In questi giorni dove la maggior parte dei diplomati sta cercando, spostandosi spesso lungo lo stivale, nei vari atenei, di superare i test di ammissione, ho raccolto il "grido" di una di queste che oggi sta tentando disperatamente di superare quello per l'ingresso a Sociologia. "Voi non avete idea di quanto sia frustrante studiare dalla mattina alla sera nella speranza di passare un test alle cui domande non sa rispondere neanche un professore dell'università (esempio reale). Una mia amica mi ha detto che in quei test bisogna avere fortuna. Ma io non voglio entrare all'università perchè sono fortunata, ma perchè me lo merito, perchè al liceo mi sono impegnata e ho preso un buon voto alla Maturità. Non voglio pagare 100 euro per andare a fare un test che non valuta le mie conoscenze, ma le mie abilità nell'ingraziarmi qualcuno. IL MIO SOGNO devo avere la possibilità di realizzalo mettendo in gioco me stessa, in modo leale. I criteri di selezione attuali, invece, sono ridicoli! E' ora di cambiarli..." Per superare i test di ammissione all'università, per poter studiare per la professione che si spera garantirà un futuro ricco di soddisfazioni e per fare quello per i quali si sente maggiormente portati, i ragazzi trentini sono disposti a tutto. E quando si dice tutto vuol dire proprio tutto, prestazioni sessuali comprese. A rivelarlo è un'indagine di UniversiNet, il portale dedicato ai diplomati che si preparano all'ingresso negli atenei italiani. Nel complesso hanno risposto alle domande 16.000 studenti. Nel complesso, il 48% delle aspiranti matricole si è detta pronta a offrire prestazioni sessuali in cambio del superamento dei test di ammissione all'università. L' 86% degli intervistati ritiene più importante una raccomandazione che lo studio (fermo al 12%), e tra le raccomandazioni la preferita è la relazione sessuale (35%), seguita dall'aiuto di un parente professore (15%), dalla buona parola di un alto prelato (13%) o dalla spintarella di un politico (12%). Curioso notare come la spintarella o la parola buona dell'alto prelato sembri contare decisamente di più. Ben il 24% la sceglierebbe come scappatoia per raggiungere l'obiettivo. Anche da noi gli studenti dall'ultima generazione sembrano avere poca fiducia nell'efficacia dello studio. Alla domanda: «Secondo te è più importante studiare o trovare una raccomandazione per i test di ammissione?», solo il 15% ha risposto che è più importante lo studio mentre l'85% sarebbe più sicuro con una buona raccomandazione.
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Non ci riprenderemo più da questa crisi,che è una crisi morale, prima ancora di essere economica.
RispondiEliminaUniversità a parte,il sondaggio è lo specchio della nostra attuale società
RispondiEliminaUno su due,son disposti ad un compromesso,pur di raggiungere la meta.
e non solo per l'universita...
RispondiEliminapeccato solo che non sono donna, no la go!
@ Sara
RispondiElimina...che grande novità.. quì da noi come in ogni ateneo del mondo ci sono sempre state studentesse sgarzelline che se la intendevano con docenti malati di giovanilismo, che guarda caso erano didatticamente modesti e carogne con i maschi. E queste interazioni non si limitavano all'ammissione, ma duravano fino alla tesi.
E io che pensavo che le veline e i calciatori fossero un male di stagione ...
RispondiEliminaLa statistica, premesso che i risultati debbono essere sempre presi con le molle, è allarmante. Ci troveremo in futuro una serie di dottori e dottoresse "Ruby" più che capaci nella loro materia. Il 35% è allarmante. Ma al secondo posto ci sta la raccomandazione di un alto prelato, il che vuol dire che la chiesa è ancora molto addentro nelle questioni pubbliche non cattoliche. Bombardamento mediatico con televisione spazzatura, crollo del merito a favore di tutto riguarda la raccomandazione ecc. Un Italia migliore non si farà mai di questo passo.
RispondiEliminaNon abbiamo scoperto "l'acqua calda" stiamo andando avanti di questo passo dal medioevo ed oltre, con la differenza che all'epoca le streghe venivano messe al rogo, oggi vengono premiate e portate sugli altari.
RispondiEliminaOggi ci sono cosi tante opportunità di studio per chi ha le capacità (vedi borse di studio) e pensare a questi mezzi per arrivare mi sembra squallido e inaccettabile a priori. Anche se conosco laureati che sanno fare poco e che hanno studiato a memoria cose che non si ricordano più e vedo in facoltà gente che studia senza motivazioni credo che l'università sia una via di emancipazione e di crescita.
RispondiEliminaLa statistica manca di qualsiasi pezza d'appoggio scientifica. Il sito originale non cita nulla di come sia stato costituito il campione ne come sia stata fatta la raccolta dei dati. Sospetto che sia stata fatta on-line senza alcuna domanda di controllo e fra i partecipanti ai test di ammissione a medicina alla cattolica di Milano. Si spiegherebbe così la percentuale delle presunte raccomandazioni di prelati, mentre non si cita per nulla il fatto che a medicina, così come a giurisprudenza, in realtà la raccomandazione più forte è quella del genitore che esercita nello stesso campo.
RispondiEliminaAnche ai miei tempi il sesso serviva ad avere voti più alti agli esami universitari.
RispondiEliminaE sono passati anni.
Bacio
i test di ammissione all'università sono solo la punta dell'iceberg...vogliamo parlare della trasparenza dei concorsi pubblici?
RispondiEliminaContinuo a sentir parlare di queste proposte a sfondo sessuale. Io ho fatto l'università (venti e zuffola esami), ho fatto qualche lavoro saltuario e poi sono stata assunta in una società privata. Non ho mai ricevuto uno straccio di proposta oscena. Perfortuna, mi dico. Eppure non sono proprio una cozza. Che sia che qualcuno le attira le proposte? Oppure non sono poi così frequenti?
RispondiEliminaE' semplicemente lo specchio esatto delle famiglie di provenienza. Cosa credete che certi posti siano stati dati solo per capacità professionale? Illusi...Basta avere contatti con certe persone in certi posti, si capisce che il cervello di costoro, non è stato il primo ad essere stato esaminato. Comunque sia è una bella schifezza. Beato il futuro...te.net
RispondiEliminaUn 85% che pensa sia più utile trovarsi una buona raccomandazione, a mio parere esterna in maniera sconcertante e critica, tutta la decadenza del nostro sistema. Direi che ci sarebbe da riflettere un po' per tutti.
RispondiEliminaSilvio rettore subito!
RispondiEliminaChe fine ingloriosa... Dati sconcertanti. La storia non credo abbia conosciuto momenti più tristi ma non per la tragicità degli eventi ma per la amoralità della vita di oggi!
RispondiEliminaun bacio
la statistica va usata seriamente.
RispondiEliminaQui non si tratta di statistica ma di GOLIARDIA...
con un click mi diverto un po' a sparare le
mie fantasie.
Forse un giornale serio dovrebbe essere piu' attento
prima di riciclare certe notizie "estive".
Fra le cose piu' "divertenti" il farsi raccomandare da
un alto prelato per gli esemi universitari...
siamo seri!
Quasi vent'anni di berlusconismo hanno eroso da dentro una coscienza collettiva che già non era splendida, occorrerà molto tempo per ricostruire, se ci si riuscirà
RispondiElimina