Il dramma dell'Abruzzo e il grande cuore di Martina... E’ Natale e ci si scambiano gli auguri e ci si prepara ai festeggiamenti, ma qualcuno ripensa ai terremotati di Aquila e alle intensissime giornate trascorse ad aiutare quella povera gente. No non è uno della protezione civile, che parla, ne un militare comandato in quei luoghi per aiutare, ma una giovinetta che fa volontariato da sempre e dà il meglio di sé stessa proprio aiutando gli altri. Si è un giovane che si racconta e non siamo su un’altra dimensione... Il suo nome è Martina, ha 16 anni ed è una ragazza che ha un'aria sorridente, quella che deve avere una sedicenne. Frequenta il liceo a Tione (Trentino) e nel ponte dell'8 dicembre è andata con 36 compagni dello stesso istituto, in Abruzzo, a fare quattro giorni di volontariato. Quando ripensa a quella esperienza la voglia di sorridere non è più così forte. "La situazione in Abruzzo - racconta - non è sistemata per niente. Ci sono persone ancora senza casa, che vivono in container, tende o abusivamente nelle proprie case, nonostante la Protezione Civile lo abbia vietato perché potrebbero crollare da un momento all'altro. Ma come si può obbligare un anziano ad abbandonare la casa in cui ha trascorso la sua vita? Si ha forse il diritto di negargli anche la consolazione delle quattro mura domestiche a cui è abituato?" Che siano esperienze capaci di segnare è pacifico. Lo si capisce anche dai messaggi che Martina ha mandato ad una persona cara mentre era giù a lavorare. Ecco qualche stralcio:“ Paganica, 6 dicembre 2009. Sono emozionata! Mi trovo a fare il cemento con davanti a me un tramonto eccezionale. Sono tutta impolverata, affaticata, con i calli alle mani, le guance arrossate e i capelli scompigliati. Non ho potuto fare altro che appoggiare la vanga e rimanere un attimo in silenzio a contemplare questo miracolo. Non ho mai visto colori così brillanti... che paradosso. La natura sa essere così mozzafiato ma sa anche fare questi disastri”. “ Onna, 7 dicembre 2009. Su 300 abitanti, quì, ne sono morti più di 40 e il 25% era sotto i 25 anni. Il signore che ci ha parlato ha perso i suoi 2 figli e i suoi genitori nel terremoto. Ti trovi in un paesino di casette di legno colorate con un tramonto rosso come il sangue sullo sfondo. E dall'altra parte della strada macerie... Non sai che senso d'angoscia dà un piccolo giardino con una pietra con incisi tutti i nomi dei morti, una Madonna e un ulivo, simbolo della pace. Ti senti inutile. Non sai cosa fare, cosa dire…”. “ In Abruzzo serve gente come noi: vecchi, giovani, adulti, va bene chiunque. Ci sono migliaia di lavori da fare: pratici, come costruire muri, smontare tende, smistare vestiti, costruire parchi giochi; più astratti, ma non meno importanti come far divertire i bambini e visitare le persone anziane”. Alla mia domanda se ci tornerebbe, non ha dubbi Martina: “ Vorrei ripartire al più presto e tornare in quel campo Caritas con tutti i ragazzi e con nuovi volontari. Prima di partire molti ragazzi di fronte alla mia proposta di iscriversi al Progetto Pace hanno rifiutato dicendo: "Non posso certo io cambiare il mondo". È vero. Individualmente ciò non è possibile, ma insieme (e sottolineo insieme) possiamo fare tanto. È la goccia che costituisce l'oceano, come disse Madre Teresa di Calcutta. Il mondo non ha bisogno di pochi eroi o d’eroine, ma di gente comune con la voglia di mettersi in gioco. lo questa voglia ce l'ho. E alla fine di questo breve viaggio ho ricevuto molto più di quello che ho dato. Ho vissuto un' esperienza indimenticabile. Dopo ciò che ho visto, sentito e detto non posso più essere indifferente. Sono tornata a casa - conclude - stanca, ma con il cuore pieno di gioia e di voglia di vivere”. E mi verrebbe da aggiungere, pieno anche di saggezza.
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... questi sono i giovani che mi piacciono, fanno molti fatti e pochissime chiacchiere!
RispondiEliminasi è fatto molto per gli aquilani, per non farli stare al freddo durante l'inverno, dando loro un tetto, ma si è fatto poco per gli studenti universitari che quest'anno rischiano di non fare molti esami...
RispondiEliminaRammento che c'è un apposito conto corrente per lasciare soldi da destinare alla ricostruzione dell'ateneo terremotato...
Meno male che questa ragazza c'è! Capisci a me!
RispondiElimina@gus & @Evergreen
RispondiEliminail volontariato e le tante martine che ci sono in Italia sono una forza insostituibile oggi, gente senza paura che da al suo prossimo senza chiedere niente in cambio; un bell'esempio per tutti noi!
auguri aquila
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