«Tutto bene?» Pare che, anche da noi, questo sia il nuovo modo di salutarsi. E la risposta non può che consistere nelle stesse parole, ma espresse con tono affermativo: «Tutto bene». Come è per gli inglesi con il loro «how do you do?», a cui cortesia vuole che si risponda con la stessa formula. Tutto bene, dunque? Non sempre, ma provate a rispondere: «No, va male». L'altro resta interdetto, non se l'aspettava. Allora annaspa, non sa cosa dire e finisce che, imbarazzato, passa a parlare d'altro. Guai, infatti, rispondere alla lettera su come vanno le cose. Non ci si deve dilungare per spiegare lo stato di salute, non è gentile annoiare l'altro se gli affari non procedono, o tediarlo con tormentose vicende familiari. Nella vita di oggi non c'è spazio per sentimenti ed emozioni, bisogna essere sempre in forma, costantemente sulla breccia, pronti a sbranare l'altro se mostra un cedimento. Bisogna correre, per arrivare dove non si sa, ma guai fermarsi. Non c'è tempo per occuparsi dello stato d'animo degli altri, per dimostrare attenzione e vera amicizia.Non raccontare i tuoi guai alla gente: non interessano all'80 per cento. E l'altro 20 gode che tu li abbia. Frase crudele, ma che ben esprime lo spirito del tempo. Se un bambino un giorno se ne esce con la frase: «Sono triste», le sue parole mettono in crisi chi non ha sensibilità, chi ignora cosa sia l'empatia, chi non sa ascoltare con il «terzo orecchio», quello del cuore che coglie le sfumature del vissuto altrui. E magari minimizza, non dà risposta al dolore del bambino, forse non sa dirgli che banalità tipo: "Su, su, non badarci. Passerà". E anziché abbracciarlo per fargli sentire il calore dell'affetto, del sostegno e della solidarietà, invece di chiedergli la ragione della sua tristezza, magari lo porta a scegliere un giocattolo o a mangiare un dolcetto. Così si nega all'altro il suo personale vissuto emotivo, gli si manda il messaggio che lo stato d'animo non conta, che la sua malinconia infastidisce gli altri, che deve imparare a gestirsela. Così si apre la strada all'insicurezza e alla sofferenza psichica. E poi si parla di solitudine, di infelicità, di incomunicabilità…
@enio
Tutto bene ? si ma che caldo oggi.
RispondiEliminaVa tutto bene, tutto va bene cosi, forse perché ci conviene
RispondiEliminaL'empatia richiede tempo e fatica. Andiamo di fretta, dritti per la nostra strada, non ci si può fermare. Nè con i piedi nè con il cuore.
RispondiEliminaMoravia soleva dire che tra gli uomini c'è incomunicabilità e che spesso i pregiudizi li portano, una volta incontratisi, a parlare del tempo. Pare che gli esseri umani siano separati da un muro invisibile, sormontato dai pregiudizi, nel suo libro "la noia" rappresentati da dei cocci di vetro posti alla sua sommità
RispondiEliminaCiao @enio. Piacere di conoscerti.
RispondiEliminaQuanta verità in ogni parola del tuo post! Come sempre, fortunatamente, qualche eccezione c'è. Rara, ma c'è. Lo vedo nell'ambito in cui mi muovo, dove moltissimi scelgono il volontariato per noia da pensione, per paura di essere soli, per potersi facilmente affermare con chi ha meno di loro. Ma qualcuno è capace di calarsi dentro il cuore dell'altro, capirne la sofferenza e tendergli la mano senza la banalità e stupidità di frasi preconfezionate per ogni occasione.
Del resto non è un caso che si chieda Tutto bene? al posto di Come stai?
Mi è piaciuto molto il tuo post, sono osservazioni che ho fatto tra me e me più di una volta.
Non vedo il gadget Lettori fissi, però ti ho messo nel mio blogroll.
RispondiEliminaBuona domenica di primavera.
Grandi tristi verità!Ma mi chiedo se in un altra epoca era diverso o se l'uomo è sempre così.
RispondiEliminaè vero la nostra quotidianità è una perenna corsa verso un qualcosa che manco sappiamo..corri corri e non arrivi mai a nulla..e intanto i veri valori si lasciano alle spalle o li trattiamo con superficialità..e dire che sono gli stessi che ci farebbero stare bene..in sintonia con il nostro essere..grazie per il passaggio nel mio blog..ti auguro una serena domenica di sole Enio :))
RispondiEliminapurtroppo la stragrande maggioranza degli umani è nata per soffrire ed è proprio con loro sofferenza che sapranno riscattarsi dal peccato e guadagnarsi la vita eterna.
RispondiEliminaPace e bene
Pensa che fregatura se la "vita eterna" è tutta una favola!
EliminaE' una domanda che odio visceralmente e che non rivolgo mai. Piuttosto, saluto domandando "cosa mi racconti?" in modo che l'altro possa dire quello che si sente di esprimere.
RispondiEliminaInvece, se fanno quella domanda a me, ho due opzioni, a seconda dell'interlocutore: la prima risposta è "ce l'hai una domanda di riserva?". Oppure, in alternativa rispondo "Sto benissimo, riesco ancora a correre più veloce dei ca##i che mi inseguono!"
Come vedi, condivido la tua riflessione.
Ciao Enio e buona giornata.
ciao Enio..buona giornata..di sole!
RispondiEliminagrazie e contraccambio l'augurio, se puoi, di godertela. Da me hanno tolto i "palloni" del tennis e oggi ho giocato per la prima volta all'aperto. Faccio un pò di sport con gli amici pensionati e invece di giocare alle bocce, andiamo al tennis e qualche volta facciamo delle lunghe passeggiate in bicicletta, sfruttando le piste ciclabili che in questi ultimi anni incominciano a diventare parecchie.
Eliminabelin Enio, ma che gente conosci! è vero che il dolore altrui ci imbarazza, però riusciamo anche a starci vicini, anzi credo che forse per noi donne questa condivisione sia più facile!
RispondiElimina