Quanto è lontana Chicago
dall’Italia? Tanto, almeno politicamente. Ma lo è anche dalla stessa Casa
Bianca. Desta interesse, ora che nel nostro Paese si discute di famiglia,
coppie e diritti vedere come è andata nella grande città americana. È andata
che ha vinto un democratico. E questo è tutto fuori che una sorpresa, dal
momento che a Chicago finisce sempre così. Ha vinto un cittadino di pelle nera.
E anche questo era scontato: è da quasi quarant’anni che la scelta razziale va
in quella direzione. L’unica eccezione è stata la vittoria di Rahm Israel
Emanuel, che era stato il regista dell’elezione di Barack Obama alla Casa
Bianca, che aveva premiato in vari modi Chicago. Però il nero vincitore è una
donna, Lori Lightfoot, «Loredana dal Piede Leggero», che si è portata a casa
quasi i tre quarti dei voti. E anche questo ci si poteva in parte aspettare,
visto l’onda femminista che invade un po’ tutta l’America, riassunta nello
slogan «me too» («anch’io»). Solo che si trattava del ballottaggio e anche
l’unico avversario era una donna nera. Insomma uno scontro che ha lasciato del
tutto fuori i bianchi. Perchè anche nei singoli quartieri l’ondata «di colore»
è stata travolgente. Si è salvato solo qualche candidato di un’altra
«minoranza» etnica, latinoamericana. I bianchi sono rimasti a mani vuote anche
perchè non sono andati a votare. Ma c’è di più. A chi è a caccia di novità va
rivelato che la neosindaca è lesbica, appartiene cioè alla frazione degli
americani che si sentono più insultati e minacciati dalla presidenza Trump. Una
reazione sessuale? Certamente, anche perché l’altra finalista era, oltre che
nera, anch’essa lesbica. Sentiremo adesso quali reazioni verranno dalla Casa
Bianca. Probabile un inasprimento dello scontro e la difficoltà di trovare
soluzioni legislative che tutelino i diritti della coppia senza compiere salti
in avanti. Letta in questo modo la situazione che si è venuta a creare tra
Chicago e Washington non può non fare riflettere nel nostro Paese i politici di
destra e di sinistra più moderati che difendono i valori di riferimento e che
guardano con preoccupazione le possibili «mine» in uno scontro tra opposti
estremismi.
13.4.19
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Con l’elezione del nuovo sindaco, Chicago diventa quindi il più grande Municipio degli Stati Uniti a essere guidato da una donna di colore ed è la prima volta che una persona dichiaratamente omosessuale la dirige.
RispondiEliminaLa sfida del nuovo sindaco, oltre al giusto obiettivo dei diritti uguali per tutti, sarà quella della lotta alla criminalità, in una città che nel solo 2018 ha registrato, numero che eguaglia quello di New York e Los Angeles messe insieme. I tre quarti degli abitanti di Chicago sono certi che il nuovo primo cittadino, con tutte le sue qualità, saprà farsi valere.
I nostri politici dovrebbero stare meno in tv e lavorare di più per affrontare i problemi veri.
RispondiEliminaAuguri alla neo sindaca!
Magari avranno votato meno del 30% degli aventi diritto, tanto li la democrazia non corre rischi e la giustizia da' 5 ergastoli ad un miliardario come meinoff solo per aver truffato i risparmiatori
RispondiEliminaPotevi metterci un lucchetto!
RispondiEliminaBrava, così almeno gli rimaneva il telaio. Vuoi mettere?
RispondiEliminama lorenzo, quando ti deciderai a fare come i tuoi amici di Utoya o di Cristchurch? come dici, non sono amici tuoi ma dello sporcaccione appenninico? eh vabbè, siete così culo e camicia.....
RispondiEliminaNegli U.S of A. i democratici candidano solo gente che appartiene a minoranze, serve a titillare il popolo e prendere voti. Anche con la cortez hanno usato lo stesso stratagemma, messa lì solo perchè giovane, donna e con il cognome spagnoleggiante. Poi se non è competente, chi se ne frega.
RispondiElimina