24.12.09

Il dramma dell'Abruzzo


Il dramma dell'Abruzzo e il grande cuore di Martina... E’ Natale e ci si scambiano gli auguri e ci si prepara ai festeggiamenti, ma qualcuno ripensa ai terremotati di Aquila e alle intensissime giornate trascorse ad aiutare quella povera gente. No non è uno della protezione civile, che parla, ne un militare comandato in quei luoghi per aiutare, ma una giovinetta che fa volontariato da sempre e dà il meglio di sé stessa proprio aiutando gli altri. Si è un giovane che si racconta e non siamo su un’altra dimensione... Il suo nome è Martina, ha 16 an­ni ed è una ragazza che ha un'aria sorridente, quella che deve avere una sedicenne. Frequen­ta il liceo a Tione (Trentino) e nel ponte dell'8 dicembre è andata con 36 compagni dello stesso istituto, in Abruzzo, a fare quattro giorni di volontariato. Quando ripensa a quella espe­rienza la voglia di sorridere non è più così forte. "La situazione in Abruzzo - rac­conta - non è sistemata per niente. Ci sono persone anco­ra senza casa, che vivono in container, tende o abusivamen­te nelle proprie case, nonostan­te la Protezione Civile lo abbia vietato perché potrebbero crol­lare da un momento all'altro. Ma come si può obbligare un anziano ad abbandonare la ca­sa in cui ha trascorso la sua vi­ta? Si ha forse il diritto di ne­gargli anche la consolazione delle quattro mura domestiche a cui è abituato?" Che siano esperienze capaci di segnare è pacifico. Lo si capisce anche dai messaggi che Martina ha mandato ad una persona cara mentre era giù a lavorare. Ecco qualche stralcio:“ Paganica, 6 dicembre 2009. So­no emozionata! Mi trovo a fa­re il cemento con davanti a me un tramonto eccezionale. So­no tutta impolverata, affatica­ta, con i calli alle mani, le guance arrossate e i capelli scom­pigliati. Non ho potuto fare al­tro che appoggiare la vanga e rimanere un attimo in silenzio a contemplare questo miraco­lo. Non ho mai visto colori così brillanti... che paradosso. La natura sa essere così mozza­fiato ma sa anche fare questi disastri”. “ Onna, 7 dicembre 2009. Su 300 abitanti, quì, ne sono morti più di 40 e il 25% era sotto i 25 anni. Il signore che ci ha parlato ha perso i suoi 2 figli e i suoi genitori nel terremoto. Ti trovi in un paesino di casette di legno colorate con un tramonto rosso come il sangue sullo sfon­do. E dall'altra parte della stra­da macerie... Non sai che sen­so d'angoscia dà un piccolo giardino con una pietra con in­cisi tutti i nomi dei morti, una Madonna e un ulivo, simbolo della pace. Ti senti inutile. Non sai cosa fare, cosa dire…”. “ In Abruzzo serve gente come noi: vecchi, giovani, adul­ti, va bene chiunque. Ci sono migliaia di lavori da fare: pra­tici, come costruire muri, smon­tare tende, smistare vestiti, co­struire parchi giochi; più astrat­ti, ma non meno importanti co­me far divertire i bambini e vi­sitare le persone anziane”. Alla mia domanda se ci tornereb­be, non ha dubbi Martina: “ Vor­rei ripartire al più presto e tornare in quel campo Caritas con tutti i ragazzi e con nuovi vo­lontari. Prima di partire molti ragazzi di fronte alla mia pro­posta di iscriversi al Progetto Pace hanno rifiutato dicendo: "Non posso certo io cambiare il mondo". È vero. Individualmen­te ciò non è possibile, ma insieme (e sottolineo insieme) possia­mo fare tanto. È la goccia che costituisce l'oceano, come dis­se Madre Teresa di Calcutta. Il mondo non ha bisogno di po­chi eroi o d’eroine, ma di gente comune con la voglia di met­tersi in gioco. lo questa voglia ce l'ho. E alla fine di questo bre­ve viaggio ho ricevuto molto più di quello che ho dato. Ho vissuto un' esperienza indimen­ticabile. Dopo ciò che ho visto, sentito e detto non posso più essere indifferente. Sono tor­nata a casa - conclude - stanca, ma con il cuore pieno di gioia e di voglia di vivere”. E mi verreb­be da aggiungere, pieno anche di saggezza.

5 commenti:

  1. ... questi sono i giovani che mi piacciono, fanno molti fatti e pochissime chiacchiere!

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  2. si è fatto molto per gli aquilani, per non farli stare al freddo durante l'inverno, dando loro un tetto, ma si è fatto poco per gli studenti universitari che quest'anno rischiano di non fare molti esami...
    Rammento che c'è un apposito conto corrente per lasciare soldi da destinare alla ricostruzione dell'ateneo terremotato...

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  3. Meno male che questa ragazza c'è! Capisci a me!

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  4. @gus & @Evergreen

    il volontariato e le tante martine che ci sono in Italia sono una forza insostituibile oggi, gente senza paura che da al suo prossimo senza chiedere niente in cambio; un bell'esempio per tutti noi!

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