Grazie ai "numero chiuso" nelle varie universita d'Italia tra qualche anno trovare un pediatra o un ortopedico potrebbe essere parecchio difficile. Anche i medici, come tante professioni dove il ricambio è più lento, invecchiano. L'età media dei camici bianchi è alta (53 anni) e i nuovi laureati, non bastano per sostituirli. L'allarme per la mancanza di giovani leve s'aggira da tempo in Italia. Di recente l'assessore alla sanità della Lombardia, Bresciani, ha invocato lo stop al numero chiuso per le facoltà di medicina. Secondo il piano sanitario 2011-2013, approvato a gennaio dal consiglio dei ministri, nel giro di cinque anni andranno in pensione 17 mila dottori. Se al momento i concorsi, sui quali è stato fatto l'anno scorso uno studio per ogni specialità, riescono a far fronte alle esigenze di turn over e di sostituzioni temporanee (per maternità, aspettativa, eccetera), non così sarà tra 5 o 6 anni e non servirà cambiare rotta sul numero chiuso, perché gli effetti si faranno sentire in un lasso di tempo pari alla durata della facoltà e della specialità, cioè dieci anni.e i primi risultati li avremmo dopo il 2020.
Va detto che in sofferenza sono in particolare alcune specialità e la situazione non va generalizzata. Grazie ai dati dei concorsi dal 2007 al 2010 si ha una fotografia delle criticità che sono localizzate nell'area di pediatria ed ortopedia. Anche i medici e chirurghi d'accettazione e d'urgenza (quelli del Pronto soccorso) scarseggiano, mentre va meglio per anestesisti e radiologi, una volta anche loro insufficienti. Quali i motivi della carenza di pediatri e ortopedici? Sono discipline critiche, nel caso di pediatria concorre il fatto che non c'è molta possibilità di fare libera professione e nel caso di ortopedia per i rischi di cause da parte dei pazienti.
Per le specialità più sofferenti i concorsi andrebbero fatti almeno uno all'anno. Ma, anche se gli idonei superassero i posti liberi, si devrebbero rifare i concorsi perché non si riescono ancora a coprire gli incarichi negli ospedali periferici.
Va detto che in sofferenza sono in particolare alcune specialità e la situazione non va generalizzata. Grazie ai dati dei concorsi dal 2007 al 2010 si ha una fotografia delle criticità che sono localizzate nell'area di pediatria ed ortopedia. Anche i medici e chirurghi d'accettazione e d'urgenza (quelli del Pronto soccorso) scarseggiano, mentre va meglio per anestesisti e radiologi, una volta anche loro insufficienti. Quali i motivi della carenza di pediatri e ortopedici? Sono discipline critiche, nel caso di pediatria concorre il fatto che non c'è molta possibilità di fare libera professione e nel caso di ortopedia per i rischi di cause da parte dei pazienti.
Per le specialità più sofferenti i concorsi andrebbero fatti almeno uno all'anno. Ma, anche se gli idonei superassero i posti liberi, si devrebbero rifare i concorsi perché non si riescono ancora a coprire gli incarichi negli ospedali periferici.
enio
Non è possibile assumere negli ospedali. Questa la triste realtà. Mancanza di fondi e necessità di contenimento della spesa.
RispondiElimina@kylie
RispondiEliminaa maggio sono stato al pronto soccorso e dopo un'attesa di circa 4 ore mi ha visitato, alle 21 un dottore che era lì dal mattino alle 8 ed era col contratto a termine... da non credersi. I dottori ci sono anche basterebbe assumerli...
Enio, sono ancora qui a dire cose ovvie.
RispondiEliminaIl problema della Sanità è che ha un costo cosi elevato che lo Stato non riesce a sostenerlo.
Siccome i costi della Sanità sono costituti da consulenze e stipendi, ASSUMERE è ovviamente impossibile, a meno di non fare pagare gli ulteriori stipendi agli Italiani aumentando le tasse.
Faccio altresi presente che attualmente i medici che lavorano in un ospedale esercitano anche la professione privata "intra moenia", cioè dentro l'ospedale medesimo, facendo cosi concorrenza alla azienda che li paga.
Una cosa che fa contenti i medici ma che se ci pensi è un paradosso.