17.3.10

il caso elemosina

Venerdì al supermercato Eurospin vedo una rom col neonato in braccio. Una ragazza neanche ventenne con disteso sulle ginocchia quello che poteva sembrare un bambolotto ed invece era un bambino. La rom chiede l'elemosina non quando si entra al supermercato, ma quando se ne esce col carrello pieno e le borse pesanti. Il pugno nello stomaco è immediato. Vedo una signora, che superato il pugno, ripone le borse nel baule, torna e le porta un pacco di spaghetti, ma lei risponde «dammi un euro». Allora ci ripensa: chiama il 112 per segnalare il reato di accattonaggio con uso di minori. Risposta del piantone della caserma: «L'importante è che la rom non disturbi». Ecco misurato in pochi secondi il grado di civiltà di questa società: tutto in fondo può accadere basta che non vengano rotte le scatole a qualcuno. Usare i bambini per accattonaggio è invece un reato. La risposta del piantone non è adeguata, non è professionale. È in sostanza errata, non civile. Che la maggior parte dei bambini coinvolti nell'accattonaggio appartenga alla comunità di nomadi rom di origine slava, per lo più stanziali sul nostro territorio lo dice il sito della Polizia di Stato dove si legge che «…la repressione contro gli sfruttatori non sempre si rivela adeguata: l'inserimento dei minori in comunità, case di accoglienza e istituti minorili è reso difficoltoso dalla carenza di strutture e dall'ostilità delle famiglie di origine dei ragazzi, nonché di questi ultimi, restii ad adattarsi ad una vita regolata e organizzata, pronti ad allontanarsi dai luoghi di ricovero…». Nel nostro ordinamento giuridico, l'accattonaggio, se compiuto senza l'utilizzazione di minori o di persone incapaci, è lecito e non costituisce reato, ma attenzione: sempre che non si svolga con modalità che possano configurare altre ipotesi criminose quali, ad esempio, la violenza privata (ex art. 610 c.p) o il maltrattamento. L'art 671 c.p. prevede tre ipotesi nelle quali il fenomeno dell'accattonaggio presenta una maggiore gravità con l'arresto da 3 mesi ed 1 anno, oltre pene accessorie e, precisamente:
a) chi si avvale per mendicare di una persona minore di 14 anni sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza.
b) se si permette che tale persona mendichi;
c) o se altri se ne valgano per mendicare.
E per la sussistenza del reato non è necessario che la persona sia il genitore o un parente del minore impiegato a mendicare. Basta che si trovi con lui in un rapporto, anche di mero fatto, di custodia o di vigilanza, anche occasionale o temporaneo esponendoli a stati di disagio perché richiami l'attenzione e la compassione del pubblico. È questo che costituisce reato e non importa se il minore ne sia consapevole o inconsapevole: è un'unica ipotesi di reato. Inoltre l'accattonaggio con l'impiego di minori neonati, concreta gli estremi del delitto di maltrattamenti in famiglia e verso i fanciulli previsto nell'art. 572 c.p. perché spesso "esercitato" in strada, in situazioni di costante pericolo (incroci stradali ad esempio) o degrado o nell'esposizione alle intemperie. Il fatto citato sopra dovrebbe essere punito con la reclusione da uno a cinque anni e, se dal fatto derivano determinate conseguenze al minore (lesioni gravi, gravissime e morte) la pena può arrivare alla reclusione fino a venti anni. E' bene anche che queste cose lo sappia il cittadino e le segnali sempre alle autorità così contribuisce alla sua polis.

8 commenti:

  1. Vediamo se ho capito: ogni volta che vedo uno con un bambino che mendica posso denunciarlo, giusto?

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  2. @ sciscia
    secondo la legge italiana si!sopratutto se questo è piccolo o lo fa contro la sua volontà

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  3. A me sembra che quello dell'accattonaggio diventi un problema sempre più impegnativo, si fa finta di niente perché le cifre sono esigue (ma chissà a calcolare il totale del giro d'affari), ma dietro c'è lo sfruttamento di donne, di bambini, di persone che comunque sono in difficoltà. Una cosa è chi fa una legittima scelta di vita, altro è il racket che mi pare imperversi...zingara o no, quale mamma non preferirebbe accudire il suo bambino per bene, al caldo?

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  4. Qualche tempo, qui a Roma, era entrata in vigore una norma che vietava l'accattonaggio con animalòi - cani soprattutto - pena multa o qualcosa del genere.
    Ancora oggi però, girando, si vedono comunque queste scene.

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  5. Anche in questo caso bisognerebbe distinguere tra chi ha un animale che è il suo compagno di vita e chi invece lo tiene per muovere la compassione altrui, poi chissà che fine fa la povera bestia...

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  6. Tu hai anche ragione, ma di fatto, come hai visto, se lo segnali nessuno fa nulla...
    A meno che non ci siano reati gravissimi, se chiami la forza pubblica la maggior parte delle volte ti dice che non hanno personale da far intervenire o "hanno le macchine fuori per un incidente".
    Questo succedeva anche prima, quando non c'era la crisi.
    Oggi, tra crisi e tagli, può pure darsi che le macchine non ce le abbiano per davvero... et voilà.
    E così si assiste allo sfruttamento dei bambini. In una società che blatera sempre sui valori della famiglia e dei monori.
    Ibadeth

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  7. Ciao a tutti,
    Quello dell'accattonaggio è davvero un problema serio e sta coinvolgendo fasce di persone insospettabili fino a poco tempo fa .. c'è da capire ..crisi :(
    Non sono una persona razzista, tutt'altro, ma quando vedo zingari in giro a loro non faccio mai l'elemosina, ancora di più quando vedo che questi si circondano a posta di neonati o bambini grandicelli.
    Beh qualcuno potrebbe lecitamente ora darmi del razzista ..beh io rispondo d'informarsi sul loro modo di vivere e di pensare (degli zingari), prima di dare un giudizio cosi drastico, e magari poi dopo ..la penserebbe come me! ;)
    Un saluto

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