30.12.12

Chieti - 2013, una raffica di nuove imposte


La salita in campo del premier uscente Mario Monti, ci porterà nel 2013, in base alla sua ormai mitica agenda, foderata in pelle di contribuente, una raffica di nuove imposte ed aumenti di quelle vecchie che, secondo studi delle associazioni dei consumatori, si tradurranno in ulteriori aggravi di circa 1.500 euro in più a famiglia. Se in Francia ed in Germania i rispettivi governi hanno fatto "crescere" le retribuzioni per contrastare il calo del potere d'acquisto dell'euro (in Italia i 10 anni di moneta unica hanno ridotto il potere d'acquisto delle famiglie del 15%) con il risultato di far crescere il rispettivo Pil nazionale, Monti ha scelto la strada opposta, con il risultato che gli stipendi e le pensioni degli italiani sono da anni bloccate senza alcuna rivalutazione. Come se niente fosse i nostri politici sono impegnati a imbonire quegli italiani delusi in vista della prossima elezione popolare di febbraio. In questo periodo i candidati alle poltrone parlamentari sono come dei cervi a primavera: hanno comportamenti astrusi avulsi dalla realtà ovvero parlano di cose che agli effetti sono allucinazioni prodotte dalla loro mente in crisi di "carega tremens" o astinenza da "magna potestatis". Se poi il popolo si lascerà convincere da questi spregevoli incantatori di serpenti non si meravigli poi se finirà sempre nella cesta dei velenosi rettilii.Questa volta si dovrà prestare molta attenzione nel votare ed evitare i "falsi profeti" per non ricadere dalla padella nella brace e sopratutto non votare Monti, perchè il farlo è per noi come darsi la zappa sui piedi.

enio


3 commenti:

  1. Chi pensa dopo avere mangiato di non pagare il conto perchè qualcuno gli dice che basta alzarsi ed andar via, si sbaglia. Gli italiani sono rimasti immobili mentre gli altri, in Europa, correvano. Certo riprenderli è dura, sperare che si fermino un'illusione. Vedete voi...

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  2. Iva, da luglio su di un punto al 22%
    Con la pubblicazione della legge di stabilità, diventerà operativo da luglio l'incremento di un punto percentuale dell'aliquota Iva più elevata: si passerà dal 21 al 22% per molti prodotti acquistati comunemente, dai tabacchi (sigarette) al caffè, dalle bevande gassate agli spumanti, dai succhi di frutta ai vini e superalcolici. Ma anche mobili, auto, motociclette, giocattoli, computer, televisori, servizi di parrucchiere, servizi legali e contabili, frigo, lavatrici e così via. La stima parla di un possibile incremento di 15 milioni di euro sui consumi, con un aggravio procapite di circa 28 euro. L'aumento al 22% arriva dopo che già nel 2011 erano stati decisi due incrementi: dal 10 all'11% per l'aliquota più bassa, dal 20 al 21% per quella superiore al fine di rimettere a posto i conti dello Stato. Per una famiglia media gli incrementi annui sulla bolletta del gas saranno di 21 euro.

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  3. questo è il vantaggio tanto proclamato delle privatizzazioni, pagare salato e sempre di più, con servizi sempre più scadenti, magari affidati ai marocchini (smistamento pacchi per conto delle poste), che bravi, sono stati in molti a credere alle fandonie delle varie lobby... nazionalizzare tutto nuovamente e di corsa...

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