17.6.14

Chieti - Il centenario della Grande Guerra


Il centenario della Grande Guerra è una straordinaria occasione per riflettere sulla storia dell'Italia. Quello che si andrà a fare, nei prossimi anni, non sarà una celebrazione ma una commemorazione. I fronti di quel terribile conflitto devono sempre più diventare sentieri di convivenza tra popoli e culture, per passare davvero dalla guerra alla pace. Prima di tutto, quindi, una grande proposta di crescita culturale che trova nei giovani i primi, naturali interlocutori. Centenario significa anche apertura al mondo, soprattutto a quello mittel-europeo. Il centenario dunque non solo come opportunità formativa ma anche con prospettive occupazionali, individuando strategie operative di valorizzazione e fruizione dei patrimoni materiali della Grande Guerra presenti in Italia.


@enio

11 commenti:

  1. è utile ricordare che l'Italia ha fatto solo guerre da invasore...

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    1. Certo Corvo, il passato prossimo lo chiarisce. Ma "ha subito" anche molte guerre. Dimentichiamo Napoleone? Gli austriaci fino a Napoli? Gli Unni? Poi noi romani? Fatte e subite. La storia è questa.

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  2. La Grande Guerra venne chiamata così nel ventennio (e cioè dai fascisti), mentre per la storiografia ufficiale si parla di I° Guerra Mondiale. I monumenti, e cioè i forti, le trincee, i camminamenti, i cimiteri, ecc. ecc., devono essere restaurati a monito delle future generazioni che non hanno vissuto sulla propria pelle questo evento bellico.

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  3. In queste settimane, mentre ci si prepara alle celebrazioni del 1914-18, si e' parlato piu' volte di quella 'miccia' che diede il via a una reazione a catena tra Stati che poi porto' ai massacri nelle trincee della Francia, del Belgio e delle Alpi italiane. E la 'miccia' fu l'attentato all'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo, ucciso a Sarajevo il 28 giugno 1914. L'ultimatum che l'Austria-Ungheria impose alla Serbia dopo la morte dell'erede al trono non venne accettato e cosi' Vienna diede il via alla guerra che provoco' 37 milioni di vittime tra morti e feriti.

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    1. sulle montagne ai confini con l'Austria, stanno ristrutturando vecchi forti, trinceee e quant'altro facesse parte di quel periodo per sfruttare il tutto a scopo TURISTICO... a Rovereto c'è un intero castello dedicato all'esposizione di armi e quant'altro servisse per massacrare il nemico delle due grandi guerre mondiali e per istruire spaventando il turista gli chiedono un obolo di 8 euro... Ottengono 2 risultati, guadagnano dei soldi e dimostrano la stupidità umana applicata alla distruzione di un suo simile confermando che la STORIA non è , maestra di vita e non ci insegna niente.

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  4. peccato non vi siano più quei bei conflitti di una volta che tanto saziavano gli spiriti belligeranti del bobbolo romano per espandere l'impero oltre i nostri colli, i nostri piccoli mari, gli oceani.
    Oggi bastano 4 carrette sgangherate che galleggiano appena per invadere una nazione e farla propria

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    1. tutto fa parte di un disegno perverso, conquistare, islamizzando l'occidente invadendolo pacificamente di profughi o presunti "tali"... ancora un pò e li andranno a prendre addiritytura in Libia, senza far loro pagare il biglietto li trasporteranno pacificamente in Europa "autoinvadendosi"...

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  5. credo che possa offrire dei momenti di riflessione, oggi abbiamo un mercato unico europeo, per anni siamo stati est e ovest contro le grandi guerre hanno cambiato molto e tanto e oggi cosa rimane di quell'eredità? una bella proposta di riflessione

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  6. Speriamo di non commemorare con un replay....

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  7. In ogni modo un'occasione per dire ancora una volta no alla guerra, per ripudiarla (come dice la Costituzione) come inutile mezzo di risoluzione delle controversie fra i popoli.

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  8. Temo che l'uomo non riuscirà mai ad evitare la guerra, magari di portata inferiore alla prima e alla seconda guerra mondiale, ma sempre col suo carico di dolore e di morte.

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