12.11.13

Chieti - Quando l'Italia scelse la libertà


Era il 18 aprile di sessanta anni fa. Nei cortei, i militanti di sinistra fischiavano Alcide Degasperi e chiamandolo servo degli americani e del Vaticano cantavano: «Vattene, vattene, odioso cancelliere se no ti prendiamo a calci nel sedere». Quella del calcio nel sedere era stata una trovata di Palmiro Togliatti. Si avvicinava la giornata del voto, l'Italia era mobilitata dai «pionieri» del Pci alle Madonne che lacrimavano e sudavano sangue. In un comizio, Degasperi disse che Togliatti aveva, come il diavolo, il piede forcuto e così quando la sera del 16 aprile a Roma e in piazza San Giovanni si radunò il popolo comunista per il comizio conclusivo, Togliatti, che era un oratore brillante, disse che aveva pensato di togliersi le scarpe e mostrare i suoi piedi normali, ma poi aveva cambiato idea e aveva scandito: «Mi tengo le scarpe ai piedi, anzi ho fatto mettere alle suole due file di chiodi e ho deciso di applicarle a Degasperi dopo il 18 aprile, in una parte del corpo che non voglio nominare». La frase suscitò il delirio. Cessò di botto, quando si aprirono le urne e il Fronte, quello che aveva chiamato Degasperi «Von Gasper» per ricordare la sua origine austriaca, venne pesantemente sconfitto. In quel mese, l'immagine rassicurante di Degasperi si accompagnava alle prediche nelle chiese, allo slogan, vincente, «nel segreto della cabina elettorale, Dio ti vede, Stalin no», all'intenso e convincente lavoro dei parroci nei paesi, agli americani che mettevano in guardia gli italiani dicendoci: «Se il popolo italiano sceglie la strada del comunismo, è liberissimo di farlo. Ma non con i nostri dollari», mentre i russi promettevano aiuti di grano, in vista di un futuro quanto incerto «piano quinquennale».Nel 1948, il Pci, vincendo le elezioni, non avrebbe tenuto l'Italia nel campo delle democrazie occidentali; non l'avrebbe portata nella Nato, alleanza decisamene antisovietica nell'epoca più pericolosa della guerra fredda, né avrebbe ottenuto dai paesi capitalisti, quegli aiuti economici fatti di grano, carbone, benzina, indispensabili dopo la durezza dell'inverno appena finito. Né gli americani avrebbero tollerato di vedere l'Armata Rossa in Italia. Gli italiani sapevano benissimo cosa era accaduto nella Germania Orientale, in Ungheria, Romania, Cecoslovacchia, Polonia paesi che aveva «scelto» il comunismo, costretti a diventare compagni dalla presenza sul loro territorio delle forze armate russe. Il popolo italiano optò per l'Occidente. E cominciò un lungo periodo di benessere e di pace.

@enio

9 commenti:

  1. Si, Enio, vero quello che dici. Ma oggi quel benessere è completamente sparito e, peggio, non si intravede un futuro migliore, soprattutto per le giovani generazioni. E al governo abbiamo ormai avuto di tutto, centrodestra e centrosinistra.

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  2. A quei tempi dal Vaticano in giù fino ai chierichetti tutti a parlare di politica e tutti naturalmente a favore della dc e contro il pci.
    All'incirca nello stesso periodo, sempre la dc, cercò di fare la famosa legge truffa ma ci fu una sorta di rivoluzione popolare e quella legge non passò.

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  3. punti di vista.. io non so se sia meglio essere diventati una colonia americana, non solo dal punto di vista economico e anche culturale (quanti film americani sono passati e passano sugli schermi e in tv, facendo passare certi messaggi e non altri, quanti di altri paesi?..). Npn so se sia tranquillizzante avere tante basi americane nascoste nel suolo, mare e aria, italiani. Essere trascinati in guerre (loro) che a noi non portano niente, casomai solo spese e morti (però poi piangiamo e commemoriamo..). Etc. etc. Ovviamente non mi piacciono neanche i russi: la soluzione era per me quella famosa Terza Via individuata da Berlinguer, ma purtroppo Berlinguer è morto e con lui sono morte molte altre cose.. un saluto

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  4. L'altro giorno ho ascoltato Sveva Casati Modigliani a Ballarò - splendida, con i suoi 75 anni portati alla grande - parlare di quel periodo: lei rammentava la fame, sì. E rammentava anche la povertà del dopoguerra. Ma ricordava con nostalgia anche la speranza negli occhi di chi, in quel periodo, si è trovato a dover superare il guado. Ecco, @enio: oltre alla libertà, in quel 18 aprile, gli italiani rincorsero il sogno della speranza. E per molti anni quel sogno è stato realtà.

    Bel post, amico mio.

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  5. Pensa, Lorenzo, che - sicuramente in modo inconsapevole - l'anno scorso una giovane militante del PD (forse ventenne?) che salutava ancora con il pugno chiuso e chiamava gli amici facendo precedere il nome da "compagno", replicando a chi le faceva notare che il suo atteggiamento era un po' troppo... vetero, rispose: "Ma se non si è comunisti a vent'anni, quando lo si dovrebbe essere?".
    Be', penso che quella giovane lo sarà anche tra 20 anni: contenta lei...

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  6. certo che ce la siamo vista brutta èhèhè?
    fece la vecchia mentre si dava una controllata alle sue cose

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  7. e se poi vogliamo dirla tutta, ma proprio tutta, a parte il fatto dei bambini che venivano cucinati, ma come mai che quando erano loro a mettere la bomba che ammazzava i 33 invasori + 9 civili tajani in via rasella erano considerati eroi anche se non si consegnavano e lasciavano morire altri 335 eroi ed invece quando sono i fanatici irakeni a farlo, si tratta di assassini fanatici che si rifiutano di ricevere la nostra democrazia?
    E quando si parla dei 335 si accusano i crucchi e non si va invece a vedere quanti sono stati i morti civili irakeni rispetto ai nostri militari per continuare a viaggiare con le nostre auto a benzina?
    Bah, misteri democratici occidentali

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  8. Noto, con piacere, che è ricicciato il nostro caro Lorenzo, dispensatore di verità oggettive.... a senso unico!

    Ciao Enio e buona serata. Sai qual'è la parte più sincera ed autentica di questo tuo post? Quella in cui ricordi che a "condizionare" il voto elettorale ci si misero gli americani, facendo leva sulla panza vuota degli italiani e su un Paese devastato da un ventennio di fascismo. Gli italiani, è risaputo, sono sensibili alla panza vuota! E poi, sempre come ci ricordi, c'erano i pretazzi che per secoli avevano preferito mantenere i propri fedeli nella condizione di sudditi e ignoranti... anche usando le armi in alcune occasioni! Ti sei dimenticato la mafia nel sud Italia, all'epoca, come oggi, legata a doppio filo con la politica che per i successivi 60 anni governò il Paese.

    Quindi, sono tutte congetture quelle che oggi si fanno postume e che in molti, commentanto, rilanciano. Come e cosa sarebbe accaduto se avesse vinto il PCI non lo sappiamo!

    Quello che, invece, è accaduto dal dopoguerra ad oggi lo sappiamo e come perché è Storia scritta. Peccato che i soliti dispensatori di verità alla Lorenzo, ne ricordino una parte sola: quella relativa alla lotta armata comunista ed alle Brigate Rosse oppure che i comunisti prendevano soldi dall'ex unione sovietica!

    Però non ricorda Gladio, non ricorda le stragi mafiose come quella di Portella delle Ginestre, oppure le stragi fasciste come quella di Peteano, di Piazza Fontana, della Stazione di Bologna, di Brescia, non ricorda i fascisti che si addestravano alla guerriglia perfino in Palestina ed Israele, non ricorda il golpe Borghese, non ricorda la P2.

    Ricorda solamente che i comunisti si mangiavano i bambini mentre qualcun'altro, veri cultori della storia patria questi ultimi, i "falsi eroi" partigiani di via rasella.. ma dimenticano le Brigate partigiane bianche come la Osoppo, riarmata in segreto nel dopoguerra in funzione anticomunista e che poi confluì in Gladio, controllata dalla buona e brava NATO, non ricordano l'organizzazione segreta ideata da Sogno e chiamata Pace e Libertà, specializzata nella guerra "non ortodossa" ai comunisti italiani, non ricordano i nostri servizi segreti deviati e fascisti, non ricordano il Piano Solo del generale dei carabinieri De Lorenzo che voleva arrestare e deportare in Sardegna 700 dirigenti del PCI italiano... non ricordano tanto altro ancora!

    Insomma, per fortuna i comunisti non vinsero così l'Italia potè rimanere il Paese di merda che è ancora oggi!!

    Per il resto, scusa la mia schiettezza, pura e semplice propaganda. Come quella che vorrebbe ricordarci che "Gli italiani sapevano benissimo cosa era accaduto nella Germania Orientale, in Ungheria, Romania, Cecoslovacchia, Polonia..."

    Scusa Enio, subito dopo la seconda guerra mondiale in Italia c'era tanto di quell'analfabetismo e miseria che a stento gli individui sapevano quello che accadeva nel paese confinante con quello in cui vivevano. Forse! Figurarsi leggere un giornale o interessarsi di politica internazionale! Dai, gli italiani sono capre nel terzo millennio... figuriamoci in un'Italia devastata e in ginocchio dopo la seconda guerra mondiale!

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  9. Caro il nostro Lorenzo, se vuoi e per tua più approfondita conoscenza, posso scriverti un trattato sulla storia delle merdate compiute dai regimi comunisti nel mondo per i quali, per quanto mi riguarda, non ho mai speso parole di elogio!

    Tuttavia, a differenza di te, non tesso le lodi di un'epoca che tutto è stato meno che quella meraviglia che vorresti spacciare e che questo post vorrebbe far intendere, fatta molto più d'ombre (nere) che di luce e te ne ho ricordato solo una piccola e limitata parte.

    Se poi tu vuoi dirmi che tutto quello che è accaduto nel nostro Paese e che io ti ho elencato con dovizia storica, comunque ha garantito che noi si potesse vivere una sorta di "Democrazia"... beh, è tipico degli italiani accontentare la panza prima di pensare alla dignità!

    Comunque, la fobia dei "comunisti" in Italia non si spiega con lo "statuto del PCI" su cui tu vorresti far leva perché, e lo stesso ventennio berlusconiano ce lo conferma, tale fobia persiste anche ai giorni nostri nonostante il "comunismo" italiano abbia subito profonde e radicali trasformazioni al punto che non esiste più ed il "marxismo-leninismo" sia solo un ricordo scritto nei libri di storia.

    Più ralisticamente, se uno è fobico, è fobico e basta!

    Concludendo, io non faccio finta di ignorare. Più semplicemente, non sono ipocrita. E neanche fobico!

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