A Nizza la morte è arrivata nel modo più angosciante: un camion è piombato sulla folla e procedendo a zig zag har travolto il maggior numero di persone. Le vittime accertate sono 84 e un centinaio i feriti, ci sono anche dei dispersi italiani. Purtroppo contro questi gesti non servono i metal detector, né le perquisizioni. Questi gesti accrescono la paura nelle masse, perché ci fanno sentire tutti a rischio. Ci si aspettavano azioni durante gli europei; non ce ne sono state e ti arriva un attentato nonostante un numero elevatissimo di soldati presidiano i punti sensibili delle città più importanti. Eppure a Nizza non sono riusciti ad evitare che il tunisino compisse la sua strage. Oggi a bocce ferme ci si pone però una domanda: perché i terroristi si accaniscono su questo Paese? Siamo sicuri che sia tutto opera dell’Isis? Non è che il problema è più complesso e, fatta salva la matrice fondamentalista islamica, avere altre ragioni, altri mandanti; il che non sarebbe affatto sorprendente in un Paese che da oltre 10 anni appare incapace di integrare le comunità musulmane, soprattutto quelle di seconda generazione, nate e cresciute in Francia?
@enio
Il 14 luglio, fermare un camion che ti dice palesemente una sciocchezza visto che è vuoto (almeno chiedere di aprire il vano si poteva), verificare una targa (quale ditta di gelati gira con camion non griffati e per giunta noleggiati), il nominativo di un pregiudicato.. vuol dire proprio lavorare con le fette di salame sugli occhi! E poi ci chiediamo come mai l'intelligence non li sappia scovare? Siamo protetti da un mare di incapaci e fannulloni, che magari aspettano i 10 minuti per andare al bar o guardare il sedere a due turiste sul lungomare... e poi leggi negli altri articoli che la Polizia ha chiesto adeguamenti di contratto all'Eliseo... ridicoli... devono saltare le teste di questi agenti che hanno sottovalutato il controllo e di tutti i loro responsabili!
RispondiEliminaHai ragione, questo accanimento sa tanto di vendetta che viene dai tempi del colonialismo.
RispondiEliminaI cosiddetti " lupi solitari" sono imprevedibili, non ci sono controlli che tengano.
Cristiana
La rabbia, l'angoscia, il terrore, l'incredulità che stanno assalendo ciascuno di noi, la Francia, l'Occidente intero, di fronte a cotanto male a cui non eravamo più abituati nelle nostre città dopo oltre 70 anni di pace in Europa, pur comprensibili e pienamente giustificati, portano con sé l'insidia pericolosa di dover rinunciare alla nostra libertà. È questo che vogliono i fanatici della Jihad, è questo che predicano gli iman dell'odio e dell'intolleranza. Satanici pifferai che hanno fatto proseliti a migliaia, non solo tra il Tigri e l'Eufrate, e le sponde del Mediterraneo. Ma anche tra di noi, in mezzo alle nostre case, cresciuti insieme fianco a fianco nelle nostre scuole e sulle nostre piazze. Non solo milizie organizzate, manovrate dai pupari dell'Isis, ma anche derelitti sbandati e sradicati, imbevuti dell'ideologia distruttiva e annichilente dell'odio religioso, e ormai schegge impazzite nel nostro oggi quotidiano. Come è avvenuto a Nizza giovedì sera, e un mese fa a Orlando in Florida.
EliminaTanto per cominciare, i francesi comincino a licenziare tutti i lavoratori marocchini ed algerini che hanno assunto ( anche se a loro fà comodo pagarli 4 soldi)...vedrete che se nessuno li vuole più e fanno la fame come se ne vanno altrove. Ricordate che in guerra gli americani i giapponesi sul loro territorio li hanno messi nei campi di concentramento (se ne parla poco rispetto ai campi di concentramento nazisti)in condizioni molto restrittive, non come da noi in albergo con tre pasti giornaieri, tv via cavo e wifi gratuito.Loro ci hanno invaso ormai e vedo un futuro in cui le donne saranno costrette a portare il velo e gli uomini ad imparare i versetti del Corano.
RispondiEliminaLe solite esagerazioni.
EliminaCristiana
mi sa che hai ragione enio
RispondiEliminaCon la strage di Nizza dell'altra sera il terrorismo islamico segna un ulteriore salto di bestialità disumana e di mostruosa follia. Il camion suicida che si getta sulla folla radunata per la festa nazionale del 14 luglio, falciando sadicamente bambini, donne, anziani innocenti in una mattanza assurda e spietata, varca ogni confine dell'abisso del male e sprofonda nel nulla dell'odio assoluto. Non c'è più traccia di umano nel volto di chi non riconosce più altri volti, non c'è più Dio o Allah in chi annulla l'altro in nome di un dio, che è solo morte e distruzione. È la fine della ragione - oltre che del cuore -, che porta a generare mostri come metteva in guardia già Immanuel Kant. Il punto di non ritorno di ogni civiltà.
EliminaAtti cruenti e devastanti,commessi da gente assurda,rivolti a persone innocenti, e probabilmente lontane da coinvolgimenti politici.....le tue osservazioni mi sembrano davvero fondate Enio.
RispondiEliminaUn saluto e buon inizio di settimana, silvia
Enio, terrorista islamico?
RispondiEliminaMi chiedo perché i media occidentali continuino a definire terrorista, uno che sempre più si sta dimostrando essere stato un sociopatico mentalmente instabile, un emarginato con problemi di droga, un depresso per un matrimonio fallito, uno tra i tanti che vivono in una terra di mezzo, divisi tra una cultura, quella dei genitori, che non hanno vissuto e non comprendono e un'altra che li ha emarginati in periferie povere e degradate, dove vivere tra rabbia e cemento.
E' la cecità del mondo occidentale che sta generando mostri, Enio. E' il fallimento di politiche di integrazioni inesistenti o scarse che sta generando mostri. E' l'inadeguatezza e la superficialità dei nostri servizi di prevenzione e sicurezza che generano mostri. Paghiamo e pagheremo ancora, Enio. Pagheremo un conto salato. Perché se è pur vero che quelle decine di morti, tra i quali tanti bambini, vanno pianti. Perché se è pur vero che di fronte a quelle orribili morti, si deve provare orrore. Perché se è pur vero che fatti come quelli accaduti a Nizza vanno condannati... è pur vero che dimentichiamo troppo facilmente che in paesi come l'Afghanistan o l'Iraq, solo perché volevamo "esportare" la democrazia, con le nostre bombe intelligenti abbiamo provocato centinaia di migliaia di morti innocenti, tra i quali migliaia di bambini che con i talebani o con l'Isis non c'entravano nulla.
A proposito: ma dimentichiamo che quelli dell'Isis sono stati foraggiati e armati dagli USA, per rovesciare il regime di Assad, in Siria? Dimentichiamo che i talebani furono foraggiati e armati dagli USA, per contrastare l'invasione sovietica dell'Afghanistan? E oggi li definiamo terroristi?
Il conto dei nostri errori, Enio, oggi lo paghiamo con gli interessi. Salati! Invece di esaltare questa o quella "guerra per la democrazia", questa o quella ritorsione, facciamoci un esamino di coscienza e vediamo se non abbiamo completamente sbagliato a chiudere gli occhi (e pure le orecchie), quando governanti sollecitati da interessi che con la "democrazia" non c'entravano nulla, hanno iniziato a fotterci!
Ciao Enio.
vedi Carlo, l’antica filosofia cinese ammoniva sull’arte della guerra: se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia. È quello che sta avvenendo oggi con il terrorismo di là e di qua dell’Oceano, in America e in Francia, attraverso una variante finora sconosciuta che lascia i governi interdetti: l’attentatore «fai da te». Non più, dunque, neppure il lupo solitario o la mini-cellula di fondamentalisti che erano pur sempre in contatto con l’autoproclamatosi Stato islamico. Che agivano su mandato della sua aberrante ideologia. Che trovavano formazione «combattentistica» e ispirazione politica nelle sue organizzazioni di guerra sul campo. Adesso è l’ora del fanatico che s’inebria dentro casa con i proclami e le bandiere nere trovate sul web. Che sfoglia (neppure legge) qualche bibbia della violenza. Che si costruisce fra i marciapiedi del quartiere il suo mondo della vendetta contro il mondo della libertà, e poi spara nel mucchio per sfogare la sua frustrazione e la sua follia. A crimine compiuto, arriverà la pronta rivendicazione dell’Isis, che sotto il profilo militare sta subendo importanti sconfitte. E che perciò ben volentieri si rifugia nella propaganda: battezzare questo o quell’attentatore come opera - postuma - del califfato.
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