Roma o Strasburgo? Questo è il dilemma che sembra attanagliare la famiglia Bossi. In gioco c'è il futuro del primogenito di casa, il consigliere regionale Renzo Bossi, e a mettere le sue opzioni sul piatto della bilancia sembrerebbero proprio i genitori, mica gli elettori leghisti. La moglie di Bossi, Manuela Marrone, vorrebbe il figlio a Roma, o quanto meno il più vicino possibile alla terra natia lombarda. Cuore di mamma. Bossi senior lo verrebbe invece all'europarlamento, accanto a Borghezio, "così non può far danni". A dimostrazione della stima che lo stesso capostipite nutre nei confronti della progenie.
Dopo il caso Maroni, il rampollo di casa Bossi non è visto esattamente di buon grado nemmeno dai militanti, a dire il vero. Del resto, anche lo stesso Bossi Jr ha contribuito nell'ultimo anno ad auto-screditare la sua immagine. Ricordiamo, giusto per fare qualche esempio, i suoi strafalcioni grammaticali e di sintassi riportate in tv e via web, i rumors che di recente lo hanno coinvolto in merito alle faccende sui festini a base di escort e cocaina insieme all'amico Valerio Merola e l'indagine della Procura di Brescia sui dossier che avrebbero agevolato la strada alla sua elezione in regione.
Chi vincerà la battaglia in famiglia, dunque? Negli anni si è fatta largo sempre di più l'ipotesi che sia Manuela Marrone la vera regista della famiglia e che sia grazie alle sue mosse da dietro le quinte che i Bossi siano arrivati ad occupare alte cariche. Se questa ipotesi si dimostrasse vera, la carriera del Trota sarebbe diretta verso Montecitorio, così come quella del secondogenito Roberto Libertà Bossi, di cui la Marrone avrebbe perorato la causa col marito. Che, col candore di un bambino, avrebbe sentenziato: "Sono due capre". Evviva la sincerità. Resta il fatto che la Legha dà una dimostrazione, se ce ne fosse bisogno della sua DEMOCRAZIA.
Dopo il caso Maroni, il rampollo di casa Bossi non è visto esattamente di buon grado nemmeno dai militanti, a dire il vero. Del resto, anche lo stesso Bossi Jr ha contribuito nell'ultimo anno ad auto-screditare la sua immagine. Ricordiamo, giusto per fare qualche esempio, i suoi strafalcioni grammaticali e di sintassi riportate in tv e via web, i rumors che di recente lo hanno coinvolto in merito alle faccende sui festini a base di escort e cocaina insieme all'amico Valerio Merola e l'indagine della Procura di Brescia sui dossier che avrebbero agevolato la strada alla sua elezione in regione.
Chi vincerà la battaglia in famiglia, dunque? Negli anni si è fatta largo sempre di più l'ipotesi che sia Manuela Marrone la vera regista della famiglia e che sia grazie alle sue mosse da dietro le quinte che i Bossi siano arrivati ad occupare alte cariche. Se questa ipotesi si dimostrasse vera, la carriera del Trota sarebbe diretta verso Montecitorio, così come quella del secondogenito Roberto Libertà Bossi, di cui la Marrone avrebbe perorato la causa col marito. Che, col candore di un bambino, avrebbe sentenziato: "Sono due capre". Evviva la sincerità. Resta il fatto che la Legha dà una dimostrazione, se ce ne fosse bisogno della sua DEMOCRAZIA.
enio
@Loenzo
RispondiEliminail discorso è imperniato sulla diversità di trattamento, in funzione delle capacità eggettive, degli esponenti della Lega all'interno del partito che secondo il suo fondatore doveva essere il più democratico di tutti, partendo dalla base. Il Trota sembra che sia stato "imposo" nel posto che occupa senza (voci della base leghista) averne avute le caratteristiche. Per intenderci, non ha attaccato i manifesti (questo si richiedeva all'ex ministro dell'economia del governo Berlusconi)cioè... partire dal basso.
Nepotismo spudorato! Una vergogna pura tutta la famiglia!
RispondiEliminaperchè non proviamo a fargli fare un concorso in Italia o all'estero, senza raccomandazione per vedere come se la cava?
RispondiEliminaBossi istituendo il principio ereditario, farà fare alla lega la fine del PD.
RispondiEliminaIl discorso si applica anche alla Silvia Deaglio, figlia del ministro Elsa Fornero... non credo sia un caso che lavori nella stessa università in cui lavorano anche mamma e papà Mario Deaglio... qui ci si trova di fronte ad argomentazioni generali utilizzate per i fini particolari della classe dominante, che pretende che ci si adegui a programmi che soddisfano i suoi bisogni e non quelli comuni a tutti. Che non siamo più in democrazia è ormai chiaro.
RispondiEliminaE' strano questo mondo italiano: Vecchi pensionati con incarichi parlamentari, senza problemi economici e con i figli e nipoti "sistemati" che danno lezioni di vita a giovani diseredati in cerca di un lavoro che non c'è. Ecclesiastici ormai in andropausa che consigliano comportamenti sessuali corretti a giovani pieni di ormoni.Sono disorientata.
RispondiEliminaSe anche il secondo rampollo è come il primo, cosa che può verificarsi dato il loro DNA, povera Lega.
RispondiElimina@il monticiano
RispondiEliminail problema di questi politici è che sparano tutti "cazzate" sui giovani, su cosa devono fare, dove devono andare e sul come... poi sono i primi a raccomandare i propri figli e a trovar loro i posti migliori... ormai lo sappiamo l'Italia è diventato dalle Alpi alla Sicilia il paese delle raccomandazioni e da noi e solo da noi si può avere un caso Schettino, secondo me il raccomandato per eccellenza. Poi, nel caso Minetti, si può essere raccomandati perchè si hanno due belle tette e perchè si fanno i favori particolari al bos del partito... Non se ne esce mica!!!!!
Le ministre sarebbero un pò piu credibili se loro stesse ed i loro famigliari seguissero il loro adagio... O hanno il didietro tanto pesante che non riescono a spostarsi? A quanto pare, qualche rampollo di famiglia Fornero, il didietro lo poggia non sul posto fisso, ma su due posti fissi. Forse a causa della... stazza? Ah, i polli di Trilussa!
RispondiEliminaAugurerei a qualcuno della casta di "assaggiare" quel che è toccato ad una famiglia di Castelfranco (TV) dove un artigiano, preso dallo sconforto per aver perso il lavoro e non trovandone più un altro, ha tentato il suicidio impiccandosi. La moglie, che è riuscita a salvarlo per un pelo, si è messa alla ricerca di un lavoro per portare qualche soldo a casa, ma non ha trovato altro che... che la prostituzione.
Questo nel profondo nord est.
A risentirvi signore ministre, ma solo se avete la coscienza in pace!fino ad allora fate il piacere non rompetecelo.