indicare l’astinenza temporanea della Bambola Quarantana, dai doveri coniugali e da ogni divertimento, durante il periodo della Quaresima. L'astinenza sessuale comunque, non era il solo contenimento di questo periodo. Durante le sette settimane, non si potevano mangiare dolci, non ci si doveva pettinare i capelli, non si spazzava il pavimento, non si dovevano riordinare i letti, non si doveva cucire. Le sette lingue spiegano che, bisognava mangiare magro e non si doveva cucinare in modo troppo elaborato. La pupa… “la vecchie”, lo deve spezzare un uomo anziano, perché è puro e saggio Purtroppo la cittadinanza non ha risposto con la partecipazione a questo evento e se si abbandona la tradizione non ci saranno più ideali. I giovani possono e devono ristabilire questo passaggio.



 
Le foto sul link: La Vecchie

4 commenti:

  1. mi dispiace che "...la cittadinanza non ha risposto con una massiccia partecipazione..." forse perchè non sente questa festa sua o questa festa tanto reclamizzata ( ho letto il bellissimo articolo di Elvezio Di Felice qualche giorno fa su chietiscalo.it ) non riecse ad appassionare più di tanto i cittadini. Tranquilli vi rifarete con la collaudata Processione del Venerdì Santo. Lì ci saranno tutti e ne arriveranno di famiglie anche da fuori... peccato che non funzioni ancora l'ascensore per salire su al colle e si debba sperare che la sferragliante scala mobile regga ancora.

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  2. Si, è un peccato che non ci sia stata una bella partecipazione! E' una tradizione tra il pagano e il religioso che evidentemente non è sentita, non corrisponde più ad aspettative, credenze, attenzioni. Forse questa mistura tra il pagano e il religioso ruba interesse, finisce per dare un senso ambiguo alla rappresentazione.

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  3. e ti pareva che le feste folkloristiche non se la prendessero con le donne vecchie o brutte.. ;) e l'uomo invece è 'saggio'..
    sarà forse un po' anche per questo che, essendo cambiati un po' i tempi, non c'è stata moltissima partecipazione come dici?..
    ciao!

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  4. E alla fine della quaresima bisognava chiamare "La Fulgida"!

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