3.7.09

I Giochi del Mediterraneo 2009


Pescara e l’Abruzzo, in questi giorni sono al centro dell’Europa. Fino al 5 luglio, giorno di chiusura dei Giochi del Mediterraneo, impreziositi sabato, giorno dell'inaugurazione ufficiale, dalla presenza del principe Alberto di Monaco, prima in visita al Villaggio Mediterraneo, poi presente allo stadio Adriatico. La cerimonia di inaugurazione non ha tradito le attese. Imponente, ben orchestrata, gradevole in uno stadio Adriatico profondamente rinnovato e pieno di gente con tribune e curve stracolme, nonostante i prezzi andassero da 15 a 60 auro. Vuoto, solo il settore dei distinti perchè da lì, alle spalle del maxi schermo, non si vedeva granchè. Però col passar del tempo anche quel settore è andato mano a mano riempiendosi. Piena come un uovo la tribuna stampa. Blindata la tribuna delle autorità, dove ha dominato la scena Berlusconi, che si è goduto lo spettacolo insieme al principe di Monaco, agli altri Capi di Stato, al presidente del Senato, Schifani e a Gianni Letta. Mezza città è rimasta bloccata, la zona stadio è addirittura rimasta interdetta anche ai residenti, dal pomeriggio alla sera, chiuso, in oltre, in direzione Pescara, l’asse attrezzato per consentire il transito dei cento pullman che trasportavano gli atleti dal Villaggio di Chieti allo stadio Adriatico. Alle 21 in punto si sono spente le luci ed è iniziato lo show, che sarà costato tanto. Inevitabile pensare che quei soldi potevano essere impiegati meglio alla luce dei tragici eventi che si sono verificati nell’aquilano, ma tant’è: lo spettacolo non si è fermato. I Giochi del resto sono stati intesi anche come momento di ripresa e rilancio per cui hanno ricevuto grandi applausi, al loro ingresso in campo, i giocatori dell’Aquila Rugby seguiti dagli sbandieratori, majorettes e subito dopo dalla bandiera italiana portata da otto, tra Vigili del Fuoco e Croce Rossa. Solita commozione all’inno nazionale e al passaggio delle Frecce Tricolori e in fine per l’ingresso delle squadre partecipanti ai giochi. Portabandiera dell'Italia è stato il pugile Roberto Cammarelle. Poi ancora, i discorsi ufficiali di Pescante, Addadi, Rogge e Schifani e l'ingresso degli otto portatori della Bandiera dei Giochi seguita dalla voce possente e melodiosa di Piero Mazzocchetti e dal giuramento dell’atleta della pallavolista Eleonora Lo Bianco. Dulcis in fundo, l’esibizione di Eros Ramazzotti e i fuochi pirotecnici. Applausi scroscianti e infine tutti a casa. La macchina dei Giochi era partita. A tutt'oggi, a due giorni dalla chiusura dei giochi, le nostre medaglie sono diventate più di CENTO, con ben due record Mondiali. Non si può dire che questi, organizzati in terra d'Abruzzo, non abbiano avuto un meritato successo.




1 commento:

  1. con un grandissimo successo di pubblico e di medaglie si sono chiusi i più bei giochi del mediterraneo a dispetto di tutte quelle cassandre, per lo più locali, che hanno sperato fino all'ultimo nel loro fallimento.

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