9.12.09

La Stella è cammino di sapienza

I Magi vengono ricordati in questi giorni, dal mondo cristiano, come simbolo di quei "lontani" che, dopo i pastori, si recarono ad omaggiare il Principe della Pace nato a Bethlemme. Non si deve tuttavia dimenticare che tali misteriosi personaggi secondo il racconto dell'evangelista Matteo si misero in cammino ben prima dei pastori, appunto perché avevano visto sorgere la stella del Messia e l'avevano seguita per lungo tempo, almeno alcuni mesi, vedendola apparire e scomparire per tre volte. Non tutti poterono osservare il fenomeno e dunque non si trattò probabilmente di una cometa, ma appunto di un evento astrale percepibile solo da chi era in grado di osservare a partire da certe premesse e di fare determinate riflessioni, ovvero da chi era "in cammino verso una stella". Ma chi erano veramente i Magi? Dal racconto di Matteo sembra di poter ricavare che fossero dei sapienti con incarichi sacerdotali, provenienti dalla regione dei Medi, più o meno l´attuale Persia. Si intendevano di stelle, ma non indulgevano alla prassi di stilare facili ed ingannevoli oroscopi ad uso giornalistico. Non siamo nemmeno sicuri del loro numero effettivo; inizialmente se ne ipotizzavano due, poi il numero trino dei doni fece propendere per tale cifra. La terna dei Magi è stata vista da alcuni come allusione ai tre figli di Noè che sarebbero stati i capostipiti delle principali razze umane: Sem, Cam e Japhet. Per altri si tratterebbe di un´allusione alle tre età dell'uomo (e di fatti sono spesso raffigurati come un giovane, un adulto e un anziano); tutte e tre permettono e richiedono ugualmente di adorare Dio. I doni dei Magi hanno, comunque, un grande valore simbolico: l´oro è aurum regium, ovvero la corona che veniva offerta all'erede quando subentrava al padre che lasciava il trono; l'incenso era impiegato nelle funzioni liturgiche e dunque valeva a venerare la divinità del pargolo; la mirra, usata nelle procedure di imbalsamazione, riportava invece bruscamente alla realtà: quel Re divino che nasceva era anche votato ad un destino umano che non avrebbe evitato la morte. Secondo alcuni, tali doni dei Magi al piccolo Gesù, sono un elemento di critica alla nostra incapacità di farci dono agli altri, sublimata piuttosto nell'offerta di regali costosi, quanto insignificanti ed imbarazzanti, che fanno la gioia più di chi li vende che non di chi li propone o li riceve. I Magi vennero presentati con un corto mantello e con un berretto frigio che pareva richiamare le vesti del dio Mitra, il cui culto si diffuse in Europa quasi parallelamente al cristianesimo grazie alla promozione che ne fecero i legionari romani. Solo nel Medioevo sulle teste dei Magi comparvero delle corone ed anche le vesti si impreziosirono ad indicare da una parte un accreditamento divino dei casati regnanti d'Europa ma - al tempo stesso - una sottomissione di tali re al divino Bambino ed ai suoi legittimi eredi, ovvero i dignitari della Chiesa cattolica. Che degli uomini saggi e potenti come i Magi abbiano seguito una stella non fa che rimarcare che l'uomo non può vivere senza fidarsi, senza credere in qualcosa, il che rappresenta un'integrazione rispetto all'approccio razionale al mondo ed alle cose. In tale linea anche Einstein affermava: uno scienziato non può far a meno di credere. Lo sosteneva d'altronde già Sant'Anselmo, quando diceva di non voler tanto capire per credere, quanto di voler credere per capire di più. Seguendo la stella i Magi hanno scoperto Colui che li conosceva da sempre e che li aveva chiamati a quell'appuntamento. Anche noi abbiamo tante stelle da poter seguire. E possiamo farlo se non ci accontentiamo della sicumera di certa scienza che i bambini vorrebbe clonarli o dei banali oroscopi che vorrebbero infilarci in un solco predeterminato e fatalistico. Occorre invece tenere alto lo sguardo e non curarci di chi ci denigra come visionari. E allora, forse anche noi come i Magi proveremo "al vedere la stella una grandissima gioia".

2 commenti:

  1. Buon Natale e Buon Anno a tutti! Buon Anno anche a chi ha appeso il pupazzo di Babbo Natale sui balconi e tetti, in quella postura che non si capisce se il vecchio si sta arrampicando per rubare, o mira al tetto per suicidarsi. Spero che il prossimo Natale vengano dichiarati illegali, altrimenti dopo la liberazione dei nani da giardino fonderò un movimento di liberazione dei Babbi Natale dalle scalette illuminate.

    Teatino-Doc

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  2. e si adesso arriva Natale e noi ci sentiamo tutti un pò più buoni, salvo ricominciare subito dopo le feste ad azzannarci per futili motivi, litigando per la squadra del cuore o per la politica che fa Berlusconi... mangeremo come maialini e dopo la befana avremo il problema di "smaltire", problema solo dei ricchi perchè un povero, o Chi è a nascere in una mangiatoia non ha mai avuto...

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