L'Italia è un paese strano dove tutti si lamentano per l'euro e l'Europa che ci impoveriscono predicando austerità e a vincere alle elezioni europee è Renzi. Perchè a vincere è stato il premier, non certo il Pd. Da oggi il Partito Democratico diventa nei fatti il PDR, cioè il Partito di Renzi, capace in due mesi di cancellare il peccato originale (la giubilazione di Enrico Letta e l'ascesa alla guida del governo senza imprimatur popolare) e di convincere gli italiani della bontà del suo operato con percentuali da Dc dei tempi d'oro, a partire dalla mossa degli 80 euro, che si è rivelata vincente. Ora il premier potrà proseguire a tutta velocità nell'azione di governo fino al 2018, e a minacciare di tornare al voto non potrà che essere lui: con questi risultati, Italicum o non Italicum, nessuno potrebbe resistere all'onda d'urto del PDR. Beppe Grillo intanto mastica amaro e per la prima volta ferma la sua ascesa che sembrava inarrestabile, tanto che qualcuno respirava aria di sorpasso. I dati hanno invece dimostrato che una campagna elettorale troppo dura e urlata (e piena di insulti) non premia, e hanno confermato, come capitò con la Lega Nord, che il Movimento 5 Stelle cresce quando la politica governa male, ma cala se la proposta di governo viene giudicata convincente. Resta da vedere se da oggi Beppe Grillo e i suoi cambieranno atteggiamento e tattica politica: il "soli contro tutti" è stato bocciato sonoramente dalle urne.Forza Italia si è confermata il terzo partito italiano con il suo 16,8%, ma in un quadro politico che da oggi è decisamente meno tripolare. Berlusconi non ha potuto fare la campagna elettorale che voleva chiuso in un angolo dai giudici ma anche dell'età che avanza e dallo sfascio interno del partito, e la sensazione è che la sua parabola politica si sia definitivamente conclusa. L'unico "partito" capace di resistere allo tsunami Renzi è quello del non voto: l'affluenza si è fermata al 57,22%, un risultato troppo preoccupante per essere sottovalutato. La vera sfida di Renzi e di tutta questa nuova classe politica è di riconquistare fiducia in quell'altra "metà del cielo" che ha deciso di non esercitare il suo massimo diritto civico: c'è da riflettere profondamente.
@enio
Forse è meglio che facciate autocritica e cominciate a pensare con la vostra testa senza offese parolacce ecc. Gli elettori che hanno votato PD non sono degli ignoranti ,hanno scelto la fiducia di un miglioramento e non il disfattismo, cominciate ad essere più umili nessuno è perfetto
RispondiEliminaIl PD eredita dal PCI e dalla DC.
EliminaIn quanto tale è il responsabile del declino italiano.
Gli elettori del PD magari non sono ignoranti ma non hanno capito che la ricetta proposta dal PD non è il rimedio, è la malattia.
Allora uno dice "e tu invece che ricetta proponi?"
Se esiste una ricetta deve necessariamente passare attraverso una revisione molto ma molto pragmatica di come e dove lo Stato investe le risorse che ha a disposizione e di come e dove reperisce le suddette risorse.
In soldoni, lo stato deve spendere meno, deve focalizzare la spesa su investimenti che diano il massimo ritorno e deve contestualmente ridurre la pressione fiscale per non dissanguare gli Italiani innescando una spirale deflazionistica.
Quindi, fatto salvo il minimo indispensabile, tutte le politiche all'insegna dei "diritti" e del "sociale" sono di fatto insostenibili. Il concetto è elementare, in periodi di carestia ci si preoccupa delle cose basilari, di mettere in tavola una scodella di minestra, non dei fronzoli.
La cosa bella è che non dobbiamo inventarci niente, basta copiare gli altri. Certo, bisogna avere l'umiltà di riconoscere che un certo "modello" è una cagata pazzesca come la famosa Corazzata Potenkin del cineforum di Fantozzi. Che è proprio quello che l'elettore del PD non vuole fare.
Ora provano a smarcarsi dalla loro guida Beppe.... aaaah aaaah. Eravate, siete e sarete solo una moda e come tale passeggera...godetevi gli stipendi e alle prossime elezione finalmente tornerete a lavorare...sempre che non facciate prima il salto su qualche altro carro. Personalmente ho votato pd, per la prima volta in 35 anni, solo contro di voi.
RispondiEliminaUno che vota PD dopo 35 anni per far dispetto a Grillo non è molto normale. Fatti passare la sbornia prima di scrivere. Stai tranquillo che quando rinsavisci il m5s è ancora la seconda forza politica italiana e provinciale. Proteggi pure i ladri dei vitalizi, sarai della stessa pasta.
EliminaIl voto va sempre rispettato. Una sola cosa non capisco. Chi ca**o in Sardegna ha votato Lega Nord, che ha preso più di settemila voti?!
RispondiEliminasarà stato un voto di protesta, ma settemila individui che votano Lega nord è quantomeno strano... e perfettamente inutile.
EliminaIl voto va rispettato? Ma cosa dici? Non so quanti referendum abbiamo votato che sono stati simpaticamente ignorati e/o aggirati. Uno dei più famosi è quello che sanciva l'abolizione della proprietà pubblica della RAI.
EliminaRiguardo la Lega, accendete i due neuroni che avete in testa e forse ricordate che in Sardegna esiste da sempre una certa componente autonomista. Dato che in Sardegna non ci sono i 30 mila forestali siciliani, probabilmente ha un certo senso pensare di auto-determinarsi.
autodeterminarsi con la lega è inaccettabile. hai perfettamente ragione, non è possibile accettarlo. comincino ad accettare acqua pubblica e no al nucleare, e tutti gli altri referendum, e poi ne riparliamo di accettare i voti.
Eliminain sardegna ci sono una miriade di partitini che vogliono l'indipendenza sarda, solo che PSd'Az è quello che ha importato la lega in sardegna ed è alleato con la destra; poi vi è "a manca pro s'indipendentzia", IRS, che si è diviso ed è nato "ProgRes", poi c'è Sardigna Natzione, Repubrica de Malu 'Entu, Fortza Paris (destroide anche lui), e trenta e quaranta... pensi che siano tutti per la Lega?
Io non devo "pensare" niente. La gente vota quello che preferisce. Se in Sardegna votano la Lega si vede che hanno le loro ragioni. Le ragioni per votare un partito che ha la parola "indipendenza" nel nome presumibilmente è che si vuole l'autodeterminazione.
EliminaIl discorso della "acqua pubblica" è il tipico esempio di confusione mentale. Non importa chi ti fornisce un servizio, l'importante è che tu sia soddisfatto del rapporto tra qualità del servizio e prezzo del servizio. Qui dove abito l'acqua è fornita da una azienda che nasce come consorzio di Comuni. Ovviamente qualsiasi cosa è perfettibile ma tutti hanno l'acqua corrente in casa e ci sono anche le cabine per strada che erogano l'acqua gasata gratis.
Il problema della "acqua pubblica" si pone, COME AL SOLITO, in quelle regioni dove il "pubblico" non serve tanto ad erogare un servizio quanto a fare mangiare la gente. E il medesimo "pubblico" non può funzionare perché deve creare le condizioni per preservare se stesso, cioè creare il "guaio" che il "pubblico" dovrebbe rimediare. Paradossalmente la "soluzione" diventa la causa del guaio. Quindi si preferisce non avere l'acqua nei rubinetti ma il cugino col posto pubblico garantito.
Il discorso del nucleare è ampiamente superato nel momento che tutti i Paesi europei stanno smantellando le centrali. Ma sotto il nucleare si nasconde un altro problema, simile a quello dell'acqua potabile. E cioè mentre la regione dove abito è "energeticamente autonoma", cioè produce l'elettricità che gli serve, molte altre regioni italiane la consumano ma non la producono. E quindi l'Italia ha la necessità di importare energia dai paesi confinanti. Quindi il problema da risolvere diventa "ogni regione italiana (o un consorzio di regioni) deve produrre l'energia che gli serve, non importa come". Una volta stabilito che bisogna produrre energia, andiamo ad esaminare come la possiamo produrre. Quello che non è possibile è fare come per la pattumiera napoletana, cioè esistono i rifiuti ma non esiste l'inceneritore e spediamo i rifiuti in Olanda per nave. Ovviamente a spese della collettività.
Io non so cosa significhi "destroide", so che il termine "sinsitra" deriva dalla disposizione dei deputati nel parlamento francese nei giorni immediatamente precedenti la rivoluzione. Di seguito è diventato sinonimo di chi ritiene che i problemi del mondo si possano risolvere con la teoria marxista e la pratica leninista. Peccato che la teoria marxista sia non-scientifica, tecnicamente sbagliata e che la prassi leninista abbia semplicemente ricreato un regime aristocratico.
...PDR!!!...mi viene da ridere ma è azzeccatissimo.
RispondiEliminaChe Renzi prenda voti perché la sua "proposta politica" è convincente suona un po' come una barzelletta.
RispondiEliminaDiciamo che Renzi prende voti perché è il segretario del PD e quindi gli elettori del PD marciano ai seggi inquadrati per plotoni come hanno sempre fatto e poi prende i voti dai transfughi di altri partiti che sono devastati o dalla azione della magistratura o dalla "sindrome di Alessandro Magno" che affligge i leader, vedi Grillo col Quarto Reich.
Se Renzi fosse veramente un punto di discontinuità, invece di farneticare di vaghe riforme istituzionali da realizzare in fretta e furia, per prima cosa ci verrebbe a spiegare come e dove lo Stato spende i nostri soldi per poi dettagliare come e dove il suo Governo intende tagliare e/o investire. A me non frega niente ne di come sarà composto il Senato ne della prossima legge elettorale, mentre mi interessa molto di più sapere come e dove vengono spesi i miei soldi.
Ma siamo sempre li, Renzi quando parla agli Italiani non promette la oculata amministrazione della Cosa Pubblica, promette il Sole dell'Avvenire. L'orologio fa tic tac ma gli Italiani sono prigionieri di un paradosso temporale.
sò contento, sò
RispondiEliminasò proprio felice che finalmente il generoso, ma immaginifico bobbolo thajano abbia trovato la soluzione a tutti i propri guai
mi aggiungo all'entusiasmo di Fra qua sopra.. (e PDR mi piace più di PD, molto più realistico..)
RispondiEliminaciao
Enio, qui in Francia è anata ancora peggio. Astensione record e primo arrivato un partito ex fascista. Se si conferma alle prossime elezioni me ne vado via. Buonanotte.
RispondiEliminaDivertente il PDR! Meglio il PDR che il fascismo.
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Elimina"La crisi economica del dopoguerra, la disoccupazione e l'inflazione crescenti, la smobilitazione dell'esercito (che restituì alla vita civile migliaia di persone), i conflitti sociali e gli scioperi nelle fabbriche del nord, l'avanzata del partito socialista divenuto il primo partito alle elezioni del 1919, crearono, negli anni 1919-1922, le condizioni per un grave indebolimento delle strutture statali e per un crescente timore da parte dei ceti agrari e industriali di una rivoluzione comunista in Italia sul modello di quella in corso in Russia.
In questa situazione fluida, Mussolini colse l'occasione e ..."
(Wilipedia)
S', consoliamoci, meglio PDR che Front National!
RispondiEliminaUna vera e propria valanga e che piaccia o meno Reni è stat l'unico ad ottenere.
RispondiEliminaScusa gli errori!
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