A nove giorni dal discorso programmatico che terrà in Parlamento, Silvio Berlusconi alterna ottimismo, appelli e moniti. Da un lato invita le persone responsabili che siedono nei banchi delle opposizioni (un plurale non casuale) a sostenere il governo e le riforme. Dall'altro mette in guardia chi progetta giochi di palazzo per sostituire l'attuale Esecutivo sulle conseguenze che ciò avrebbe in termini di consensi elettorali. Infine, rassicura tutti sul fatto che ha tutto sotto controllo e la legislatura terminerà nel 2013.
Ma se il premier ostenta tranquillità ieri ha smorzato tutto Pier Ferdinando Casini: «Non avrà i 316 voti necessari per andare avanti». La situazione in Parlamento, afferma però Berlusconi in collegamento con una manifestazione di «Noi Sud», uno dei gruppi parlamentari che dovrebbero contribuire all'allargamento della maggioranza, è «sotto controllo». Poco dopo, in collegamento con la kermesse del Pdl veneto a Cortina, precisa meglio il suo pensiero. Parla delle sfide che il governo ha davanti a sè. Ma è sulla partita che si giocherà il 28 a Montecitorio (al Senato i numeri gli danno più sicurezza) che il premier concentra il cuore del suo intervento. «Tra pochi giorni presenteremo i cinque ormai famosi punti», è la sua premessa. Un «grande patto di legislatura», aggiunge con quello che suona come un primo monito, «che tutti i parlamentari della maggioranza saranno tenuti a rispettare e sottoscrivere solennemente». Ciò non solo in rispetto al «mandato elettorale», ma anche per il bene del Paese. Segue l'appello alle opposizioni. «A tal proposito rivolgeremo l'invito anche alle forze più responsabili dell'opposizione affinché possano valutare il nostro programma di riforme e mettano da parte i loro pregiudizi sterili», parole che sembrano indicare come il Cavaliere non pensi solo ai centristi dell'Udc o all'Api di Rutelli, ma anche ai moderati del Pd. Un invito che è seguito da un altro monito. Anche stavolta il destinatario non viene citato esplicitamente, ma è chiaro che si tratta di Gianfranco Fini: «Chi invece, ovunque sia collocato, vorrà continuare a lavorare con i giochi di palazzo e le vecchie tecniche della Prima Repubblica, magari sognando un governo diverso e privo di legittimità democratica, credo sarà destinato a fallire e a farsi del male da solo perché poi gli italiani capiscono tutto».
Ma se è facile individuare i destinatari dei suoi messaggi, meno semplice è indovinare la sua strategia. Anche perché, assicurano i suoi consiglieri più stretti, cambia giorno dopo giorno. In molti intorno a lui predicano moderazione. Se non altro perché, come riconosce Angelino Alfano, «la terza gamba» di Fli ormai è un dato di fatto con cui bisogna convivere.
Ma se il premier ostenta tranquillità ieri ha smorzato tutto Pier Ferdinando Casini: «Non avrà i 316 voti necessari per andare avanti». La situazione in Parlamento, afferma però Berlusconi in collegamento con una manifestazione di «Noi Sud», uno dei gruppi parlamentari che dovrebbero contribuire all'allargamento della maggioranza, è «sotto controllo». Poco dopo, in collegamento con la kermesse del Pdl veneto a Cortina, precisa meglio il suo pensiero. Parla delle sfide che il governo ha davanti a sè. Ma è sulla partita che si giocherà il 28 a Montecitorio (al Senato i numeri gli danno più sicurezza) che il premier concentra il cuore del suo intervento. «Tra pochi giorni presenteremo i cinque ormai famosi punti», è la sua premessa. Un «grande patto di legislatura», aggiunge con quello che suona come un primo monito, «che tutti i parlamentari della maggioranza saranno tenuti a rispettare e sottoscrivere solennemente». Ciò non solo in rispetto al «mandato elettorale», ma anche per il bene del Paese. Segue l'appello alle opposizioni. «A tal proposito rivolgeremo l'invito anche alle forze più responsabili dell'opposizione affinché possano valutare il nostro programma di riforme e mettano da parte i loro pregiudizi sterili», parole che sembrano indicare come il Cavaliere non pensi solo ai centristi dell'Udc o all'Api di Rutelli, ma anche ai moderati del Pd. Un invito che è seguito da un altro monito. Anche stavolta il destinatario non viene citato esplicitamente, ma è chiaro che si tratta di Gianfranco Fini: «Chi invece, ovunque sia collocato, vorrà continuare a lavorare con i giochi di palazzo e le vecchie tecniche della Prima Repubblica, magari sognando un governo diverso e privo di legittimità democratica, credo sarà destinato a fallire e a farsi del male da solo perché poi gli italiani capiscono tutto».
Ma se è facile individuare i destinatari dei suoi messaggi, meno semplice è indovinare la sua strategia. Anche perché, assicurano i suoi consiglieri più stretti, cambia giorno dopo giorno. In molti intorno a lui predicano moderazione. Se non altro perché, come riconosce Angelino Alfano, «la terza gamba» di Fli ormai è un dato di fatto con cui bisogna convivere.
io sono convinto che nonostante quello che dice Casini ( ha un nome e un passato che è tutto un programma) che Silvio ce la faccia ad avere i numeri che gli servono. In questo momento non è interesse degli italiani andare a votare o metter su governicchi tecnici.
RispondiEliminaLa terza gamba potrebbe trovarsela nel sedere...
RispondiEliminaMah, non lo vedo bene...
RispondiEliminafanno la fila per offrirsi,ne sono sicuro , anche se qualcuno non ci crede. Hanno visto in lui l'uomo forte e sono contenti di essere al suo servizio.
RispondiEliminaL'unico che a sinistra piace oggi è Nichi Vendola perchè è l'uomo abituato a vincere le sfide impossibili. Interessanti i suoi discorsi sui giovani: è uno che sogna di riportare la sconquassata sinistra italiana al successo e punta decisamente a Palazzo Chigi. Per farlo, però, prima deve battere il Pd (dove si rema forte contro la sua candidatura e contro le primarie di coalizione che potrebbero lanciarne la volata).
RispondiEliminaSe questo governo fa acqua...l'alternativa è l'annegamento totale...
RispondiEliminaStringiamo i denti...indire altre elezioni costa
@MAX
RispondiEliminaIn effetti io mi chiedo spesso in questi giorni di "effervescenza", dove tutti gridano dalle loro riunioni (cloachhe) di partito: possiamo ancora credere in una sinistra? E soprattutto .... Esisterà un domani, una opposizione credibile e seria, come in Francia e Spagna ?
Oppure assistiamo alle farse della solita sinistra: quella di sempre, quella che tutti conosciamo fin troppo bene (quella dalemiana e quella prodiana); e quella di cui conosciamo bene le intenzioni (bersaniana, franceschiniana o di pietriana)? Io non mi fido di questi signori, non sò voi ? Non vorrei, come spesso accade, passare dal cotto a ll'acqua bollente! (da lu cotte all'acqua vullite). Abbiamo avuto l'esperienza Ricci a Chieti e mi è bastata!
Qualche giorno fa il primo ministro Berlusconi ci aveva fatto sapere che avrebbe tenuto il suo discorso alla camera il 28 Settembre 2010; qualche mese fa ci aveva detto che in una settimana avrebbe nominato il ministro dello sviluppo; qualche mese dopo aveva detto la stessa cosa e cosi per tante e tante altre volte. Ancora oggi non abbiamo il ministro dello sviluppo economico e quindi non bisogna meravigliarsi se al momento il discorso al parlamento è stato spostato dal 28 al 30 Settembre. Non meravigliatevi se questa data sarà ancora spostata visto come il Belusconi sa benissimo posporre i suoi impegni.
RispondiEliminaMa forse la ragione è un'altra. Così come per il Milan la sua campagna acqusti ha dei problemi e quindi come fa a scendere in ampo senza paura (non raggiungere i famosi 316 voti). Inoltre vorrei chiedere al Deputato Cosentino perchè gli interessa tanto non fare passare le intercettazioni se esse non hanno niente di rilevante (cosi come dice lui e i suoi amici del PDL).
Ma forse non è proprio così... chi non ha niente da nascondere si fa processare e poi potrà avere le carte in regola per fare la politica a favore degli italiani. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Berlusconi aspettiamoci altri rinvii.
Quanto lavora sto por'omo
RispondiEliminae tutto per il bene della nazione e di tutto il suo bobbolo.
Guarda quanto suda e che je tocca da fa pe' campà, speriamo che il signore misericordioso gli dia il premio della vita eterna.
@fracatz
RispondiEliminasarà che è un paraculo, sarà che è bravo, sarà che tiene li sordi, come dicono a roma, oggi i numeri, nonastante i FASCISTI siano andati a SINISTRA, li ha messi ancora in fila sulle intercettazioni. Costui, secondo mè, cià più palle di Bersani e Fini messi insieme! Questo non gle lo può negare nessuno! Che poi faccia solo i cazzi suoi è da dimostrare.
La maggioranza ochi per essa tiene ancora una volta con grande disappunto delle opposizioni. Ieri sera nelle dichiarazioni in TV avevano il sangue agli occhi dalla rabbia. L'aula della Camera ha respinto la richiesta di autorizzazione - avanzata dal tribunale di Napoli - all'utilizzo delle intercettazioni riguardanti il deputato del Pdl Nicola Cosentino. I sì sulla relazione della Giunta per le autorizzazioni, contraria alla richiesta, sono stati 308, i no 285. La conta si è svolta a scrutinio segreto, sulla base di una richiesta del Pdl accolta dal presidente della camera Gianfranco Fini
RispondiEliminaGustavo