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6.7.17

Chieti - Ancora voi ?


Per fortuna che al vertice di Parigi fra Italia, Francia e Germania avevano «trovato l’accordo sui migranti», come annunciavano trionfanti - ma sarebbe meglio dire tronfi - non più tardi di domenica sera. Un accordo così solido, che francesi e spagnoli subito hanno precisato: i nostri porti di Marsiglia e di Barcellona non accoglieranno proprio nessuno. E nel dubbio anche gli austriaci adesso minacciano l’uso di quattro blindati e l’invio di settecento soldati al Brennero per far fronte a un’emergenza che, proprio grazie all’impegno straordinario dell’Italia, non esiste. Perché l’85 per cento di quanti salpano soprattutto dalla Libia con barchette di ventura per scappare dalla fame e dalla disperazione (gli «immigrati economici», come il presidente francese, Macron, ha battezzato questa povera gente), arrivano e restano in Italia. Il muro europeo che si sta alzando attorno al nostro Paese è due volte insolente. Intanto, perché la libertà di circolazione è un principio-cardine fra le nazioni dell’Unione europea, e qui stiamo tornando alle dogane dell’Ottocento. Oltre che a un’intollerabile militarizzazione della frontiera, mentre semmai in ballo ci sono solo persone disarmate, senza soldi e senza niente: i profughi. L’accoglienza è una scelta politica, e deve essere condivisa e distribuita fra i ventisette Paesi dell’Unione. Ma gli altri ci elogiano a parole e ci sbattono la porta, anzi, il muro in faccia. Per loro l’Europa non comincia, ma finisce a Lampedusa. Il governo reagisca: è già tardi.

@enio

4.1.16

Chieti - Charlie Hebdo ricorda la strage


"Un anno dopo, l'assassino è ancora in libertà". Mitraglietta sulle spalle, vestiti pieni di sangue, sguardo tra l'aggressivo e lo spaventato, dio (ma un dio generico, di tutte le religioni), dopo avere ucciso giornalisti e vignettisti di Charlie Hebdo ai primi di gennaio, non è stato ancora arrestato. E' questa la copertina disegnata da Riss, su uno sfondo nero, del numero anniversario della strage di Charlie Hebdo in edicola il 6 gennaio, un anno dopo gli attacchi.

14.6.15

Chieti - Ma che fine fanno i disperati che sbarcano in Italia?



Ma che fine fanno i disperati che sbarcano in Italia? Giovedì sera, per esempio, dei 500 nordafricani accampati per giorni davanti alla stazione Tiburtina poco meno di una ventina sono stati fermati e identificati. Tutti glia altri, appena hanno visto arrivare le forze dell'ordine, sono scappati facendo perdere le proprie tracce per le vie della Capitale. Ma chi erano? Nessuno lo sa. Il Viminale non lo sa. Alfano ne parla appena. Immigrati senza nome e cognome e, quindi, senza fedina penale. Come loro ce ne sono a migliaia. Perché non tutti gli immigrati, che presentano l’istanza per ottenere lo status di rifugiato, aspettano nei centri di prima accoglienza l'esito della richiesta. E scappano. In Italia di extracomunitari senza identità ce ne sono, infatti, oltre 50mila. I paesi che dovrebbero accoglierli hanno mandato i gendarmi alle frontiere e se qualcuno riesce oggi a passare ce lo rimandano subito indietro. Renzi ha sostenuto che il suo è stato l'unico Governo che sia riuscito a sensibilizzare l'UE riguardo i problemi italiani sull'immigrazione clandestina folle di questi anni!!! Ha ragione, infatti TUTTI i Governi europei che sono molto "sensibili" su quelle che sono le "loro" priorità si sono tirati subito fuori ed hanno lasciato la misera Italia da sola!!!!! A questo punto Renzi dovrà giustificare la sua balla: come mai i Governi europei si sono tirati fuori? mentre lui ci diceva che si sarebbero fatti carico della maggior parte dei migranti, clandestini. Grazie poi ad Alfano, l'Italia è diventato un buco nero dove i controllati e vessati sono solo gli onesti cittadini, lavoratori e i pensionati regolarmente domiciliati, tutto il restante sudiciume fatto di rom, gang, delinquenti, spacciatori e clandestini di ogni origine, etnia e provenienza, vaga indisturbata pronta a delinquere purtroppo contro le persone e non solo contro il patrimonio. Siamo un buco nero del tipo afro-latino-americano dove non c'è certezza di niente e può succedere di tutto per un nulla in qualunque momento. A Milano un controllore che chiedeva il biglietto su un treno ha rischiato, a causa di un colpo di macete. di perdere un braccio. Sciocchezzuole! Pinzillacchere! Cosa volete mai che siano 50.000 clandestini, pronti a tutto pur di sopravvivere, che se ne vanno in giro senza alcun controllo per le nostre città e campagne?

7.6.15

Chieti - Carcere e mille frustate


Carcere e mille frustate per il blogger che insultò l'Islam A nulla sono valse le proteste in tutto il mondo. La Corte suprema dell'Arabia Saudita ha confermato la sentenza di mille frustate e 10 anni di prigione per il blogger Raif Badawi condannato per aver "offeso l'Islam. Inorridita Ensaf Haidar, moglie di Raif - scrive la Bbc online - che ha riferito che la decisione dell'alta Corte è irrevocabile, mentre alcune fonti all'Ap hanno aggiunto che a questo punto solo un perdono reale potrebbe salvarlo. Ideatore del sito 'Free Saudi Liberals', nato per dibattere sul ruolo della religione nel regno saudita, Badawi venne arrestato nel giugno del 2012. L'accusa rivoltagli inizialmente era di aver insultato l'islam via web. Poi il 17 dicembre dello stesso anno un giudice lo deferì ad una Corte di grado superiore raccomandandosi di giudicarlo per apostasia, reato che nel regno wahabita comporta automaticamente l'applicazione della pena capitale, così come la blasfemia. Poco meno di un anno dopo venne condannato a 7 anni e 600 frustate e successivamente le pena venne aumentata a 10 anni di reclusione e a 1.000 colpi di frusta oltre ad una multa di un milione di Rial sauditi (circa 267.000 dollari).

@enio