6.6.10

Nella stessa barca, ma non è quella di Berlusconi

Dopo messaggi di ottimismo ripetuti e aspre critiche a chi osava un sano realismo perché facevano fare una brutta figura all’Italia all’estero eccoci ad affrontare la crisi con una manovra di tagli di 25 miliardi. Se la sono presa anche con Saviano, reo di aver descritto e rivelato all’Italia e al mondo intero, realisticamente la natura e i meccanismi della mafia, camorra ed ndrangheta, cancro la cui metastasi innerva tutta l’Italia. Ottimismo a tutto spiano, quello del nostro Premier e se c’è un debito pubblico a suggerire prudenza e parsimonia, quello è stato provocato dai governi di sinistra perchè il suo governo, quello dal 2001 al 2006, si è tranquillamente permesso di azzerare l’avanzo primario che Ciampi aveva portato al 5 percento del Pil. Tanto il debito non l’aveva mica accumulato lui! Di punto in bianco ecco apparire lo spettro della bancarotta sulla scia della Grecia. Ma a segnalarlo non è il Premier italiano bensì la realistica Europa. Ed ecco l’esigenza di una manovra straordinaria di ben 25 miliardi di euro. «Imposta dall’Europa», ci tiene a dire e scopre che «abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità». E’ l’ora di chiedere sacrifici e quindi di cambiare registro anche nei messaggi al paese. Ma come si fa, senza che questo comporti un calo di gradimento nei sondaggi? Si sussurra di scontri verbali tra il Premier e il ministro Tremonti fino all’ipotesi che Berlusconi non partecipasse alla conferenza stampa di presentazione della manovra. Perché non è facile cambiare linguaggio dall’oggi al domani. In altri termini, nella situazione attuale, bisogna dare informazioni diverse e opposte a quelle di ieri. Come ha dovuto fare la Grecia con i suoi cittadini, provocando sollevazioni di massa. Ed è stato scritto che Berlusconi non accetta di associare la sua immagine a quella dei «sacrifici». A dimostrazione che le informazioni provocano poi anche le scelte. Ora, le scelte «imposte» dall’Europa non sono affatto all’insegna dell’ottimismo. Donde l’imbarazzo del Premier, che si è manifestato non solo nei battibecchi con il ministro Tremonti, ma è all’origine anche di quella citazione di Mussolini: «Dicono che ho potere ma quello ce l’hanno i miei gerarchi».Un'autentica stronzata che si poteva evitare! Ed ecco la manovra straordinaria dei 25 miliardi di euro. Già perché bisogna fare di necessità virtù. E i miliardi si troveranno con i tagli alla spesa pubblica principalmente in due direzioni: il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici (resteranno, come dice lui, fermi solo un giro) e la mannaia sui contributi agli enti locali (comprese gli eventuali pedagi sulle tangenziali che collegano le autostrade, che ci sarebbero anche da noi a Chieti, ma che si sono affrettati, tutti, a dire: "noi non la vogliamo"). In un residuato di ottimismo, ci dicono : «Non aumenteranno le tasse e non metteremo mai le mani in tasca agli italiani!». Prevedendo che questo secondo aspetto porterà a tagli sui servizi e magari anche a nuovi ticket sulla sanità, io mi sento in dovere di avvertire tutti, sul mio blog, che non solo le mani in tasca, ma anche sotto il materasso ci metteranno. E’ stato pure detto che, passata la stagione delle elezioni si apriva davanti l’autostrada per le riforme. Ma dopo questa mannaia sui contributi ai comuni e alle regioni, gli amministratori locali, primo fra tutti il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni (del centrodestra) hanno detto: «Addio al federalismo». Il Premier, costretto suo malgrado a cambiare vocabolario, ha pure detto che «siamo tutti nella stessa barca». Ma io, vorrei fargli notare che con questa manovra non vengono intaccate le rendite nè delle imprese, nè delle banche e nemmeno quelle individuali, compreso quelle del figliolo del Premier, Piersilvio, che poverino ha acquistato e varato in questi giorni un nuovo Yacht costato svariati milioni di euro. La festa della Repubblica con il suo cordone ombelicale che la lega alla Costituzione, calata nel centenario dell’Unità d’Italia e in ascolto dei continui richiami del Presidente Napolitano, avrebbe dovuto ricordarci che davvero siamo tutti, ma proprio tutti nella stessa barca.. certamente non in quella di Piersilvio e nemmeno in quella del più illustre papà.


6 commenti:

  1. Dicono che le imprese hanno superato abbastanza bene la crisi, in Lombardia più che in altre regioni. La vera crisi deve ancora iniziare. L'economia è tenuta in piedi da operai e dipendenti che acquistano i prodotti e tra questi ci sono anche gli statali.. Se con gli stipendi si arriva a stento a fine mese, Lombardia compreso!!! I virtuosi economisti pensano che le imprese debbano investire in novità per superare la crisi... ma non hanno calcolato che servono i soldi per acquistare quelle novità... no money, no economy..fate girare l'economia... ma date ai cittadini i mezzi farlo!!!

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  2. E'mortificante parlare di economia e soluzioni quando il mondo della finanza ha eroso la ricchezza prodotta dal lavoro delle persone... sopratutto in un paese dove le mafie solo stoccando scarti di produzione pericolosi fa fatturati superiori alla Fiat, dove gli evasori, i grandi evasori, evadono ogni anno per cinque finanziarie... ora pagano i soliti... i senza lavoro. Senza stabilità e denaro da spendere non si va da nessuna parte... ora si riparla di ripresa, chiaro, è pura matematica e gli effetti sulla popolazione non si vedono. Prima bisognerà smaltire le politiche sbagliate del passato e poi forse si ritornerà a vedere periodi più prosperi...

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  3. @Lorenzo

    io sono convinto che le misure adottate da Tremonti, poi edulcorate dai tagli della Lega (non abolizione delle Provincie)e l'edulcorazione del Premier sui tagli non basteranno. La Grcia è solamente la punta di un iceberg perchè sono a rischio anche i conti di Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia e anche Gran Bretagna. Si parla di un deficit di 750 miliardi, per cui la scelta dei tagli ai bilanci e dell'austerità non basta. Chi puù come USA, monetizza la crisi e il deficit, stampando moneta, ma un paese come l'Italia non può è legato all'Euro. La soluzione è o il default, con relativa stretta al debito e quindi recessione e successiva ristrutturazione del debito pubblico o un aumento di competitività.Per ottenere quest'ultimo, bisognerebbe ridurre i prezzi e i salari ulteriormente, una deflazione e svalutare l'Euro a 1.0 o 0.82 come nel 2001, col dollaro,per riacquistare competitività a breve. insieme a queste misure io ne adotterei altre per la crescita prendendo fondi da tutti, parlamentari, calciatori, evasori fiscali, mafiosi e quanti potessero dare e in più eliminerei tutte le Regioni italiane indistintamente. Stimolerei quanto più possibile la domanda interna e invoglierei tutti a consumare italiano... Queste strategie però non sono in cantiere da noi e mi sembra che i sacrifici con i relativi costi li faranno pagare ai soliti noti...

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  4. Grazie per il messaggio... e hai ragione un bel paio di tette sono pur sempr eun bel paio di tette :-)

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  5. entrando nel merito della discussione.. Uno dei motivi per cui la GRECIA è fallita, perchè spende gran parte del suo PIL per l'esercito, hanno un esercito di enorme rispetto alla popolazione, soldati usati per proteggere CIPRO dall'invasione turca, e comprano regolarmente armamenti da FRANCIA e GERMANIA che poi gli prestano i soldi per farsi pagare le fregate, i carri armati ect etc... Basterebbe tagliare quella spesa per allentare la pressione sui greci. Noi che spesa "esorbitante" possiamo tagliare ?

    Ps la storia dei greci e degli armamenti, non la dico io, ma un europarlamentare francese che a sputtanato la Merkel e Sarkozy tirando furoi cifre e fatture staccati dai suddetti governi alla grecia.

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  6. Secondo me invece hai scritto un bel post.
    La casta non ha nessuna intenzione di arretrare di un centesimo, e non passa tempo che aumenta i suoi benefici a discapito dei cittadini.
    L'Italia e sul ciglio di un baratro, e questa finanziaria farà si che al prossimo soffio di vento, cadremo giu.
    Loro no, la casta no. Hanno già da tempo gli strumenti sia fisici ed economici per pasciare liberamente altrove ...
    Infine sottolineo che gli italiani si meritano in pieno tutto quello che sta accadendo e che accadrà. Impareremo finalmente a controllare e a seguire attentamente gli sviluppi politici della nostra nazione, finendo quello stupido tifo che sa di alfi e ghibellini ignoranti? Me lo auguro :)

    un saluto

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