5.7.15

Chieti - IL TURISMO RELIGIOSO QUI' NON E' PER I DISABILI


Il turismo religioso deve accettare anche i disabili. Quindi bisogna pensare a non creare difficoltà a questa categoria. I pellegrini che arrivano a Chieti in comitiva, con l’autobus, se scendono al terminal, “Piazza Falcone e Borsellino”, non trovano nessuna indicazione per raggiungere il centro città. Il disabile, inoltre, non può accedere alla scala mobile perché l’ascensore è guasto (da tempo ormai). Ammesso che il disabile arrivi in Piazza San Giustino (Piazza Vittorio Emanuele II e prima ancora, Piazza  Grande –“Rànne” -) per visitare la cattedrale di San Giustino, il colpo d’occhio è negativo, perché la piazza è invasa dalle vetture. E’ impossibile salire la scalinata (31 gradini!) per raggiungere la cattedrale, ma se uno ha una vista acutissima, riesce a leggere su un piccolissimo avviso, sistemato sulla scalinata, dove si trova l’ascensore. Non si conclude qua l’avventura del disabile… Raggiunge l’ingresso dell’ascensore che si trova sulla parete laterale sinistra della cattedrale sotto l’arcata che collega la piazza con Via Arniense, ma non può utilizzarlo. L’ingresso è chiuso con una porta di ferro e pur essendoci un citofono, è irraggiungibile. Ho chiesto al Parroco Emerito della cattedrale di San Giustino, Don Nerio Di Sipio, il motivo della scelta di bloccare l’ingresso dell’ascensore. La scelta non è causata per la maleducazione dei cittadini che potrebbero utilizzarlo come bagno pubblico, ma per la sicurezza. Quindi, se il disabile ha un cellulare con collegamento ad internet, deve trovare il numero di telefono della cattedrale, telefonare e farsi aprire, meglio se la visita viene prenotata. Questa è la sua risposta.


La soluzione a costo zero sarebbe quella di mettere un avviso leggibile vicino la porta di ferro dell’ingresso, con indicato il numero di cellulare, meglio aggiungere anche l’orario di apertura e chiusura. Però, con un video citofono, la porta potrebbe restare aperta, in modo da permettere di chiamare qualche addetto (un sacrestano?) che, manovrando l’ascensore, bloccato al piano superiore sempre per motivi di sicurezza, permetta al disabile di arrivare in cattedrale. Difficile? Altro problema per il disabile è che non può visitare la cripta, perché ci sono all’interno due scalinate che conducono alla cripta e ben tre che portano al presbiterio. Certo ci vuole molta buona volontà e collaborazione per permettere a chi ha difficoltà ambulatorie, categoria già troppo penalizzata, di ammirare il Duomo, ma anche altre chiese cittadine (quelle aperte).

Scritto da: Luciano Pellegrini

3 commenti:

  1. Un felice fine settimana per te...ciao.

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  2. Chieti, quante barriere architettoniche! L'amministrazione ha un occhio chiuso nei confronti proprio di chi avrebbe più bisogno di attenzione. E’ una Chieti disattenta e superficiale con i propri cittadini - o visitatori - disabili.

    I piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche che l’Italia si impegnò ad introdurre nel lontano 1986, è fermo a un anno dopo quella fatidica data. Da allora, da ventotto anni, nulla è cambiato. Tanto che, si può dire senza troppi giri di parole: “Chieti è una città fuori legge”.

    Come purtroppo ben sappiamo, la nostra bella Chieti è spesso inaccessibile in molte delle sue aree, uffici o servizi, alle persone con disabilità. Quella delle barriere architettoniche nelle nostre città è una realtà che limita in grandissima misura l'autonomia e la qualità della vita di molte persone, non solo disabili.

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