9.1.13

L'Aquila tre anni dopo il terremoto



Un computer spunta dalle macerie di via XX Settembre, una palla ovale che sbuca da una mischia, le note di un vinile che ti riportano indietro di tre anni. Storie di chi non si arrende al dramma del terremoto e continua a coltivare sogni e passioni, giorno per giorno, ora per ora. Il computer è quello di Marco Cerolini e dentro ci sono due anni di studio, ma soprattutto c'è il materiale della tesi di laurea. Materiale che nessuno avrebbe sperato di ritrovare tra le rovine accumulate davanti al numero civico 79. Quella notte Marco, che ora ha 24 anni, è uscito miracolosamente illeso dal palazzo dove morirono 9 persone. Dopo il terremoto la città, le 64 frazioni e i borghi del circondario furono evacuati e le abitazioni dichiarate inagibili. In tre anni sono stati fatti solo puntellamenti costati solo 250 milioni di euro. A tutt'oggi 33.000 persone sono ancora fuori dalle loro case quelle che abitavano all'inizio di aprile del 2009

enio

20 commenti:

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    1. Dipende dagli Aquilani.

      Pare che Troia sia stata ricostruita innumerevoli volte sopra le macerie della città precedente.

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  2. ancora un esempio di mala amministrazione e cattiva gestione della ricostruzione di una città che una volta era da sogno. Intrighi tra politica e mafia, malaffare e cattiva volontà di sfruttare le risorse di un pubblico che ormai è allo stremo, frenano la ricostruzione.

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  3. L'errore fondamentale è stato fatto nell'immediatezza del terremoto, dichiarando che la città sarebbe stata ricostruita tal quale.

    Ovviamente è impossibile.
    Non si possono ricostruire edifici storici. Quello che si può fare è demolire tutto e costruire nuovo, magari stavolta con criteri più resistenti.

    Tra parentesi non esistono edifici anti-sismici che escono indenni da un terremoto. La voce "anti-sismico" significa che non ti crollano addosso ma cedono in maniera più o meno controllata. Dopo un terremoto forte vanno comunque demoliti e rifatti. Cosi come quando cadi devi cambiare il casco della moto.

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    1. si, ma non ti fa sentì da Sgarbi
      sai gli intellettuali prescindono dai soldi e non si rendono conto che non c'è una lira, anzi 1 euro, proprio perchè la torta se la pappano tutta loro ed i caporioni che difendono
      figuriamoci se ti autorizza a demolire tutto e ricostruire in economia e con criteri antisismici
      bisogna puntellà, stuccà, incollà, tutto deve da esse comme prima

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  4. @Angelo Azzurro

    Oggi abbiamo una città vietata ai suoi abitanti,a agli aquilani che non possono più vivere il centro storico. Oggi abbiamo una città inagibile, ingabbiata con puntellamenti e tubi innocenti, che ricordano a tutti il dolore per le 309 vittime del terremoto. Ecco L’Aquila nell’anno terzo dopo il terremoto. Svanite nel nulla le promesse del governo Berlusconi, nulla l'azione del governo tecnico e quasi inesistente il lavoro del commissario Pdiellino alla ricostruzione, il presidente della regione Chiodi. Tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi è stato mettere in sicurezza parte degli edifici storici crollati. Il risultato è questo: una città ingabbiata dalle impalcature e dai ritardi e dalle colpe della politica.

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  5. Enio, ripeto: non si possono ricostruire gli edifici storici, si possono solo demolire. Al massimo si può provare a restaurarne due o tre dei più significativi. Fintanto che questo dato di fatto non entra nelle testoline della gente rimarrà tutto immobilizzato. Se facciamo passare abbastanza tempo gli edifici lesionati si demoliscono da sé. Se facciamo passare ancora più tempo possiamo fare un museo all'aperto come Pompei.

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    1. non credo che sia corretto essere così drastici.

      qualcosa sicuramente si può ri-costruire, oh certo se manca la volontà (da tutte le parti politiche) ed i soldi vengono spesi in festini, auto blu, rimborsi elettorali... alitalia, malpensa, fiat, ilva...

      allora è ovvio che non si più.

      che faccia uno sciopero della fame pannella, invece di scioperare per i detenuti... oppure che bersani (dato che ha già le maniche rimboccate), vada li con qualche carriola...

      e bondi invece di lasciar crollare Pompei, e declamarne lo sfascio si ponga a trave di sostegno...

      oppure brunetta e la gelmini assieme severi tutori del "pubblico", che almeno strappino i biglietti del museo a cielo aperto...

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  6. @Lorenzo

    io evidenzio il fatto che i soldi per fare qualcosa ci sono, il problema è fare una scelta sui monumenti storici da restaurare o da abbattere. Nessuno fa niente, nessuno prende decisioni per paura di essere pizzicati con i subappalti con le mani nella "marmellata" da giudici che non aspettano altro che tarpare le ali alle infiltrazioni mafiose do ogni ordine e grado. C'è da dire che non hanno dato le autorizzazioni, in centro storico, neanche a quei cittadini che volessero, tramite ditte private tentare di sistemare le loro ex case... Le scosse si susseguono da allora, più piccole, 2 o 3 gradi ma ci sono tuttora e quei "monumenti" rischiano di fare la fine di quelli di Pompei. Al di fuori della cerchia muraria della old town, tatnte attività sono riprese e mia nipote ha ripreso anche a frequentare l'Università e fra due anni dovrebbe portare a casa il Dottorato in scienza dei materiali... io l'avevo consigliata dopo i tre anni a cambiare facoltà, ma lei ha voluto continuare gli studi proprio lì con grave aggravio di soldi e di tempo...

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    1. Nessuno fa niente perché è ancora in scena la commedia della "ricostruzione".

      Ricostruzione, qualsiasi sia la tipologia degli edifici, significa radere al suolo tutti gli edifici lesionati, portare via le macerie, scavare, piazzare ex novo tutti gli impianti (acqua, fogne, elettricità, telefonia, ecc), mettere le fondamenta, chiudere, pavimentare le strade, alzare gli edifici nuovi in cemento armato o legno o acciaio (in attesa del prossimo terremoto).

      Significa fare un'altra città nello stesso posto, non ricostruire l'Aquila medioevale per come era, che è fisicamente impossibile.

      Poi dentro questo movimento si può magari restaurare la cattedrale, posto che ci vuole moooolto più tempo che costruire ex novo, quindi prima si rifà tutto e poi forse tra venti o trent'anni si potrà recuperare la cattedrale. Forse.

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  7. ma come !!! non aveva sistemato tutto Silvio con fazzoletto partigiano al collo???

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    1. Silvio ha un sacco di rogne sue e te come psicologo lo dovresti sapere meglio di altri.

      Ma alle rogne sue si aggiungono le rogne degli Italiani, tra le quali una in particolare è deleteria. E cioè che viviamo di finzione, di balle colossali. Per cui anche se Silvio avesse improvvisamente la necessità di dire una cosa vera, sarebbe impossibilitato a farlo perché nessuno la vuole ascoltare.

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    2. silvietto le rogne se le è cercate da se, che se lasciava stare le mignotte e pensava al paese, era meglio... (meglio ancora se pensava solo al suo milan.)...

      invece avendo l'unico neurone sotto l'ombelico...

      (a me nessuno mi ha fotografato mai nudo in un festino sexy in una villa in sardegna)

      !!!

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  8. @soffio

    silvio ha sistemato tantissime persone nelle casette di legno costruite per non far stare le persone nelle tende o nei containers ma poi le cose sono rimaste bloccate lì perchè finita l'emergenza (protezion civile e soldi statali)sarebbe dovuta intervenire l'amministrazione locale e questa è mancata in toto purtroppo.

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  9. Immagino che quelle persone voteranno ancora chi promise loro una ricostruzione a tempi di record!

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    1. ricostruzione in tempi record, neanche il Padreterno potrebbe, basterebbe votare qualcuno capace di mantenere le promesse fatte.

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  10. in questi casi continuo a vergognarmi come italiano

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    1. più che vergognarsi, bisognerebbe fare qualcosa per convincere tutta quella gente che non va a votare ad andarci. Solo con una giusta maggioranza e con un programma credibile si può governare l'Italia, altrimenti fra una decina di mesi saremo ancora in ballo per rivotare...

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  11. mi chiedo sopratutto come e perchè andare a votare...

    : chi governava non ha fatto nulla, e gli altri son rimasti solo a guardare ! anzi no, (peggio) hanno avvallato il finanziamento del ponte sullo stretto, dei cacciabombardieri a Cameri e della tav !!

    neanche una manifestazione hanno organizzato. complici.

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  12. @stefanover

    ...oltre ai 5 F5 americani sembra abbiano ordinato anche 4 sottomarini a propulsione nucleare dalla stessa fonte.Il problema è come dice qualcuno legato al debito pubblico che è in continua crescita e la gestione dello Stato italiano che costa troppo.per quanto ruguarda la ricostruzione dell'Aquila ho paura che oltre al costo dei politici si debba tener conto anche della scarsa capacità di governare... io sono convinto che se certi personaggi vanno a chiedere qualcosa a Roma tornano che gli hanno portato via loro qualcosa...

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