8.11.09

L'Italia traina la ripresa ?


«Il peggio è ormai alle spalle», assicura Berlusconi che in questo è confortato da «una sensazione, anzi da segnali concreti di una ripresa» in atto. A irrobustire le sue parole stavolta ci sono i dati dell'Ocse che danno l'Italia in pole position quanto a ripresa. «L'Italia è la sesta nazione più ricca del mondo - annuncia Berlusconi - siamo i terzi contribuenti dell'Unione Europea, i sesti per le Nazioni Unite». Sesti in classifica per ricchezza nel mondo, dunque, terzi in Europa con un Pil che «ha ormai superato quello della Gran Bretagna, segnata più di altri dalla crisi essendo la sua economia basata sulla finanza». Insomma, il premier si mostra orgoglioso della solida realtà economica italiana. «Non possiamo lamentarci. Ci sono forti segnali di ripresa, basta vedere i dati dell'Ocse. I contatti con imprenditori grandi, medi e piccoli, che ho avuto in questi giorni, così come quelli con il mondo degli artigiani e dei commercianti, mi fanno dire che c'è un diffuso ottimismo», dice ancora il Cavaliere, mostrandosi ancorato alla realtà produttiva del Paese e lontano da quello che lui ama definire il «teatrino» della politica. Sempre in un'ottica di concretezza, Berlusconi ritiene doveroso comunicare che il Cipe ha stanziato 8,7 miliardi di euro per fondi destinati alle infrastrutture. Berlusconi si mostra invece decisamente insoddisfatto delle lungaggini legate ai tempi di realizzazione. «Abbiamo portato a termine un lavoro importante per un gran numero di opere - spiega - ma viene fuori ancora una volta che definire lungo il tempo per aprire i cantieri è un eufemismo. È un tempo immane. E questa è una patologia per il Paese». Il Cavaliere racconta poi di essere «svenuto per l'invidia» durante una visita a Tokyo, sapendo che in sette mesi lì era stato possibile ottenere la licenza per la costruzione di un grattacielo. «Qui in Italia nemmeno in sette anni - lamenta il Cavaliere - ed io ho esperienze personali anche di quattro decenni». Nel più roseo quadro della economia italiana, il premier annuncia infine nuovi introiti dal «piano casa», rispetto alla cui realizzazione «presto saranno chiamati al redde rationem tutti i Governatori che non lo hanno ancora posto in atto». Solo una parte delle Regioni italiane ha dato infatti corso al piano di ampliamento delle abitazioni, sul quale il governo invece conta per dare una sferzata alla ripresa. «Secondo calcoli di organizzazioni di settore - spiega infatti Berlusconi - il piano casa potrebbe introdurre nell'economia da 50 a 70 miliardi di euro. Si tratta di soldi che le famiglie altrimenti terrebbero da parte, e invece saranno un bel tonico per la nostra economia».


8 commenti:

  1. Basta andare in una qualunque agenzia del lavoro e si ha l'esatto contrario di quello che ci dice silvio parole parole parole un mucchio di vuote parole,fatti concreti:licenziamenti,cassa integrazione,non rinnovo contratti a termine. Solo il tempo ci dirà chi ha ragione.

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  2. E adesso, come la mettiamo? Adesso che nella classifica di quelli bravi precediamo i grandi saputelli del Regno Unito, come faranno i giornalisti d’Oltremanica a rimboccarsi le maniche per scrivere e raccontare, una volta tanto, la vera verità? Certo sarà dura per loro, da stamane. Dovranno ammettere che siamo meglio noi di loro e dovranno anche ammettere che Berlusconi non è poi così «inadatto a governare» come scriveva già nel 2001 l’Economist dando la stura ad una serie di virulenti attacchi dei media britannici che, da allora, non si sono certo diradati. Ancora alla vigilia del G8 dell’Aquila, il Guardian si domandava «se l’Italia, dopo un decennio di deriva economica, rispondesse ai requisiti di base per sedersi a qualsiasi tavolo internazionale, considerato che i politici italiani sono meno affidabili di quelli di Pakistan, Bielorussia, Azerbaigian, Senegal e Sierra Leone». Ricordate come è andato quel G8? Ricordate l’ammirazione, le attestazioni di stima dei potenti del mondo verso l’Italia e Berlusconi? Eppure quelli del Guardian avevano e hanno provato più volte a demolire il Cavaliere: «Se si svolgesse un concorso per scegliere il politico più sessista d’Europa - recitava un indimenticabile editoriale del quotidiano britannico - senza dubbio vincerebbe Berlusconi». Quanto al consenso del premier, nello stesso, memorabile, editoriale si leggeva: «Il successo di Berlusconi è il prodotto, più che la causa, del crollo del sistema politico dell’Italia, un crollo che ha fatalmente indebolito sia la sinistra che il centro, lasciando campo libero agli opportunisti e agli xenofobi». Fantastico, no? Pensate che addirittura una columnist dell’Observer si augurava, poco tempo fa, che qualcuno «facesse al presidente del Consiglio italiano una iniezione di bromuro per toglierlo dalla scena», aggiungendo che «in termini politici e libidinosi, si potrebbe considerare come un’eutanasia». Fortuna che il Sunday Times, spiando dal buco della serratura Berlusconi, gli dedicava un ampio articolo, intitolato «Nonno Silvio è impotente», basato su dichiarazioni di Virginia Sanjust. Che stile! Veramente british. Ebbene, forse da oggi in poi, i professorini, targati Uk, dovranno cominciare a rendersi conto che la loro patria non è più quella di tredici anni fa, quando il popolare settimanale americano Newsweek la incoronò con una copertina storica dal titolo «London rules», ovvero è «l’Inghilterra che detta le regole» al mondo. Allora l’Inghilterra guardava schifata il resto del pianeta sfottendo l’Euro per vantarsi della sua forte Sterlina e raccoglieva i frutti di quindici anni di rivoluzione Thatcheriana, costruita con l’esaltazione del libero mercato, gli sgravi fiscali e la netta contrapposizione allo strapotere dei sindacati. Ma oggi quell’Inghilterra è soltanto un pallido ricordo perché l’Inghilterra di oggi è quella dello scandalo dell’abuso di rimborsi pubblici da parte dei parlamentari britannici. Rimborsi utilizzati per scopi personali con spese false per ottenere più soldi dallo Stato, affitti o mutui per seconde case, e con due Lord Laburisti accusati di aver chiesto denaro in cambio del sì ad alcuni emendamenti a una legge in discussione. Una vicenda che non solo ha incrinato la credibilità del «modello Westminster» ma ha sconcertato l’opinione pubblica già provata dalla grave recessione che ha colpito la Gran Bretagna nell’ultimo anno.

    walter-pincopalla

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  3. Berlusconi,Bush e BinLaden convocati da Dio si sentono dire :" Se non la smettete di seminare odio, i vostri popoli saranno condannati a spalare letame per l'eternità "

    BinLaden torna e parla al popolo: " 2 brutte notizie...Allah non esiste e, se non faremo i bravi, spaleremo cacca per l'eternità."

    Bush in TV americane a reti unificate: " Ho una notizia buona ed una cattiva... Dio esiste e questo ci conforta, ma se continueremo a seminare guerre, dovremo tutti spalare stallatico per l'eternità."

    Berlusconi dalle sue TV (cioè tutte): " Ho per voi 2 buone notizie... primo Papà lassù sta bene e vi saluta, secondo ci sarà presto lavoro per tutti! "

    Vi chiederete perchè l'ho raccontata? Allora andate a leggere cosa ha realmente espresso l'OCSE, ovviamente evitando le fonti addomesticate dal nostro beneamato cavaliere, e vedrete che la barzelletta è appropriata, walter-pincopalla si nasconderà per la vergogna e qualcuno che stava forse già ridendo ora piangerà.

    Leo2

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  4. Io concordo con quanto scritto da walter ( è inutile demonizzare berlusconi perchè ci è antipatico ) e aggiungo quello che ha detto il ministro Tremonti, che secondo me è uno a posto, almeno come ministro dell'Economia! Lui esprime grande soddisfazione per i dati OCSE aggiumgendo in oltre: «Sono tanti anni che stavamo indietro. Sembrava che altri fossero pecore bianche e noi quella nera per usare un linguaggio scozzese. Non è così. Stiamo andando nella media dei grandi paesi, nella media dell'Europa. Altri avevano le economie drogate dalle carte di credito e dalle bolle finanziarie. Noi andavamo avanti con la manifattura. Insomma il tempo è stato galantuomo. Dobbiamo insistere».

    Avanti così e usciamo il prima possibile dalle secche !

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  5. Mi ci pulisco il culo, col PIL di Tremonti, se sono disoccupato.

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  6. ... intanto la gente perde il posto di lavoro. Tra questi tanti miei amici che si trovano disoccupati a 40 anni e più!!!
    Amarezza!!!

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  7. Per avere un'idea e dare un commento scevro da condizionamenti politici, sul debito pubblico delle nazioni nel mondo, consiglio di consultare la figura al sito :

    http://www.visualeconomics.com/wp-content/uploads/2009/06/national-debt.gif

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