È tornato nella chiesa del Carmine dalla quale la curia lo allontanò 40 anni fa, e ci è tornato accompagnato dalla sua gente, migliaia di persone che l'hanno conosciuto e amato per quello che era e che rappresentava. Don Andrea Gallo, prete di strada, «padre» della Comunità di San Benedetto al Porto, uomo libero e uomo di Dio riposa in una bara chiara, davanti all'altare maggiore. Ce l'hanno portato a spalla, dopo un corteo di almeno seimila persone, i ragazzi della Comunità San Benedetto e i portuali della Culmv. Sopra ci sono quegli oggetti dai quali don Gallo non si separava mai: il feltro nero e la sciarpa rossa che portava addosso, la bandiera della pace e quella dei partigiani che teneva nel cuore. Attorno, i suoi ragazzi: transessuali, tossicodipendenti, poveri, uomini e donne ai quali tutto è stato tolto. Tutti lì, a piangere più che un amico, un padre. Addio ad un uomo che visse per i piu' poveri ed insieme a tutti quelli che avevano veramenrte bisogno, addio ad un uomo che semplificava e metteva in pratica veramente il vangelo: ultimo con gli ultimi.
@enio
Magari tutti i preti fossero come don Gallo. Addio don Gallo, sicuramente sarai una figura che mancherà molto non solo a Genova.
RispondiElimina..grande personaggio , che ha incarnato il vero spirito sociale del cristianesimo.."hasta siempre my amigo don gallo"
RispondiEliminaSecondo me non era un prete ma un vero cristiano con i piedi in terra e ha dato, durante la sua vita, una vera lezione a molti.
RispondiEliminaPrima di essere cristiano un grande uomo, al di là della religione.
RispondiEliminaDavvero una figura d'eccezione in questi tempi e questa società di indifferenza ed egoismo imperanti.
RispondiEliminahai ragione amico mio
RispondiEliminagrande figura umana,
RispondiEliminaspesso mi chiedevo con che cosa poteva vivere visto che la chiesa lo aveva cacciato
ed è stata senz'altro la provvvidenza
«Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati» legge uno dei 30 sacerdoti dal vangelo di san Luca. Erano le parole del Gallo, su quelle aveva fondato la Comunità di san Benedetto al Porto. «Andrea apriva le porte a tutti - dice don Ciotti - senza chiedere certificazioni di fede. Amava chi credeva e chi non credeva, amava l'ultimo perché lì trovava Dio. Don Gallo ha cercato Dio nei poveri, negli ultimi, in quelli che fanno più fatica, in quelli che ci mettono discussione e che in fondo ci indicano la strada. Non dimenticava la dottrina ma non ha mai permesso che questa diventasse più importante degli ultimi».
RispondiEliminaMeno male che Don Gallo c'è stato, speriamo ne venga qualcunaltro e soprattutto che smuova un pò pure noi!
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