22.8.10

Bruno, orso cattivo o ingrato ?


A metà settem­bre l'orso Bruno dovrebbe approdare nel recinto del santuario di San Ro­medio. Il trasferimento del plantigrado dal Parco naziona­le d'Abruzzo alla Val di Non è stato approvato a fine luglio dalla commissione scientifica Cites di Roma. La conferma arriva dalla re­sponsabile dell'area scientifi­co-promozionale del Parco d'Abruzzo Cinzia Sulli: «Dovrei ricevere a breve la comunica­zione ufficiale del Cites, dopo­diché ci accorderemo con i fo­restali trentini per trasferire l'orso in vai di Non». Il pronunciamento della com­missione scientifica ministeria­le era attesa da più di un anno, e proprio in questi giorni era nato su Facebook un gruppo per chiedere il ritorno dell'or­so all'eremo di San Romedio (oltre 150 le adesioni). L'ultimo esemplare ospitato in quell'area è stata Jurka, poi trasferita nel­la struttura provinciale del Ca­steller, appositamente costruito per lui, vicino a Trento. Coinci­denza vuole che il prossimo in­quilino del recinto si chiami Bruno, proprio come il figlio dell'orsa ribelle, che morì qual­che anno fa sotto i colpi di fu­cile dei cacciatori bavaresi. Il Bruno abruzzese è un orso centroeuropeo balcanico di tre quintali che era stato seque­strato nel 2000 ad uno zoo sui Castelli romani, ed è ora ospi­te del centro visite del Parco nazionale in provincia di L'Aquila. L'animale era stato af­fidato temporaneamente dal Corpo forestale dello Stato al Parco ed era salito agli onori delle cronache nazionali (fu de­finito «l'orso ingrato») nel di­cembre scorso, quando aveva aggredito il custode del recin­to, intento a pulire la gabbia dell'animale. Poiché l'operaio aveva dimenticato di rinchiudere Bruno, questi lo aveva assalito alle spalle prendendolo a morsi e a zampate e ferendo­lo su gran parte del corpo: l'uo­mo era stato tratto in salvo da due colleghi che avevano udi­to le sue urla. «L'esemplare non è pericoloso - sottolinea la dot­toressa Sulla -, probabilmente in quell'occasione si era senti­to aggredito». Tocca ora alla Provincia ospitante, individuare la perso­na incaricata di portare i pasti all'animale e di garantire la pu­lizia del recinto sulla base del­la cosiddetta «Azione 10». Il Cites ha forni­to al Servizio foreste e fauna una serie di in­dicazioni, per cui sono state rinforzate le recinzioni con fon­damenta profonde tre metri per evitare fughe sotterranee e sono stati aggiunti cavi con corrente elettrica. Si è altresì consigliato di tene­re attivo l'orso. A giudizio della Sulli, «per stimolare l'ani­male basterà arricchire l'am­biente aggiungendo dei tron­chi con cui giocare e nascon­dere il cibo all'interno dell'area per mantenerlo curioso e viva­ce». C'è solo d'augurarsi che il passare dall'angusta prigione di adesso (un'angusta e sotto dimensionata gabbia 15 x 15) che lo ospita oggi, a quello messogli a disposizione nei pressi del santuario possa giovare sia all'orso che ai frati con un notevole incremento delle visite dei turisti nei fine settimana.


15 commenti:

  1. «Pur favorevoli alla "adozione" di un esemplare detenuto in stato di semi-prigionia in Abruzzo, rimaniamo tuttavia contrari alla sua permanenza nell'area di San Romedio». Lo scrive la LAV del Trentino, «Movimento vegetariano no alla caccia», proponendo delle alternative al ritorno di un orso (proveniente da una gabbia in Abruzzo) nel recinto del santuario. La Lav giudica «comunque inadeguate e insufficienti le caratteristiche della struttura: il passaggio da un recinto di dimensioni "microscopiche" ad uno di piccole dimensioni non rappresenta un miglioramento e il sito di S. Romedio è caratterizzato da condizioni di forte umidità che possono provocare l'insorgenza di disturbi e malattie reumatiche, il che si traduce in una vita di sofferenze che vanno a sommarsi alla cattività, già penosa di per sé». La Lav propone quindi due soluzioni: un «notevole ampliamento dell'area recintata di S. Romedio, così da raggiungere dimensioni minime», o la scelta di «riadattare il recinto a museo/sito didattico, per la conoscenza sia della storia del posto, sia del ruolo storico dell'orso, sia dell'etologia e delle caratteristiche dell'animale».

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  2. Cavolo, starà ben meglio a San Romedio che in un recinto di 15x15... ho capito i reumi (?) ma secondo me un orso a tirarlo fuori da una gabbia di 15x15 e metterlo a San Romedio, rinasce, poi chiaro che ci sarebbe di meglio. Sti qua della Lav a volte si perdono in un bicchier d'acqua... è proprio vero che a volte "il meglio è nemico del bene"...

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  3. Comunqua vadano le cose io auguro buon viaggio all'orso Bruno e buona permanenza a San Romedio sempreché si seguano le indicazioni della LAV.
    Sempre meglio credo di un recinto 15x15.

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  4. Certamente meglio il recinto di San Romedio che la gabbia sulle montagne abruzzesi. Quì avrebbe più spazio (il posto era occupato da 2 orsi in cattività solitamente) e sarebbe nutrito e coccolato da tutti i turisti nei fine settimana. E poi diciamocela tutta a San Romedio ci vanno per vedere l'orso se no quella scarpinata fino ak monastero chi la farebbe ?

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  5. @ il monticiano

    Esistono varie leggende su San Romedio, ma la più nota è quella che riguarda un orso. Si narra di Romedio che, volendo recarsi a Trento per un ultimo saluto al suo vescovo Vigilio, chiese ad un suo discepolo di sellargli il cavallo. Questi però tornò indietro terrorizzato raccontando di aver visto un orso che stava sbranando il cavallo. Il vecchio eremita non si spaventò e gli disse tranquillamente di mettere le briglie all’orso. Il discepolo, che di Romedio si fidava ciecamente, tornò indietro e con la dovuta titubanza, avvicinò le briglie all'animale. Questo abbassò la testa e si fece sellare. Il Santo poté così raggiungere Trento cavalcando l'orso. Ricordando questa leggenda nel 1958 il senatore conte Gian Giacomo Gallarati Scotti, membro d'onore del comitato di fondazione del WWF in Italia, comprò un orso chiamato Charlie destinato a morire perché la sua pelle fosse venduta, e lo donò al santuario di San Romedio.

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  6. Continuiamo a trattare male i nostri parenti. Poi ci meravigliamo di quello che succede.

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  7. basta con questi "rilanci" demenziali e con gli animali usati come pupazzi! Una volta c'era il ristorante gesito dai frati, quello si' che attirava i turisti ed era una cosa caratteristica! Ora al suo posto ci sono delle tristissime macchinette automatiche da stazione dei treni, e un negozio che vende miserevole paccottiglia! Così si distrugge il turismo vero, quello di qualità, pretendere di rilanciare un santuario religioso con gli orsi da baraccone è semplicemente indecente e vergognoso.

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  8. Povero orso, un po' di tranquillità!

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  9. Sta in un recinto di 15X15 ma Che culo! Pensate, che ci sono "animali" che stanno in gabbie di tre per quattro. Galline? No! No! Un appello agli Animalisti: occupiamoci anche delle scimmie. Scimmie evolute, certo, ma pur sempre scimmie. Animali anche loro. Accidenti!

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  10. Gli animali hanno una natura selvaggia di base e "ragionano" a modo loro.
    Si deve capirli e accettarli per quello che sono.

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  11. @kylie

    L'uomo aggredito si chiamava Donato Paglia, di 56 anni che fu ricoverato, in seguito all'aggressione, in gravi condizioni nell'ospedale di Castel di Sangro. Nell'aggressione l'uomo riportò la frattura di un braccio e numerose ferite lacero contuse in seguito ai morsi e alle zampate dell'animale. A soccorrerlo e a evitare il peggio furono due guardie del Parco che sentendo le grida dell'uomo accorsero nella gabbia e dopo aver distratto l'orso che pesa oltre 3 quintali, portarono in salvo l'operaio. In quel caso si parlo di "dilettantismo" da parte dell'inserviente che gli avrebbe potuto costare la vita.

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  12. che bello!!! quasi quasi me lo faccio spedire a casa mia quest'orso!!!
    fin da bambina ne ho sempre voluto uno vero!!! O_O

    buon weekend
    ^____________________^

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  13. Veramente scandaloso! Tempo, denaro e ...carta di giornale, tutto sprecato per il "grave" problema degli orsi, della loro libertà, del loro habitat, della loro dieta ecc...
    Fame, epidemie,senza tetto... disoccupati senza lavoro da mesi, tutte bazzecole in confronto al problema "orso" che da mesi imbratta la carta dei giornali. Via uno (Jurca), che va in Germania in un posto più largo, più bello più adatto al suo abitat e ne arriva, un'altro al suo posto che rischiava l'"ergastolo" sulle montagne abruzzesi. Ho sentito che le bistecche di orso sono ricche di proteine e che la carne è buonissima... cosa aspettano!

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  14. La Forestale ha bloccato il trasferimento del plantigrado che, attualmente, si trova nel Parco Nazionale dell'Abruzzo. L'animale sarebbe dovuto arrivare in Val di Non già nel settembre scorso, dopo che il Cites ha deciso di affidarlo al Comune di Coredo. Dopo le proteste degli animalisti trentini però, il Corpo Forestale dello Stato ha chiesto una nuova autorizzazione al Ministero dell'Ambiente, dicendo di voler appurare che l'area di San Romedio sia effettivamente adatta ad ospitare l'orso...

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