4.3.13

Chieti - Beppe rilancia: referendum sull'Euro


Beppe Grillo chiude all'ipotesi di un eventuale governissimo. Ribadisce con forza il suo slogan «Tutti a casa» e rilancia l'idea di un referendum sull'euro. Quindi, in un'intervista alla Bild avverte: se dovessi diventare premier «farei ricomprare all'Italia tutti i suoi bond da paesi come la Francia e la Germania». Non è che ci sia «più molto da salvare in Italia», sottolinea ai cronisti tedeschi ma bisogna provarci soprattutto per riportare ai vertici del Paese «gente onesta». In tutta Europa è così, afferma, «ma in Italia no». Il leader del Movimento 5 stelle, infine, non risparmia la sua stoccata a Monti che «non ha fatto bene all'Italia né all'Europa». Parole chiare, affidate al blog dopo un pranzo di famiglia a base di baccalà alla livornese, che stroncano ogni speranza di soluzione al caos politico in atto.

enio

13 commenti:

  1. Uscire dall'Euro è come se gli USA rinunciassero al Dollaro per la moneta di Cuba!!! Un autentico suicidio. I risparmi delle famiglie italiane, i Bot, si svaluterebbero dal 10% al 20 % all'anno... (nel '92 l'inflazione era al 16%, i tassi sui BTP al 12%). Allora c'era la scala mobile che rivalutava gli stipendi, Adesso No, il che vuol dire che i nostri stipendi si svaluterebbero minimo del 10% all'anno!!! In 5 anni faremmo tutti la FAME!!!

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  2. certo che è facile rivolgersi al bobbolo con questa dialettica.
    Avrà mai provato a pensare che i 100 miliardi di euro che paghiamo in interessi se fossero percepiti da cittadini italiani e spesi TUTTI qui in taja potrebbero far ripartire l'economia?
    Se tutti i patriottici caporioni comprassero BTP invece di tenere i soldi ben al sicuro all'estero le cose migliorerebbero

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  3. Se usciamo dall' Euro non diventeremo la Grecia ma il Burundi. Un disastro economico infinito ed il trasferimento dell'Italia intera dall' Unione Europea semplicemente al terzo mondo. Poi arrivano società estere e si comprano tutto ad una pipa di tabacco. Altro che chiacchiere grilline.

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  4. Forse uscire dall'euro non è proprio una buona idea...

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    1. il danno più grave dall'uscita dell'euro lo avrebbero le banche, con crediti svalutati, perdita di correntisti e titoli di stati italiano svalutati. In secondo luogo il danno sarebbe per i risparmiatori, o almeno per quelli che non portano i loro soldi all'estero. Lo Stato si avvantaggerebbe dalla svalutazione del debito e con le politiche adeguate potrebbe riuscire nell'arco di un paio d'anni a contenere l'inflazione e i tassi sul debito, soprattutto se questo ritorna nelle mani degli italiani

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  5. mi sa dire e spiegare quali sono gli otto punti di cui parla Bersani e che dovrebbe accontentare il M5S per dargli la fiducia al Senato della Repubblica? Io ho letto che per quanto riguarda il finanziamento dei partiti il sig. Bersani ha detto che si puo' ridimensionare, ma non abolire......Gatta ci cova.....Agiugno ci sara' da pagare la prima rata IMU, cambiera' qualcosa oppure no, dovremo venderci ancora qualche cosa d'oro (chi ce l'ha) oppure non pagare e aspettarci la cartella esattoriale di Equitalia? I parlamentari saranno ridotti del 50% cosi' come i loro benefit oppure no? Il lavoro ci sara' o no? Le tasse , diminuiranno o no? Queste sono le cose che gli italiani di cx-cs-centro e M5S in particolare vogliono sentire da Bersani, non le chiacchiere morte che si fanno davanti alle telecamere o in interviste fatte da giornalisti .

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  6. Ma chi è stato quel sapientone che si è inventato l'€uro? Bastava adottare il Marco Tedesco o il Franco Francese e continuare diritti ognuno con la propria divisa. E' stato un éscamotage per non dire che siamo tutti contro tutti e lo si vede tutt'ora: chi è "fedele" all'€uro viene blandito mentre chi fa i "capricci" viene sculacciato.

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  7. Se contestualmente non si migliora l'italia cambierà gran poco.... mentre nello stivale si facevan rotonde a cazzum coi soldi UE a Roma non combinavano un piffero... i risultati si vedono...
    Tornando alla lira se l'andazzo è il medesimo cambierà una ceppa.... chi ha chiuso o delocalizzato non torna indietro.... e se il poco che ho ora lo perdo pure con ulteriore svalutazione... col cavolo che resto in italia... si passa il brennero e amen...

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  8. parlano tutti di credibilità internazionale perduta...ma io che pure vado spesso all'estero e come tanti mi tengo informata su molte cose... penso che per perdere qualcosa bisogna averla avuta in passato... ma quando mai l'italia ha mai avuto credibilità internazionale??? boo

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  9. Quello che non riesco a capire di questo tizio, senza voler fare polemiche, è il perché ha convinto quasi 5 milioni di elettori a votare M5S, 5 milioni su 46milioni, se poi non fa partecipare gli eletti del Movimento al governo di questo Paese. Non lo fa, neanche se è vengono proposti i suoi punti programmatici! Mi risulta difficile capirlo.

    L'altra cosa che non capisco è perché, rilasciando l'intervista alla Bild, afferma "se dovessi diventare premier" quando poi, in tutte le piazze, ha affermato che lui non farà mai il politico, per mancanza dei requisiti necessari per rappresetare il Movimento. Non fa il politico ma detta la linea ai politici del Movimento, come farebbe uno dei tanti "vecchi" politicanti della seconda Repubblica?

    Ciao Enio, buon pomeriggio.

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    1. vedi Carlo, pur avendo votato M5S io quello che non condivido, della linea grillina è questa necessità impellente di uscire dallla zona EURO sopratutto per le conseguenze che ne deriverebbero a prescindere. Tralasciando tutte le ragioni come quelle giuridiche (il recesso volontario dalla moneta unica non è previsto, anche se non espressamente vietato, mentre, come è noto, l’articolo 50 del Trattato prevede la possibilità di lasciare tout court l’Unione europea), tralasciando i costi politici, con un Paese umiliato ed emarginato, proviamo a immaginare, per quanto sia difficile, cosa potrebbe succedere, a tutti noi, se si decidesse di uscire dall’euro. È un problema nel quale si sono esercitati gli uffici studi di molte istituzioni finanziarie quando la «Grexit», la exit strategy di Atene, sembrava imminente e inevitabile.
      Primo passo: il governo in carica dichiara il default del debito esterno e approva un decreto di emergenza che istituisce una nuova divisa. Nel nostro caso, si presume, la vecchia lira.
      A quel punto, il passo successivo è quello di mettere in sicurezza i capitali, e quindi tutti i depositi bancari vengono congelati. In pratica, per un lasso di tempo indeterminato i cittadini risparmiatori non hanno più la disponibilità dei propri patrimoni liquidi. L’operazione viene fatta durante la fine settimana, così da impedire l’assalto agli sportelli. Viene inoltre sancita la fine della libera circolazione dei capitali, peraltro in contrasto con il Trattato dell’Unione. Un golpe monetario bello e buono, giustificato da un obiettivo vitale: scongiurare la fuga di capitali. L’immediato destino della nuova divisa nazionale, nella quale verrebbero convertiti tutti i risparmi dei cittadini, sarebbe infatti quella di una fortissima svalutazione. Per la Grecia si calcolava un tasso di svalutazione intorno al 50%, ma alcuni analisti si erano spinti anche al 70%. Quanto basta per scatenare la gara a spostare i conti correnti in banche dell’area euro. È peraltro evidente che, qualora vi fosse davvero un referendum sull’euro, i capitali si volatilizzerebbero ben prima di arrivare alle decisioni operative. Ma andiamo avanti.Oltre ai risparmi, anche i debiti vengono ridenominati in lire. Cominciando da questi ultimi. Una simulazione elaborata dal Corriere della Sera, che prendeva spunto dalla crisi monetaria che investi l’Italia nel 1992, quando fu costretta dalla speculazione ad abbandonare lo Sme (in pochi mesi la lira perse il 25% del suo valore rispetto al marco e i Bot schizzarono al 17%) prevedeva che, in presenza di un mutuo residuo di 100mila euro, la rata di rimborso da 660 euro al mese potesse avvicinarsi al raddoppio, mangiandosi buona parte dello stipendio. Stipendio a sua volta convertito in lire, ovviamente. Le banche, pur nazionalizzate, sarebbero costrette ad agire sui tassi, trovando di fatto dimezzati dalla svalutazione i propri crediti e dovendo comunque finanziarsi in valuta pregiata (se invece il mutuo venisse mantenuto in euro, l’entità del debito a carico della famiglia crescerebbe a dismisura). In pratica, una famiglia con un mutuo si troverebbe schiacciata tra l’incudine di una svalutazione galoppante, alimentata, in un circolo vizioso, dalla necessità di stampare moneta per compensare la perdita di valore della nuova divisa, e il martello di un costo del denaro in esplosione, certamente a due cifre, con la conseguenza nefasta di una iperinflazione.Insomma tutta la manovra SAREBBE UN DISASTRO.

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  10. Dovresti dire a Beppe grillo di venire in Francia, con tutti i processi che ci sono per sovvenzioni nascoste (bustarelle) nei finanziamenti delle campagne elettorali o per le retrocessioni (altro nome per bustarelle) nella vendita di armi. In Italia avete avuto sentore del processo Bettencourt? Sembra che la miliardaria abbia allungato, sottobanco, dei contanti a Sarkozy, ma gli accertamenti sono ancora in corso.
    Alla faccia degli onesti delle altre nazioni.
    Il problema, in ogni caso, non è questo, ma il fatto che a queste condizioni non si farà mai un governo. Nessuno vuol stare con gli altri e quindi? Intanto chi ci rimette è l'economia italiana e la valutazione di queste maledette agenzie che non ho ancora capito a cosa servano, se non a mettere in crisi una qualsiasi nazione. Ciao e buona serata.
    PS - In realtà non ho ancora capito se Grillo sia di destra o di sinistra, anche se, effettivamente, non è che abbia grande importanza l'appartenenza pur che ci siano delle buone idee.

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  11. Su Beppe Grillo ho detto già abbastanza nel mio blog. DIREI ANCHE BASTA. OMOFOBO, ULTRAMASCHILISTA, FILOFASCISTA E GRANDISSIMO EVASORE FISCALE. Già detto tutto...

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