Sabato
21 febbraio, in una conferenza stampa, il sindaco di Chieti Umberto
di Primio e la sua Amministrazione,
hanno inaugurato il nuovo arredo urbano del centro storico della
città, in aggiunta alla fontana
“Teate”, già inaugurata lo scorso 28 novembre. In particolare, il
nuovo arredo, collocato in piazza
Valignani, (il pozzo), piazza G.B.Vico e Corso Marrucino, è
composto da panchine in pietra, panchine in metallo, fioriere, vasi
ornamentali. Nuovamente si sono accese le critiche o il
gradimento da parte dei cittadini, su questo arredo. Le
quattro panchine in pietra " Modello Sofà ",
come hanno spiegate gli ideatori, sono un omaggio ad altrettanti
personaggi che hanno fatto grande la storia di Chieti.
.
Il gesuita Padre Alessandro Valignano,
l'economista Ferdinando Galiani, lo scultore Costantino Barbella e il
musicista e compositore Saverio Selecchy. Le crtiche sono che queste
panchine sono troppo basse e larghe,le incisioni sono troppo
profonde e sono destinate a riempirsi facilmente di sporcizia, le
panchine in metallo sembrano arrugginite, il
tasso “taxus baccata” piantato
in due vasi ornamentali, fa sembrare il centro storico un cimitero.
Una televisione locale, ieri sera (martedì ndr),
commentando la notizia, ha fatto presente che i
tassi verranno potati per far
assumere una forma non piramidale,
concludendo che… ci si poteva
pensare prima. La verità è che anche
con la forma non sua, resterà
sempre un tasso. Io
consiglierei di piantare la GINESTRA
che è una pianta ornamentale,ha
fiori abbondanti, belli e profumati, non ha dimensioni elevate e
quindi va bene anche in spazi ristretti, come le fioriere. Purtroppo, pur
apprezzando le scritte in latino su due panchine, quelle
almeno che si riescono a leggere, ci sono degli errori. Sulla panchina
dedicata a Padre Alessandro Valignano, missionario gesuita, l’errore
è “apostulus “che correttamente deve essere scritto
"apostolus"…missionario.
nato
a Chieti nel 1728 e
morto a Napoli nel 1787 che scrisse
“Della moneta”, la
sua
opera più importante in campo economico, all’età
di 23 anni , nel
1751 e no nel 1780. Questa data si
riferisce ad una edizione pubblicata dalla Simoniana di Napoli. Penso che
questi errori possano essere corretti.
Parlai anni fa con uno scultore,
che mi assicurò che
poteva far tornare come nuova una statua realizzata dai ragazzi di
una scuola media di Chieti Scalo,
abbandonata alla villa comunale e
ridotta in malo modo, con scritte ed il capo decapitato. La speranza dell’amministrazione uscente è che
questo arredo urbano, anche se contestato,contribuisca a far
riconquistare ai cittadini gli spazi del centro storico, che deve
diventare sempre più pedonalizzato e che questa nuova tegola, non
possa penalizzarla alle prossime votazioni per la elezione del
sindaco, nel mese di maggio.
Scritto da : Luciano Pellegrini
Le foto di quanto scritto al link: Arredi_Urbani
carissimo Luciano, complimenti per quanto hai scritto ed esattamente documentato. Non ti sei limitato, come fanno tanti "pappagalli" sui quotidiani locali o sul web a dire solo che il nuovo arredamento urbano NON TI PIACE. Ne hai spiegato i motivi e le castronerie FATTE. E dire che a Chieti c'è un Liceo Classico, uno dei più importanti d'Italia e lì si studia il LATINO. Chissà quale orrore proveranno ogni qual volta i ragazzi poseranno il loro "culetto" su quelle panchine e leggeranno tutti quegli errori. Sindaco, sei ancora in tempo a rimediare, ti restano pochi mesi prima delle elezioni, armati di martello e scalpello e CORREGGI.
RispondiElimina'ste cose accadeno solo in provincia, ché qui da nojos nella metropoli le avrebbero di già spaccate, altro che le scritte in latino
RispondiEliminaMa non posso crederci! Come è possibile scrivere, stampare su marmo ed esporre errori così vistosi? Ma chi ha preparato le scritte il latino lo conosce? Che brutta figura!
RispondiEliminaper non parlare della musica scritta sulla panchetta, si è interpellato un maestro di musica per sapere che anche lì ci hanno preso per i fondelli... sai li ci va appoggiato sopra e potrebbe offendersi... il culetto!
EliminaVergognoso, la solita arroganza di chi amministra...
RispondiEliminaUna precisazione mi è doverosa.L'articolo originale del mio concittadino (quì sopra riportato integralmente) Luciano Pellegrini, insigne è corretto giornalista rimanda ad un LINK del giornale IL CENTRO di Chieti dove è citato la fonte originale e il giornalista Mario Dalessandro, che per primo ha fatto notare le incongruenze delle scritte.
RispondiEliminaLe piante cimiteriali hanno un significato antichissimo, legato alla rinascita, godetevi centro rinnovato!
RispondiEliminaGrazie del passaggio fra le mie righe.
RispondiEliminaBuon inizio di settimana e un saluto,silvia