Quest'estate siamo andati a visitare il castello di Crecchio. Situato nella campagna alle spalle di Ortona. Le notizie su questo castello sono ancor oggi frammentarie, soprattutto sulla sua origine e sulle sue sistemazioni. E' certo che si sia sviluppato attorno ad una preesistente torre normanna. Nel 1279 si fa riferimento a Crecchio e al suo castello nella "Rassegna dei feudatari d'Abruzzo" ordinata da Carlo I d'Angiò; a quell'epoca il feudo di Crecchio era sotto la giurisdizione di Guglielmo Morello, che risiedeva nel castello. L'intero feudo formava un sistema difensivo perpendicolare alla costa adriatica, con una postazione di avvistamento sul mare necessaria a causa delle frequenti scorrerie piratesche (Turchi, Saraceni ecc.). Si narra che nel '300 il castello ed il feudo fossero retti da un feroce signore, che esercitava il privilegio, in uso a quell'epoca, della "jus primae noctis", e per maggiormente soggiogare la popolazione faceva eseguire le decapitazione di malviventi e dei suoi nemici, proprio sulla sommità della torre normanna.E' risaputo poi che l'8 settembre del 1943; una data che segnò il destino dell'identità di un popolo, una data che inflisse una ferita morale mai rimarginata ad una nazione. Gli eventi di questa data, furono talmente gravi, più della sconfitta di un intera guerra, da minare l'etica di una comunità. In quel triste giorno il Re d'Italia, dopo aver soggiornato quì in fuga da Roma, insieme alla sua corte e ai vertici dello Stato Maggiore, fuggì codardamente lasciando il proprio popolo in balia di un conflitto perso in partenza e una brutta eredità agli italiani, che da quel momento
momento non saranno mai più gli stessi. Quel senso dello Stato e delle istituzioni, ma soprattutto quell'irrompente orgoglio etnico forgiato da una storia che è, la storia, si indebolisce inevitabilmente. Il Castello Ducale di Crecchio è stato il testimone della fuga reale che causò più danni di una guerra; è infatti da questa splendida fortezza che il Re si rifugiò l'ultima notte prima dell'imbarco nel porto di Ortona.
Sarebbe tuttavia non solo riduttivo, ma ingrato ricordare l'edificio di Crecchio solo per le vicende dell'ultima guerra mondiale. Il castello, suggestivo nel suo complesso, mostra facilmente nelle sue linee costruttive la trasformazione subita nei secoli da nucleo prettamente difensivo a organismo architettonico residenziale, costituito com'è da quattro corpi serrati da torri angolari a formare un cortile aperto a loggiato su due lati. La torre primitiva, quella rivolta a nord-est, rappresenta con molta probabilità il corpo originario da dove successivamente, nel tempo, si svilupparono tutte le altre di forma inerenti al periodo di costruzione. Di notevole spessore, la torre si articola in tre piani ed una scala ricavata nelle mura consente di raggiungere il livello più alto, mentre quelle esposte a sud sono costruzioni attribuibili al XV secolo; la torre nord-orientale è invece originaria del secolo XII. Nel giugno del 1943 la fortezza fu seriamente danneggiata dai bombardamenti; oggi, dopo un impegnativo restauro è sede del Museo dell'Abruzzo bizantino e altomedievale.
Grazie che bello questo post, ci sarebbe molto da scoprire in Abruzzo
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