6.5.14

Chieti - CHIOSCO BENZINA LARGO BARBELLA

Non appena ci sarà l'autorizzazione da parte del SUAP - Sportello Unico delle Attività Produttive – finalmente sarà rimosso il chiosco della benzina in largo Barbella a Chieti. Questo chiosco, il cui titolare è l'ACI, pur se era gestito da altro soggetto, non è in funzione da quasi tre lustri (15 anni) e la sua rimozione è stato ininterrottamente sollecitato dai mass media da tanti anni. Il sindaco di Chieti, Umberto di Primio,nel suo programma per farsi eleggere, aveva indicato il suo interessamento per rimuovere i chioschi della benzina non usati più in città e qualcosa è stato fatto, in Via Asinio Herio, a piazza Garibaldi, ma ne restano altri, oltre a questo segnalato,come in via Padre A.Valignani e una stazione di servizio da un paio di mesi chiusa, all'incrocio fra via degli Agostiniani e via S.Olivieri. La risposta dell'amministrazione comunale per questa stazione di servizio è che si sta prevedendo un nuovo gestore, ma ora è occupato dalle vetture con la quasi impossibilità per i pedoni di camminare. Quando era aperto, la situazione era anche più pericolosa sia per le vetture in rifornimento e sia per i tubi delle pompe posate sulla superficie. Lo spazio delle stazioni di servizio e chioschi non funzionanti, potrebbero essere recuperati per ripristinare lo stato del luogo, perché hanno un particolare pregio paesaggistico, ambientale, monumentale e storico. Si potrebbero creare i parcheggi o meglio, abbellirli con panchine, fioriere, alberi. Resta il problema che i serbatoi interrati di questi chioschi non funzionanti non verranno tolti. Sicuramente i serbatoi verranno posti in sicurezza con lo svuotamento del liquido, l'aspirazione dei gas, la sabbiatura, il rivestimento, ma occorre controllare il terreno che copre l'impianto, compreso il sottosuolo. La speranza è che l'ACI possa avere la risposta per eseguire il lavoro il più presto possibile e che il personale dei lavori pubblici e del servizio traffico del comune di Chieti si impegnino per i controlli di loro competenza.
Scritto da Luciano Pellegrini

Foto di altre pompe da smantellare in città: FOTO

5 commenti:

  1. di queste "cattedrali" ce ne sono diverse in città e tutte abdrebbero rimosse e il suolo bonificato. Come hai detto tu il sindaco Di Primio aveva promesso di bonificarle, ma si sà che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e se poi questo è stato detto in campagna elettorale c'è di mezzo l'oceano.... al mio paese si dice "campa cavallo che l'erba cresce"... accontentiamoci di questo primo passo!

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  2. Ciò che nel resto del mondo civile è assolutamnete normale da noi diventa notizia. Abbiamo finito la frutta........siamo all'amaro.

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  3. L’attuale normativa non consente più la presenza di distributori all’interno di centri storici o di aree a ridosso di centri abitati se non in rari casi per i quali sarebbero necessari costosissimi adeguamenti che il più delle volte risultano onerosi e non affrontabili per le società concessionarie che preferisce chiudere il distributore e mettere in mezzo ad una strada il gestore.Il problema che non c'è una data stabilita dal Comune di appartenenza che obblighi la società proprietaria della pompa di benzina a rimuoverla. In alcuni casi se ne occupa il comune rimborsando una piccola cifra al gestore per il recupero del suolo su ciu è situato la stazione e le pompe, riconvertendolo spesso a parcheggio a pagamento.Da noi queste rimozioni avvengono col contagocce.

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    1. sappiamo tutti che andrebbero rimossi anche i serbatoi delle pompe utilizzati per lo stoccaggio del carburante, anche se l'assessore interessato fa' orecchia da mercante. La presenza di questi serbatoi interrati nell’area cittadina, ha costituito un rilevante problema ambientale. Infatti, se si effettuassero delle indagini serie sul terreno limitrofo, si evidenzierebbe la presenza di idrocarburi e solventi organici nei terreni. E' risaputo che questo è una delle principali fonti di inquinamento, sopratutto a causa di questi vecchi serbatoi interrati, che per la loro età, spesso elevata (si toccano punte di 50 anni) presentano situazioni di corrosione e, di conseguenza, perdite, talora consistenti. Anche le operazioni di carico, ripetendosi numerose volte nel corso degli anni, sono state spesso causa di contaminazione del terreno sottostante.

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  4. Capisco che i chioschi non possano essere caricati con una gru su un camion e portati via, ma come mai in Italia ogni cosa deve durare millenni, prima che si faccia qualcosa?

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