Con il 150° dell'Unità d'Italia «festeggiamo il meglio della nostra storia», pagine che nessuno deve dimenticare. Non dobbiamo dimenticare che «se fossimo rimasti come nel 1860, divisi in otto stati, senza libertà e sotto il dominio straniero, saremmo stati spazzati via dalla storia. Non saremmo mai diventati un grande paese europeo». Lo ha detto ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal palco allestito in Piazza del Quirinale per celebrare la «Notte Tricolore», che avvia le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Napolitano ha sottolineato che a questa festa devono partecipare tutti, anche coloro che hanno diverse idee politiche.
I ministri leghisti diserteranno. Nel Pdl l'imbarazzo è palpabile: qualcuno confida in un ordine di Bossi che eviti l'incidente, ma i più sono rassegnati. Per questo il ministro La Russa, coordinatore del Pdl, prova a ridimensionare la portata del possibile sgarbo del Carroccio: «Non c'è obbligo di presenza, ma c'è obbligo di rispetto», dice allargando le braccia. I leghisti, comunque, non saranno gli unici: tra gli assenti, anche il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, che intende così protestare, a quasi due anni dal sisma, per i ritardi nella ricostruzione della sua città, «un pezzo d'Italia abbandonato».
Ma mi faccia il piacere... parafrasando Totò, di quale unità stiamo parlando?
RispondiEliminaUna sciagura condividere la nazione con gente che ha valori distanti
anni luce dai nostri; mi riferisco ai meridionali, ai romani.
Sono veramente dispiaciuto di dover festeggiare il 150 esimo dell'Unità d'Italia avendo come Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la persona che in maggior modo ha contribuito a dividere gli Italiani, a creare odio e contrapposizioni, la persona che in questi giorni si trova imputata in quattro diversi processi.
RispondiEliminaChe cosa stiamo festeggiando? Perché se qualcuno dei festanti si fosse preso la briga di leggere la storia (vero Napolitano?) forse oggi capirebbe perché non sussiste alcun motivo valido per bloccare una nazione obbligandola a festeggiare il nulla! Ci son zone che son italiane da meno di 100 anni e lo sono diventate con la forza, ci sono fatti storici che certificano che nel 1861 non v'è stata alcuna unificazione... E' il solito grasso proselitismo italico, quello che ha reso questa bellissima nazione
RispondiEliminauna barzelletta!
Non so...forse qualcuno oggi vorrebbe essere l'appendice dell'Austria oppure ha nostalgia del Regno delle Due Sicilie.
RispondiEliminaCurioso che quando c'è qualche calamità che richiede finanziamenti, l'appello alla solidarietà nazionale si leva tanto da nord quanto da sud.
Sentire Schifani che parla di patria è un tantino riprovevole
RispondiEliminaMa quanto è bella la nostra bandiera ( e quel che rappresenta)?
RispondiEliminaIl resto non conta (oggi)
Io non ho' festeggiato NULLA, che motivo c'e per gioire ??? in questi ultimi 30 anni l' Italia, e' regredita in modo esponenzialmente grave, abbiamo tutti i PRIMATI dell'EUROPA, ( ma i PEGGIORI ) i nostri POLITICI e la politica in generale e' arrivata ai limiti storici in fatto DI ETICA E ONESTA' e gli stessi hanno contribuito a DIVIDERE GLI ITALIANI.
RispondiEliminaL'unica cosa positiva . Oggi mi gusto il NABUCCO,un'opera del grande VERDI, gia',.. la lirica e l'arte RINASCIMENTALE, sono le uniche e poche virtu'ITALICHE per le quali mi RENDE fiero di questa mia PATRIA.