17.4.18

Politica ed economia


Mai come in questi giorni politica ed economia sembrano viaggiare su binari diversi. Basta aggirarsi in queste ore fra i padiglioni del Vinitaly per toccare con mano l’ennesimo paradosso. Da una parte la forte crescita di uno dei settori trainanti non solo del Nord-Est ma dell’intero Paese. Dall’altra i leader di tutte le forze politiche che si lanciano messaggi di fumo senza arrivare a intese concrete. Il «patto dell’Amarone» fra Salvini e Di Maio non c’è stato. E, forse, non poteva esserci dal momento che le consultazioni per il governo, quelle vere, si fanno a Roma, sotto la regia di Mattarella. Eppure, a 43 giorni dalla chiusura delle urne, qualcosa in più sarebbe lecito aspettarsi in un Paese che di tutto ha bisogno tranne che di un nuovo e prolungato vuoto di potere.

6 commenti:

  1. Ieri, il Governatore di Bankitalia Visco, ha fatto sentire la sua voce invitando le banche a non perdere l’opportunità offerta dalla congiuntura favorevole per rafforzarsi. Del resto, i segnali di una inversione di tendenza ci sono tutti. Il Pil, quest’anno, dovrebbe crescere di più rispetto al 2017. Le imprese stanno tornando ad investire e si avverte qualche segnale positivo perfino sul fronte dell’occupazione.

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    1. ma allora non ci resta che sperare,
      speramo bene
      speramo che se mantene almeno la situzione attuale, nella quale, dopo che dal tempo della liretta il tenore di vita si è dimezzato, adesso l'inflazione è quasi azzerata con immenso dolore del cervellone draghi.
      Almeno una mezza mela a pasto ancora ci è permessa

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  2. cazzi degli italiani che li hanno votati, quei due

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    1. Ma si sono resi conto in che mani sono capitati gli italiani? Io penso di no.

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  3. meglio senza governo che con quello che siprospetta...

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