3.12.14

Chieti L' AIDS, se lo conosci lo eviti


Se ne parla sempre meno, sui media, ma l'AIDS fa sempre nuovi malati in Italia. Il virus si trasmette sempre più, per via sessuale, soprattutto in soggetti omosessuali. Sono diversi i casi di infezione da virus dell'Hiv registrati ogni anno anche qui da noi in Abruzzo. Una tendenza che non accenna purtroppo a diminuire, rimasta inalterata negli ultimi dieci anni, con due o tre casi accertati ogni mese in regione. Va inoltre considerato il numero di casi sommersi cioè di quelle persone, che non avendo fatto il test Hiv, non sono a conoscenza della loro situazione sanitaria. Il dato è stato diffuso in occasione della giornata internazionale per la lotta contro l'Aids. Le modalità di trasmissione dell'Hiv avvengono nel 37% dei casi, per rapporti eterosessuali non protetti, nel 35% per scambi di siringhe usate e quindi per situazioni legate alla tossicodipendenza e nel 25% dei casi a causa di rapporti omosessuali non protetti. Vi è poi una percentuale più bassa, il 3% dei casi, in cui il contagio è avvenuto nel grembo materno (6 bambini), 5 casi per trasfusioni relative agli anni Ottanta e 3 casi in cui non si è riusciti a definire la causa di trasmissione del virus dell'Hiv. Tuttavia sono sempre più gli individui che non sanno di essere stati contagiati, e questo comporta conseguenze gravi a lungo termine, dal momento che la malattia potrebbe in futuro ulteriormente diffondersi. Se da un lato c'è la disponibilità di nuovi farmaci - pur con i pesanti effetti collaterali che provocano - che consente di ottenere discreti risultati in termini di sopravvivenza e qualità di vita, dall’altro questo rappresenta un fattore che ha fatto pericolosamente abbassare la guardia sui rischi della malattia e sulla sua gravità, che resta purtroppo elevata.Io intensificherei l'informazione, sopratutto nelle scuole.

6 commenti:

  1. Nei fatti, a parte le associazioni che da anni si battono per la prevenzione e la dignità delle persone, lo Stato non promuove alcuna azione concreta che impedisca un continuo aumento delle infezioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un'indagine condotta dalla Lila indica che in fatto di Aids gli italiani mostrano ancora parecchia confusione e ignoranza. Sei su 10 non sanno che il termine per considerare definitivo l’esito del test è 3 mesi e non più 6. E c’è ancora un 6% che crede che i rapporti sessuali non siano un veicolo di contagio.

      Elimina
  2. si vede che ti affidi molto alla cosiddetta informazione ufficiale.
    Guardati questa indagine delle jene
    http://www.iene.mediaset.it/puntate/2014/11/26/toffa-voglio-prendere-l’hiv_9036.shtml
    io rifiuterei le cure costosissime a carico del servizio sanitario nazionale a chi va in giro a prendersi l'HIV

    RispondiElimina
  3. Sono d'ccordo, bisogna intensificare l'informazione e la sensibilizzazione

    RispondiElimina
  4. Nonostante tutta l'informazione di questi ultimi anni, è ancora così diffusa. Troppa superficialità.

    Buona serata!

    RispondiElimina
  5. Hai ragione. Se ne parla sempre meno. E' che non fa più notizia ormai e come sappiamo stampa e TV devono perennemente rinnovare le notizie per attirare lettori.

    RispondiElimina