24.1.14

Chieti - Bambini e se non ne nascessero più ?

So per certo, che certi ragionamenti sui bambini possono dare fastidio a molti. I bambini sono belli così come sono, e tanto basta. I “grandi” sono impegnati a risolvere tantissimi loro problemi: guerre, economia, cultura, religione, giustizia, sport, tempo libero, lavoro… E quindi sembra tempo perso approfondire i rapporti con i bambini, al di fuori degli schemi abituali. Ma uno deve cercare tutte le strade per evidenziare il punto di vista della persona che difende. Stavolta, per arrivare a far capire un concetto basilare sul ruolo dei bambini, per capirci, tenterò un approccio con la fantascienza. Immaginiamo che un asteroide radioattivo, sfiori la Terra e ci renda tutti sterili. Ci guarderemmo in faccia e prenderemmo atto che dopo pochi mesi non funzionerà nessun punto nascita, che dopo pochi anni si spopoleranno tutte le scuole e che dopo pochi decenni scomparirà tutta l´umanità. Che fare? Certamente perderebbero di ogni significato, la politica, l´economia, l´ecologia, ogni idea di “progresso” e di “sviluppo”. Perché dovremmo piantare alberi? Rispettare l´ambiente? e abbellire una città?  Per chi progetteremmo il nuovo parco fluviale e a chi lasceremmo le “memorie” in un museo storico a patto  che ci fosse nella nostra città ? Perché morire, come fanno ora i palestinesi, per dare una terra ai loro figli, perché emigrare per offrire ai figli un futuro migliore? I politici, non orientando più il loro comportamento sul futuro della loro nazione, praticherebbero solo una politica di piccolo cabotaggio. Ma soprattutto perderebbe di significato la stessa famiglia. Se si manifestassero gli effetti dell´asteroide, la maggior parte delle coppie nemmeno si sposerebbe. Una coppia ha la funzione sociale di generare ed educare dei figli in una interazione solidale e duratura nel tempo.“Occuparsi di famiglie vuol dire mettere al centro i bambini... I genitori, anche se non sposati, sono un esempio splendido di responsabilità... Per occuparsi delle famiglie dobbiamo promuovere il valore della responsabilità e dell´impegno nei confronti dei figli”. Immaginarsi di non vedere più bambini attorno a noi è fondamentale per capire il loro ruolo e le nostre responsabilità di genitori, di politici, di educatori, di medici, di nonni… Solo quando ci si immagina di essere ciechi oppure in carrozzella, si apprezza il dono della salute e si capisce perché una città deve essere a misura di handicappato caro sindaco. I bambini dovrebbero essere considerati la risorsa più importante dell´umanità ed essere messi alla base di ogni decisione politica. Molti li considerano invece come un serio ostacolo alle loro attività e allo stesso progresso. E vari sono i metodi per non averli tra i piedi (senza attendere il nostro asteroide!). Il metodo più semplice è non metterli al mondo. Almeno un 20% di giovani non mettono in programma nessun figlio, con tante motivazioni ( il lavoro sempre più avanti con gli anni, le donne che lavorano, il costo della vita, l´angoscia esistenziale con incapacità di assumersi responsabilità,…). E poi una parte consistente degli aborti volontari (1 ogni 6-7 nati) è dovuta alla non accettazione del figlio. Quando poi il figlio è nato, lo si può sempre trattare in modo che non ci disturbi o con il facile autoritarismo, vigente da Adamo ed Eva fino ai nostri nonni (i genitori hanno sempre ragione!) o con il facile e subdolo moderno permissivismo (il bambino ha sempre ragione!): in entrambi i casi i figli non ci danno grossi problemi. Li consideriamo “oggetti” di nostra proprietà, su cui accampiamo diritti. L´attuale consumismo ci semplifica certamente ogni fatica, ci tranquillizza e ci dà anche soddisfazioni, perseguendo la cultura dell´Avere e dell´Apparire, anziché quella dell´Essere. I bambini sono spesso messi tra le “cose” che sono utili per noi. Averli davanti ai nostri occhi in ogni nostra scelta ci dà l´idea più precisa della direzione da scegliere. È veramente tragico, credetemi, immaginare un mondo senza bambini.

@enio

5 commenti:

  1. Proprio così. Per fortuna hai scritto una cosa di fantascienza.

    RispondiElimina
  2. vabbè, dai, magari tra un po' ci saranno solo bambini cinesi e qualche rom, ma non ci pensare, noi non ci saremo

    RispondiElimina
  3. sai tempo fa al supermercato mi ha colpito che nessuno facesse passare alla cassa una giovane donna in avanzato stato di gravidanza, anche questo mi è sembrato un sintomo di questi tempi balordi. Si esalta la maternità in linea teorica, poi all'atto pratico prevalgono gli egoismi.

    RispondiElimina
  4. Hai fatto un'analisi acutissima del "vissuto" attuale nei confronti dei bambini. Devo dire che non ricordo ci sia stata una società, una cultura che abbia dato ai bambini lo spazio concreto cui compete loro.

    RispondiElimina